ROMA – "Mi assumo le responsabilità mie e non. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto". Dopo sedici mesi Walter Veltroni getta la spugna…..Repubblica.it
febbraio 17, 2009
ROMA – "Mi assumo le responsabilità mie e non. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto". Dopo sedici mesi Walter Veltroni getta la spugna…..Repubblica.it
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febbraio 18, 2009 at 9:45 am
Checché se ne dica, Veltroni è un Uomo, e l’ha dimostrato ancora una volta.
febbraio 18, 2009 at 1:32 pm
Nessuno mette in dubbio le qualità di Veltroni, per quanto sia in disaccordo sull’intera linea politica del PD. Queste dimissioni sono un errore. Non si lascia un partito alla vigilia di un importante test elettorale (europee-amministrative). Soprattutto, non si getta la spugna quando si prevede una dura sconfitta a giugno. Primo, perché deve essere il leader a farsene carico (perché, nel bene o nel male, rappresenta un epilogo di un progetto politico voluto proprio da quel leader). Secondo, perché nessuno dei pretendenti alla carica di Segretario vorrà “bruciarsi” con una sconfitta impellente. Il risultato è che avremo un PD senza una guida credibile e, quindi, con maggiori possibilità di un ulteriore calo elettorale.
Quello che mi auguro, da non elettore del PD, è che il partito trovi la strada giusta, ridefinendo la strategia e la tattica. Allontanando gli elementi “tossici”, composti sia da opportunisti-farabbutti, sia da personaggi che niente hanno a che vedere con un progetto di ispirazione riformista e progressista (e questo vale sia per il livello nazionale che per quello locale). Soprattutto, il PD deve sciogliere il nodo delle alleanze, posto che l’idea della “vocazione maggioritaria” di matrice veltroniana sembra aver segnato il passo (come era prevedibile, data l’architettura istituzionale italiana e la stessa tradizione politica nazionale).
Quindi, in bocca al lupo al PD, ai suoi militanti ed ai suoi elettori, perché dal loro successo dipende buona parte del futuro di questo paese.
Agitprop.
febbraio 18, 2009 at 3:48 pm
Fassino e D’alema sono i veri protagonisti della disfatta di Veltroni..Non hanno mai appoggiato la sua leadrship anzi spesso l’hanno messa in dubbio.D’Alema-Violante impegnato a voler “dialogare” con Berlusconi, Fassino invece impegnato nell’ombra dell’europarlamento.
A mio avviso, è stata perdente la scelta di Veltroni di voler virare al centro piuttosto che a sinistra,incolpando i partiti minori della caduta del governo Prodi.
La mia rabbia sta nel fatto che la mediocrità di questo centrosinistra ha fatto avanzare il fenomeno Berlusconi. Ora la possibilità di vederlo sconfitto si allontana.
Condivisibile a mio parere è stata la strategia di Di Pietro, il quale rimane l’unico a voler controbattere Silvio più dal punto di vista giudiziario e morale che dal punto di vista politico.
Il caso Mills (ieri la condanna per 4 anni e 6 mesi) vuol dire tanto in tal senso(giudiziario) e la raccolta delle firme contro il Lodo Alfano rappresentò un’occasione persa per il PD e una buona iniziativa dell’IDV (appoggiata anche da Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi e Radicali), nonchè da una buona parte della società civile informata.
A questo punto non ci rimane che sperare nella magistratura!!!!
P.S. anche per quanto riguarda la situazione locale.
febbraio 18, 2009 at 6:21 pm
Albé, secondo me è inutile guardare sempre a meccanismi dietrologici: si dipinge la politica come fatta solo (ed esclusivamente) da congiure di palazzo. Personalmente, ritengo sia un approccio sbagliato: le idee e il metodo sono ancora parte di un’etica politica posta a fondamento dei partiti. E si potrà dire tutto di Veltroni, tranne che nel suo operato per la nascita del PD abbia anteposto interessi personali ad un progetto culturale e politico di alto profilo. Il fallimento di quel progetto è, paradossalmente, la prova di quanto appena detto.
Sugli errori del PD Veltroniano sono piene le pagine dei giornali, ma dubito che Di Pietro possa definirsi reale opposizione alla maggioranza berlusconiana. Anzi, dirò di più. La retorica dipietrista sarà pure valida per conquistare voti, ma nei fatti rafforza la destra. Non solo perché radicalizza l’elettorato berlusconiano, riportando sulla “retta” via anche gli scettici. Ma, soprattutto, perché pur parlandone male, mantiene un linguaggio che è proprio del berlusconismo (aule giudiziarie, sicurezza, antipolitica). In tal modo, alimenta l’immagine di martire che Berlusconi si è cucita addosso e che è grande parte del suo successo fra gli elettori.
I problemi dell’IDV sono forse, nel lungo termine, ancor più gravi di quelli del PD: l’IDV manca di un’identità vera. Oltre la giustizia e la sicurezza – declinate in chiave antiberlusconiana, la prima, ed in salsa bigotto-cattolica, la seconda – cosa c’è? Tanto per chiarirci, dopo anni di osservazione, non ho ancora capito quale sia la “proposta generale”, l’orientamento dell’IDV in termini di politica economica, ovvero dell’argomento principe di qualsiasi attività politica. E’ palese, invece, che una certa chiarezza in tal senso sia ascrivibile a buona parte delle forze politiche italiane. Questo tanto per citare un esempio, ma potrebbe esserci ben altro. Il problema dell’IDV è che, per quanto in crescita, resta un one man party, con tutti i pregi (i.e. rapidità d’azione) ed i difetti (i.e. populismo) che questo comporta. Non a caso, troppo spesso e su troppi argomenti, la posizione del partito non è stata chiara (di solito quando l’idea di Di Pietro e del resto dei dirigenti non combaciava perfettamente). E spesso, invece, è stata troppo in linea con le posizioni della destra (e non parlo solo di “Genova”).
Insomma, se Di Pietro continuerà a fare guerra al PD allo stesso modo in cui la fa al berlusconismo, la destra governerà questo paese. Così come si aiuterà la destra a vincere fin tanto che i maggiorenti del PD non avranno recuperato l’iniziativa politica, il coraggio di saper proporre una visione nuova di società, radicalmente diversa ed alternativa a quella che il centro destra sta plasmando oggi.
Agitprop
febbraio 20, 2009 at 11:58 pm
volendo parafrasare nanni moretti mi verrebbe da dire, con questa classe dirigente non vinceremo mai. Secondo me insieme a veltroni si dovrebbero fare da parte un bel po di dirigenti. Andrebbe proprio accantonata l’idea del dirigente politico come mestiere, si è leader se si proponongono idee vincenti e Veltroni ha perso, e insieme a lui la sua idea di riformismo. Bisognerebbe smetterla con i leader creati a tavolino, venuti fuori da congiure di palazzo, che si reggono su equilibri ed equilibrismi; è questo modo di intendere la politica che ha perso sintonia con il mondo. Viviamo problematiche che non si erano mai viste prime, piuttosto che consumarsi in tatticismi, vengano fuori con idee di società forti e convincenti e si queste si misurino.
antonio ambrosio
febbraio 21, 2009 at 10:37 am
mi chiedo chi possa aderire al parito democratico e votarlo alle elezioni.
1) un elettore di sinistra?
2)un elettore centrista cristiano democratico?
3)un elettore i destra?
Non so darmi una risposta
febbraio 21, 2009 at 2:16 pm
@Antonio Ambrosio
Non so a chi ti riferisci quando parli di leader venuti fuori da congiure di palazzo. Veltroni è stato eletto capo del partito dalla base, non era uno sconosciuto e tutti sapevano che non è uno da scontro frontale con l’avversario. Probabilmente rappresentava la migliore sintesi possibile dei due partiti che stavano dando vita al PD. Veltroni ha le sue colpe sulla caduta del governo Prodi (di certo molte meno di quelle di Mastella e dei senatori che hanno tradito), ma delle sconfitte elettorali è l’ultimo dei responsabili. Ci ha messo la faccia, le dimissioni gli fanno onore.
Sugli altri dirigenti sono in gran parte d’accordo con te, ma le primarie esistono per dare la possibilità di cambiare. Si pretenda di poter esprimere la preferenza e si votino personaggi nuovi. Lo strumento c’è, utilizziamolo bene.
@ #6
Non ti sembra di essere un po’ qualunquista? Pur con l’handicap di essere in netta minoranza in parlamento e non possedere televisioni, il PD, per citare alcuni casi recenti, ha:
1) difeso Napolitano sul suo rifiuto di firmare i dl Berlusconi sull’alimentazione di Eluana Englaro (teodem esclusi, ma sono pochi, sebbene molto rumorosi)
2) espresso contrarietà al lodo Alfano
3) condannato la legge sulle ronde voluta dalla Lega
Sarà anche poco, ma da qui a dire che sia un partito di destra o (solo)di centro ce ne passa.
febbraio 21, 2009 at 9:07 pm
In Procura Mills ha detto:
“In aiuto del ducetto
tricky corners, dei trucchetti,
feci e i soldi benedetti
mi arrivarono sul conto.
Operai da finto tonto
per tenerlo fuor dei guai…
Falso testimone? Mai!
Da avvocato competente
l’ho protetto solamente
con la mia riservatezza.”
Poi, per metterci una pezza,
David Mills, legale inglese,
dai piemme di difese:
“Quella confession fu estorta,
io non presi alcuna torta!
In quell’afternoon festivo
in Procura io soffrivo
peggio ancor che a Guantanamo:
come un pesce preso all’amo
io senz’acqua boccheggiavo.
Da dieci ore ormai spiegavo,
fra terribili torture,
che dal Cavalier neppure
mezzo pound avevo avuto.
Mi han picchiato e son svenuto,
hanno offeso il mio paese
ed a me che sono inglese
han mostrato Elisabetta
nuda sopra una maglietta,
mi han vestito di arancione
e han chiamato Buttiglione.
Il procurator Minale
con Robledo e De Pasquale
sono stati molto ostili
coi sistemi più incivili.
Dopo avermi denudato
con violenza m’han stuprato
proprio come il Cavaliere,
grazie a Alfano, il suo scudiere,
farà poi con la Giustizia
con l’orribile nequizia
di quel lodo cucinato
per sembrar puro e illibato.
Mi hanno appeso ad una trave
e mi han detto: “Sotto chiave
finirai se non confessi!”
Confessai, i verbali lessi
e, distrutto, li firmai
sol per evitar più guai!”
Ma quei guai non li ha evitati
poiché i giudici gli han dati
di prigion quattr’anni e mezzo.
Il lacché a servire avvezzo
ha salvato il suo padrone
da un tot d’anni di prigione.
C’è qualcuno che s’indigna
mentre il premier se la svigna?
C’è qualcuno che ne parla
mentre Berlusconi ciarla
con i preti e i cardinali?
E’ un paese senza eguali
questa povera Nazione
dove c’è la corruzione,
c’è il corrotto incassatore,
ma ti sfugge il corruttore.
Tutti san che grazie al lodo
oggi è un uomo molto ammodo
e che grazie ad Angelino
sta col cul sul cadreghino
con le chiappe ben protette.
Proprio mentre si dimette
il boss dell’opposizione,
l’elettore credulone
premia sempre più il caimano
ed i preti in Vaticano,
di Champagne pieno il bicchiere,
lascian dire al Cavaliere:
“Di vedute identità
c’è fra me e Sua Santità!”
Tutto è chiaro, amici miei:
questa gang di farisei,
che sol il poter arrapa,
ha corrotto pure il Papa!”
(20 febbraio 2009)
Di Franco Cornaglia
http://acquadimarzo.go.ilcannocchiale.it/
febbraio 22, 2009 at 6:12 pm
Avviso ai gestori del sito http://www.insomma.it:
non spammate,è fastidioso e maleducato.
febbraio 23, 2009 at 10:52 am
uagliù è scoppiata la nuova moda:
la 500 by Ammirati…comprala e sarai il più pazzo del paese..yeah!
febbraio 23, 2009 at 12:13 pm
Te piacess, eh? 😀
Luigi
febbraio 23, 2009 at 1:33 pm
Antonio Ambrosio quando non insulta diventa coraggioso e si firma peccato che non è credibile. Perchè? Perche lo diventerà quando (chissa quando) avrà il coraggio di dirci cosa pensa del sistema di potere bassoliniano, dell’assessore regionale Andrea Cozzolino,e dei suoi capibastone locali e del loro mestiere (quello dei capibastone).
Franzese Antonio
neo iscritto al PD sangiuseppese
febbraio 23, 2009 at 2:17 pm
……e perchè no anche di Battista e di bambolella, al tempo Franco Duraccio.
febbraio 24, 2009 at 2:46 pm
ragazzi spero non sarete capaci di fare chiudere anche questo blog! Ogni volta che mi è stato chiesto cosa penso, non mi sono mai sottratto, anche rispetto a situazioni più scabrose di battista, amico mio che saluto con affetto. Essendo notoriamente egocentrico, sono pure molto geloso di quello che penso e non riuscirei mai a contrabbandarlo. Alle persone a cui voglio bene ripeto sempre di rivendicare quello che fanno e di non fare cose di cui si vergognano, non perchè è peccato ma perchè ne va del loro equilibrio mentale. E qua tra anonimi, pseudonimi e sostenitori di signori delle tessere, mi dispiace vedere troppa gente che si vergogna di quello che fa e delle proprie frequentazioni.
antonio ambrosio
febbraio 24, 2009 at 9:05 pm
E’ vero posso testimoniare; Antonio Ambrosio è uno che non ha vergogna.
febbraio 25, 2009 at 12:01 am
ma chi è antonio ambrosio? specificatelo perchè non si capisce
febbraio 25, 2009 at 11:53 am
un appunto al commento 13, e perchè non ci da il suo parere anche di Vincenzo Speranza…..il vero mentore politico di antonio ambrosio?
febbraio 25, 2009 at 12:15 pm
ma come vi permettete, veramente non avete vergogna, la famiglia chiodo è una gloriosa famiglia di san giuseppe vesuviano, vi denuncerò alla polizia postale.
antonio ambrosio
febbraio 25, 2009 at 1:50 pm
Io invece ti denuncerò alla neuro.
febbraio 25, 2009 at 3:16 pm
secondo me le famiglie più gloriose di san giuseppe vesuviano sono i “ciore” (fiore) dei nappi e gli spalluzzella (che non so come cazzo si potrebbe tradurre)
febbraio 25, 2009 at 5:58 pm
who are you and who am i
febbraio 25, 2009 at 8:06 pm
Dalla lettura di questi commenti è evidente che è in atto una pantomimica resa dei conti fra teste più o meno pensanti che affollano la “sinistra” scena politica sangiuseppese.
Non sapevo che esistessero maschere tipiche locali quali Spalluzzella, Ciore e Bambolella. Che dire? Non si finisce mai di aggiornare il proprio bagaglio culturale, seppure carnevalesco.
febbraio 25, 2009 at 8:20 pm
fra teste pensanti, strateghi, uomini seri e uomini onesti
febbraio 25, 2009 at 8:31 pm
Dalla lettura di questi ultimi commenti è evidente che per questo paese ci vuole il napalm.
febbraio 25, 2009 at 10:49 pm
E’ bene ribadire che i gestori del blog non sono responsabili per il contenuto dei messaggi anonimi e quelli non riconducibili agli account dei suddetti gestori. Come al solito provvederemo a cancellare i commenti eccessivamente volgari e/o offensivi per rispetto nei confronti dei lettori. Invitiamo questi ultimi ad evitare di cadere in sterili diatribe personali ed a partecipare alle discussioni in modo proficuo e costruttivo.
Grazie