Bonificare Vasca Pianillo, evitando che la cura sia peggiore della malattia.

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Torna la “questione Vasca”. Era ora.
Nelle ultime settimane è tornata (finalmente) d’attualità la questione “bonifica di Vasca Pianillo”. Della vicenda si parla fra la gente e sui giornali poiché in Regione ed a livello locale qualcosa sembra muoversi. Lo scorso 15 luglio, ad esempio, c’è stato un tavolo tecnico a cui hanno partecipato i sindaci di Poggiomarino e Striano, mentre per il comune si San Giuseppe erano presenti l’assessore Miranda ed il fiduciario del sindaco Catapano in questioni ambientali, Luigi Acquaviva. Su richiesta del gruppo Consiliare “Vocenueva-Libera-PD”, il sindaco Catapano ha invitato anche i componenti del consesso civico a partecipare, ma soltanto le formazioni richiedenti, nella persona del capogruppo Agostino Casillo, si sono poi effettivamente presentate. L’incontro si è tenuto su iniziativa del consigliere regionale Amato, presidente della “Commissione speciale per il controllo delle bonifiche ambientali e i siti di smaltimento rifiuti e ecomafie, riutilizzo dei beni confiscati”. Al tavolo ha partecipato anche l’ing. Orlando di Arcadis, la struttura regionale che ha ereditato le competenze del vecchio Commissariato di governo retto dal gen. Jucci, ovvero l’ennesima struttura emergenziale chiamata a risolvere questioni che affliggono il nostro territorio da decenni ma che, nonostante le enormi risorse impiegate, restano tuttora irrisolte. Emergenza nell’emergenza.

Il Coordinamento, i suoi oppositori e la memoria corta.
Sulla questione “bonifica Vasca Pianillo e fanghi tossici del Sarno” si forma nel 2011, a San Giuseppe Vesuviano, un inedito ed efficace movimento popolare, che unisce (quasi) tutte le forze organizzate del territorio, oltre a migliaia di liberi cittadini, sotto la bandiera del Coordinamento Ambientale SGV. Il Coordinamento si caratterizza per una composizione marcatamente trasversale ed ha un portavoce “scelto sul campo”: Luigi Acquaviva. Alle concitate riunioni che portano all’organizzazione delle due manifestazioni popolari (clicca per il video  e  2) ed alla raccolta firme contro l’apertura del sito di stoccaggio fanghi costruito dal Commissariato di governo in Via Martiri di Nassirya, ex Via Nuova Poggiomarino, prendono parte diverse associazioni, sia di estrazione cattolica che laica, così come partiti politici, dal Partito Democratico agli allora componenti del PDL (in particolare, l’allora segretario cittadino Pietro Ferraro, oggi assessore al Bilancio nella giunta Catapano, e l’attuale Presidente del Consiglio De Lorenzo, entrambi non più nel PDL). E ne fa parte attiva anche il Collettivo Vocenueva. Non tutti, però, partecipano all’esperienza del Coordinamento. Importanti prese di distanze sono messe in atto, con tanto di manifesti e incontri pubblici, dall’ex. sindaco Antonio Agostino Ambrosio e da (poche) sigle dell’associazionismo: il CAS di Michele Autorino, Unione Sangiuseppese e l’associazione di Leonida Ambrosio. Sulle contraddizioni di questo raggruppamento e sulla genesi della “questione fanghi” abbiamo pubblicato un post che oggi torna di grande utilità per meglio comprendere lo scenario cui ci troviamo di fronte. Queste deboli opposizioni, però, non riescono a fermare l’onda d’urto della cittadinanza che, anche grazie al supporto tecnico e legale di professionisti non solo sangiuseppesi, presenta due diffide con cui fa emergere le mancanze del “piano Jucci” per il trasferimento ed il trattamento dei fanghi tossici, incluse le carenze strutturali del sito di stoccaggio di Via Martiri di Nassirya.

“Commissione super partes” 2.0?
Questo breve escursus è necessario per comprendere a che punto sia oggi la “questione fanghi”. Qualche settimana fa, in una conferenza stampa, il Sindaco Catapano e l’Assessore Miranda confermano la volontà di Arcadis di procedere al completamento dell’impianto fognario e del relativo collettore, propedeutico alle azioni di bonifica delle Vasche Pianillo e Fornillo. I nostri amministratori comunicano anche le date per la realizzazione delle opere (entro fine anno il completamento del collettore; inizio delle attività per la bonifica di Vasca al Pianillo nel 2014). Sindaco ed Assessore confermano che il sito di stoccaggio di Martiri di Nassirya sarà utilizzato per il trattamento dei fanghi. A supporto, arriva anche il beneplacito di Arcadis che, nell’incontro del 15 luglio, comunica di aver collaudato la struttura e di ritenerla idonea allo scopo. Eppure, sulla validità strutturale del sito di stoccaggio erano state avanzate diverse osservazioni contrarie da parte del team tecnico del Coordinamento ambientale, alcune di queste poi messe nero su bianco nelle diffide presentate alle Autorità. Diffide che molti degli attuali amministratori avevano sottoscritto. In particolare, si temeva che la struttura non rispettasse i criteri di impermeabilità, né che fosse in linea con le prescrizioni antisismiche, così come si avanzavano dubbi sulla sua collocazione, a circa 1,5 km dalla Vasca Pianillo, che avrebbe costretto ad un traffico di mezzi pesanti, contenenti materiali inquinati, sul tratto di strada che intercorre fra la Vasca ed il sito. Materiali di cui, allo stato attuale, non conosciamo fino in fondo la composizione e su cui nessuno può avere certezza in merito al loro grado di pericolosità (che siano rifiuti speciali/pericolosi o meno non è questione di poco conto, perché da questa deriva l’itera “catena” per la realizzazione della bonifica ed il costo che questa dovrebbe avere). Più di recente, il Sindaco Catapano ha assunto una posizione prudente, dichiarando a mezzo stampa che avrebbe invitato tre tecnici “indipendenti” (uno nominato dalla maggioranza, uno dall’opposizione ed il terzo dalle associazioni) per vigilare sull’iter operativo che avrebbe portato (finalmente) alla bonifica di Vasca al Pianillo. Accogliamo con favore questa iniziativa e speriamo che la parola del sindaco sia poi seguita da fatti concreti. Ma è importante fin da ora chiarire quale sarà il ruolo di questa “troika tecnica”, quali saranno effettivamente i poteri di cui disporrà, come saranno identificate le associazioni che avranno il compito di scegliere il terzo tecnico. Preme inoltre ricordare che una commissione simile (chiamata allora “commissione super partes”) fosse stata proposta a suo tempo dal gen. Jucci, che aveva invitato le associazioni a nominare due dei cinque membri che l’avrebbero composta. Invito però rispedito al mittente dal Coordinamento ambientale, convinto che senza la massima trasparenza sulle reali competenze (e sui poteri) di tale struttura, la stessa sarebbe stata perfettamente inutile. Inoltre, dubbi sulla legittimità di una tale commissione erano avanzati dagli avvocati del Coordinamento, dubbi condivisi ovviamente da tutte le forze federate, quindi anche dal portavoce Acquaviva e dai componenti oggi in Giunta ed in Consiglio comunale fra le fila della maggioranza. Staremo quindi a vedere quale sarà l’evoluzione della proposta avanzata dal sindaco Catapano. Chiediamo però nell’immediato al sindaco ed all’assessore Miranda di chiarire le voci secondo cui sarebbero intenzionati a realizzare l’isola ecologica cittadina, annunciata fin dai primi giorni di amministrazione e la cui inaugurazione è prevista per dicembre 2013, in quello che dovrebbe essere il sito di stoccaggio e trattamento fanghi di Via Martiri di Nassirya. Decisione, quest’ultima, che riteniamo quantomeno incoerente, visto che gli stessi amministratori hanno prospettato lavori di perfezionamento strutturale del sito, al fine di renderlo operativo per trattare i fanghi inquinati della Vasca. E perché ci sembrerebbe alquanto bizzarro che, dopo le presentazioni in pompa magna con tanto di proiezione del rendering del progetto dell’isola ecologica e del famoso crono-programma per la realizzazione di quest’opera, si cerchi una facile via d’uscita, realizzando un’isola “di recupero”, un’isoletta, anni luce distante dal progetto iniziale della Maggioranza Catapano.

Bonificare la Vasca, con molti “se” e molti “ma”.
E’ bene quindi chiarire un concetto banale ma forse relegato in secondo piano dal tritacarne mediatico delle dichiarazioni a mezzo stampa e social network. Per il Collettivo Vocenueva, e per i consiglieri comuniali del gruppo Vocenueva-Libera-PD, la bonifica di Vasca Pianillo è una priorità assoluta. E’ necessario che per raggiungere questo risultato siano messi in atto tutti gli sforzi, umani ed economici, di cui istituzioni e cittadini saranno capaci. Ma è essenziale non si ripetano errori avvenuti in passato, che hanno lasciato campo libero, sotto la bandiera dell’emergenza ambientale, al mancato rispetto delle regole, di buon senso oltre che di legge. Il risultato, spesso, è stata una cura peggiore della malattia. A pagare, però, sono e saranno sempre i cittadini e, nel caso specifico, i sangiuseppesi. Bonificare la Vasca, per eliminare un ecomostro che attenta alla vita di tutti noi, ma con il massimo della prudenza, con molti “se” e molti “ma”, seguendo un principio di precauzione che alcuni vorrebbero mettere da parte. Perché Vasca Pianillo bonificata sarà un punto di svolta per San Giuseppe Vesuviano: dalla sua effettiva realizzazione potrebbe dipendere una nuova fase di crescita, non solo della qualità della vita. Da parte nostra, ci impegneremo affinché si arrivi alla soluzione del problema, non rinunciando all’attività di controllo e verifica che i cittadini devono mettere in campo quando è in gioco la salute propria e delle future generazioni. Ecco perché è importante che si ricostruisca un movimento popolare trasversale che torni ad occuparsi della Vasca, cominciando fin da subito a chiedere le più ampie garanzie sulla validità strutturale del sito di stoccaggio di Martiri di Nassirya.

 

Collettivo Vocenueva

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