C'è puzza di munnezza

settembre 12, 2008

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cosentinoinSparare su Bassolino è un pò come sparare sulla croce rossa. Ne abbiamo scritto anche noi e sulle responsabilità politiche del governatore ci saranno i cittadini ad esprimersi (con il voto), mentre per quelle giudiziarie c’è la magistratura che indaga. Abbiamo anche già parlato di Mario Landolfi in un post di quasi un anno fa di Agitprop. A distanza di un anno il pentito Gaetano Vassallo accusa Landolfi e Nicola Cosentino (Coordinatore Regionale di FI – Popolo delle Libertà – Campania) di aver ricevuto tangenti per favorire lo smaltimento di rifiuti tossici, business miliardario in mano alla camorra. Vi riporto uno stralcio dell’inchiesta de L’Espresso, che potete leggere interamente online:

 "Confesso che ho agito per conto della famiglia Bidognetti quale loro referente nel controllo della società Eco4 gestita dai fratelli Orsi. Ai fratelli Orsi era stata fissata una tangente mensile di 50 mila euro… Posso dire che la società Eco4 era controllata dall’onorevole Nicola Cosentino e anche l’onorevole Mario Landoldi (An) vi aveva svariati interessi. Presenziai personalmente alla consegna di 50 mila euro in contanti da parte di Sergio Orsi a Cosentino, incontro avvenuto a casa di quest’ultimo a Casal di Principe. Ricordo che Cosentino ebbe a ricevere la somma in una busta gialla e Sergio mi informò del suo contenuto".
Rapporti antichi, quelli con il politico che la scorsa settimana ha accompagnato Berlusconi nell’ultimo bagno di folla napoletano: "La mia conoscenza con Cosentino risale agli anni ’80, quando lo stesso era appena uscito dal Psdi e si era candidato alla provincia. Ricordo che in quella occasione fui contattato da Bernardo Cirillo, il quale mi disse che dovevamo organizzare un incontro elettorale per il Cosentino che era uno dei ‘nostri’ candidati ossia un candidato del clan Bidognetti. In particolare il Cirillo specificò che era stato proprio ‘lo zio’ a far arrivare questo messaggio".

Lo ‘zio’, spiega, è Francesco Bidognetti: condannato all’ergastolo in appello nel processo Spartacus e, su ordine del ministro Alfano, sottoposto allo stesso regime carcerario di Totò Riina e Bernardo Provenzano. L’elezione alla provincia di Caserta è stata invece il secondo gradino della carriera di Cosentino, l’avvocato di Casal di Principe oggi leader campano della Pdl e sottosegretario all’Economia. "Faccio presente che sono tesserato ‘Forza Italia’ e grazie a me sono state tesserate numerose persone presso la sezione di Cesa. Mi è capitato in due occasioni di sponsorizzare la campagna elettorale di Cosentino offrendogli cene presso il ristorante di mio fratello, cene costose con centinaia di invitati. L’ho sostenuto nel 2001 e incontrato spesso dopo l’elezione in Parlamento".

Le accuse, se confermate, sono di una gravità inaudita. Il maggiore esponente del centrodestra campano che da una parte accusa il centrosinistra per l’emergenza rifiuti e dall’altro aiuterebbe i clan a smaltire illegalmente rifiuti tossici. Una vicenda che mette in evidenza che il problema dell’inquinamento della classe politica in campania non tocca solo il centrosinistra, ma coinvolge esponenti di massimo rilievo del centrodestra. La camorra non fa distinzioni politiche, ma soltanto valutazioni di opportunità economiche, visti gli enormi interessi dei clan a gestire il business milionario dello smaltimento (legale e non) dei rifiuti. I cittadini dovrebbero tener ben presente che in campania c’è bisogno di una svolta seria e non di facciata, che la questione della legalità è fondamentale per dare alla nostra regione un futuro più dignitoso.

La puzza di munnezza, nonostante Berlusconi si sia trasformato in Presidente Spazzino vendendo a Napoli con la scopa in mano, c’è sempre ed è ancora forte.

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5 Responses to “C'è puzza di munnezza”

  1. mezzalasinistra Says:

    A proposito di puzza di munnezza: stamattina la guardia di finanza ha perquisito la redazione dell’Espresso e le abitazioni dei giornalisti che hanno scritto l’articolo. Il tanfo è ancora più forte.

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  2. sorax Says:

    che schifo…

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  3. anonimo Says:

    ca nun s’arreciata proprio!!

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  4. albertocatapano Says:

    Ci vorranno dei mesi, se non anni, per risalire ai veri collusi con la criminalità organizzata in questo enorme e “puzzolente” bussiness che ci sta uccidendo ogni giorno che passa.

    Politica, clan e logge massoniche sono i veri responsabili di questa “Chernobyl all’italiana”.

    L’imprenditore Orsi è morto proprio nel momento in cui qualcosa stava venendo a galla, ma sono convinto che ben presto salterà qualche testa e verranno alla luce nomi ben definiti.

    Su Cosentino e Landolfi già c’erano dei forti sospetti e a breve la magistratura chiederà l’autorizzazzione a procedere per entrambi.

    E pensare che anche qualcuno in paese si affidasse ciecamente ai due parlamentari.

    Vedi Manifestazione del Pdl a San Giuseppe Vesuviano in cui conferì proprio Nicola Cosentino…

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  5. anonimo Says:

    Vabè consoliamoci con una straordinaria barzelletta raccontata da Silvio ai giovani di AN:

    http://tv.repubblica.it/copertina/carabinieri-la-barzelletta-di-silvio/23989?video

    A suo dire gli è stata raccontata da La Russa, ecco spiegato cosa fanno nelle riunioni politiche questi subuomini. Poveri italiani.

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