Tre Calzoni Fortunati

novembre 24, 2008

News

Il Collettivo Vocenueva

in collaborazione con

il Circolo Vizioso R/Anus "Mimmo Beneventano"

Circolo del Cinema affiliato alla FICC


Presenta

Processo di (ri)avvicinamento alla Commedia Napoletana

Prima serata

TRE CALZONI FORTUNATI

(commedia in tre atti di Eduardo Scarpetta, 1894 – libero adattamento di Eduardo De Filippo)

Regia teatrale: Eduardo De Filippo
Regia televisiva: Fernanda Turvani
B/N
Durata: 143′
Compagnia: "Il Teatro di Eduardo"
Personaggi ed interpreti: Carmenella (Pupella Maggio); Rafilina (Nina De Padova); Amelia (Graziella Marina); Eugenio Capasso (Antonio Casagrande); il colonnello Cesare Percola (Ettore Carloni); il conte Falda (Pietro Carloni); Pasquale (Enzo Petito); Vincenzo Fiorilli (Eduardo); Luigino (Pietro De Vico); Totonno (Lello Grotta); Michele (Enzo Cannavale); Saverio (Giorgio Manganelli); Teresina Cannella (Maria Hilde Renzi); il brigadiere (Vittorio Artesi); Maria (Angela Pagano); Ada (Liana Trouché); Laura (Clelia Matania); il cameriere (Andrea Biello); Barbara (Olga D’Ajello); la marchesa Stanza (Scilla Vannucci); il barone Bagno (Gennarino Palumbo); Rossana (Maria Clara Colonna); il marchese (Nico Da Zara); il baroncino (Riccardo Grillo).

 

I veri protagonisti della commedia sono tre pantaloni… Ad essi sono legate le vicende di un gruppo di spazzini di Torre del Greco, capitanati da Pulcinella Cetrùlo, i quali si arrabattano per sbarcare il lunario faticando il meno possibile. Grazie ad un colpo di fortuna, essi cambiano lavoro e si trasferiscono tutti a Napoli, ma in breve tempo piombano nuovamente nella miseria e nella fame. A causa di una serie di coincidenze, la loro storia si intreccia con quella dei nobili della città, tra cui il ricco don Carlo Mitraglia, che indaga per scoprire l’identità del misterioso amante di sua moglie Elvira, e che finirà per coinvolgere nel suo salotto tutti i popolani insieme ai raffinati ospiti.

La proiezione si terrà questa sera alle ore 22.00 (improrogabili) presso la sede del Collettivo Vocenueva in Via Parco Ambrosio.

Sono invitati i cittadini (e non) tutti.

P.S.Coloro i quali non fossero interessati sono pregati di non rompere a coloro che sono interessati.

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7 Responses to “Tre Calzoni Fortunati”

  1. anonimo Says:

    Posso portare anche il mio cane??

    Reply

  2. TylerDurdan Says:

    Certo,puoi portare chi cazz vuo tu.

    Reply

  3. anonimo Says:

    Come sei cafone Tyler!!!

    Cmq ti lascio un bacio cafonetto!!

    Reply

  4. anonimo Says:

    Meglio un cane amico, che un amico cane…..

    Reply

  5. anonimo Says:

    Iniziativa lodevole,caro Tyler Durdan.

    Sarebbe bello se queste iniziative fossero fatte più spesso ed in locali più accoglienti del Vs. circolo del P.co Ambrosio.

    Un solo appunto al pubblico,che ho visto è intervenuto numeroso:

    ” potreste parcheggiare in via Europa?”

    Sapete lo spazio davanti alla vs. sede è già limitato,poi i lavori di ristrutturazione difronte hanno ridotto ancora di più lo spazio disponibile.E poi quattro passi a piedi vi fanno sicuramente bene,in fondo siete giovani e forti.

    Saluti a tutti.

    MIMMO RUSSO

    Reply

  6. anonimo Says:

    ahahahah famm na mult!

    Reply

  7. anonimo Says:

    Al voto per la cannabis legale «Rischio invasione dall’Italia»

    LUGANO (Svizzera) — Per ora, le uniche vetrine che attirano lo sguardo dei passanti sono quelle di sempre: pasticcerie invase da Babbi Natale di cioccolato, boutique sfavillanti, gioiellerie da Mille e una notte. Da lunedì prossimo, però, il panorama del centro di Lugano potrebbe cambiare in modo radicale. «Non subito, ovvio; prima, eventualmente, bisognerà attendere che la modifica costituzionale sia tradotta in legge», specifica Sergio Savoia, presidente dei Verdi ticinesi. Eventualmente. Nel caso in cui, domenica, si verifichi quello che per il deputato Savoia (pro) è un’ipotesi «improbabile », e per il consigliere di Stato e «ministro di Giustizia» cantonale Luigi Pedrazzini (contro) è «un risultato ancora in bilico». Perché la Svizzera, domenica, vota. Su 5 quesiti referendari, tra cui una proposta di iniziativa popolare intitolata «Per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani». Nel concreto, una modifica della Costituzione con la depenalizzazione di acquisto e coltivazione (per uso personale), consumo e detenzione di marijuana. Un referendum che, spiega Savoia — i Verdi, insieme a Socialisti, Partito Liberale-Radicale e alcuni esponenti del Ppd (i popolari democratici di Pedrazzini), sono schierati a favore; nettamente contrari Udc e Partito evangelico — «se approvato, taglierebbe le gambe al mercato nero, dato che la vendita della cannabis sarebbe gestita dallo Stato. Come già avviene per altre “droghe legali”: tabacco, alcol…». Insomma, «canapa-shop» accanto alle boutique. E, nel caso di Lugano, a una manciata di chilometri dal confine. Un caso che ricorda la recente polemica nei Paesi Bassi, dove alcuni comuni di frontiera hanno deliberato la chiusura dei coffee shop, esasperati dal flusso di «fumatori » da Belgio, Francia e Germania.

    In Svizzera, il 28% della popolazione tra i 15 e i 39 anni ha fatto uso di canapa almeno una volta. «Su 7 milioni di abitanti abbiamo 600.000 consumatori — commenta Savoia —; il livello di accettazione sociale è altissimo». Eppure, l’esito della consultazione è tutt’altro che scontato. «L’iniziativa popolare richiede una doppia maggioranza, non solo il 51% dei voti ma anche una maggioranza tra i cantoni». Sulla mappa dei sì e dei no, Savoia e Pedrazzini concordano: a favore grandi città e Svizzera tedesca, contrari aree rurali e cantoni più «tradizionalisti », tra cui il Ticino. «Qui — ammette il deputato verde — gioca molto la paura di un flusso di “turisti” transfrontalieri». Perché c’è un precedente che, su questa sponda del lago di Lugano, inquieta non poco: i famigerati «canapai». Una liberalizzazione de facto della vendita di prodotti a base di canapa indiana. Un commercio che, tra 2000 e 2003, «attirò una pressione fortissima da Lombardia e Piemonte, con situazioni problematiche per l’ordine pubblico», ricorda Savoia. «La produzione e la vendita aumentarono in maniera esponenziale, il mercato italiano spingeva — commenta Pedrazzini —. Temo che se la proposta passerà, saremo un'”isola” di depenalizzazione al centro di un’Europa più rigida. E come responsabile della sicurezza, questo “ritorno al passato” mi preoccupa». È pur vero che, come ha scritto il Corriere del Ticino, un sì «non equivarrà al rilascio di un assegno in bianco; lo Stato sarà chiamato a porre una serie di condizioni a livello legislativo ». Il comitato «Per la protezione della gioventù contro la narcocriminalità», promotore del referendum (oltre 105mila firme presentate), ha già stilato una serie di proposte. Età minima per l’uso: 18 anni. Tra le ipotesi, un «marchio di qualità» con valore limite di Thc («dal 15-20% vorremmo riportarlo al 3%», spiega Savoia); e per l’acquirente, spunta un obbligo di domicilio in Svizzera. I «pendolari della canna» sono avvertiti: il voto potrebbe non bastare.

    corriere.it

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