Se "l'Italia domani" è peggio di ieri.

dicembre 6, 2010

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960x640Manca poco più di una settimana al voto di fiducia da cui dipenderanno le sorti del governo Berlusconi. La situazione è più che mai incerta. Mediatori dei vari fronti si muovono nei sotterranei della politica italiana, cercando l'appoggio (o la sfiducia) dell'ultimo minuto. In cambio offrono seggi sicuri alle prossime elezioni, presidenze di commissioni, sottosegretariati e prebende di vario genere. E..pecunia non olet, pare dicano gli eruditi in questi casi.

Un prodotto esemplificativo dell'attuale situazione politica nazionale sono I Popolari di Italia Domani (PID). Si tratta di fuoriusciti eletti nell'UDC, principalmente siciliani e campani. Eminenza nemmeno tanto grigia del micropartito è Totò Cuffaro, che in opposizione alla giunta lomabardiana in Sicilia (tenuta oggi in vita da una maggioranza che va dal MpA al PD) apre lo scontro nell'isola e abbandona il partito. Nel frattempo, a Roma, i popolari UDC di ieri si trasformano in Popolari di Italia Domani e, dall'opposizione, passano in maggioranza. "Il 14 noi voteremo la fiducia a Berlusconi", fa sapere il Presidente del micropartito Calogero Mannino, classe 1939, uomo di primo piano della DC sicialiana e più volte ministro, recentemente assolto in Cassazione per associazione esterna di stampo mafioso. In Campania il partito si muove intorno alla figura di Michele Pisacane, ex mastelliano, sindaco di Agerola e parlamentare, marito della consigliera regionale Annalisa Vessella, eletta per l'UDC alle ultime elezioni mentre era all'ottavo mese di gravidanza e grazie ai 6×3 dove ben visibile era il cognome "PISACANE". La signora Vessella in Pisacane, che a San Giuseppe aveva come sponsor anche Antonio Agostino Ambrosio, oggi si è sistemata nel gruppo misto regionale, in dissenso con il ras dell'UDC campano De Mita per un posto di assessore promesso e mai ottenuto, come ha spiegato il marito a Repubblica qualche tempo fa.

Per capire dove soffia il vento che spira forte sotto le tabelle della sede UDC sangiuseppese di Via Scudieri, bisogna guardare al paese delle mozzarelle: Agerola. Perché pare che sia nell'aria un cambio di cassacca. L'ennesimo. Si mormora infatti che il nostro caro sindaco sia in procinto di convertirsi all'Italia del domani. E non sarebbe potuto essere altrimenti, data la Sua consolidata attitudine a fiutare le tendenze politiche del momento. Se dovesse essere confermata, la nuova metamorfosi biondista sarebbe un colpo da maestro. Perché i Popolari di Italia Domani oggi pesano molto più di quanto possa apparire nei numeri (5 deputati, 1 senatore, 1 europarlamentare). Sono un microgruppo che, passando dall'opposizione alla fiducia per il Cav. in questa fase di numeri risicati alla Camera, offrono al governo un'offerta che non può essere rifiutata. E che costerà cara a Berlusconi. Allo stesso tempo, però, i PID si tengono le mani libere, perché non entrano nel PdL e, in tal modo, tengono aperte tutte le possibilità. Geniale.

Intanto, nuove tabelle si accumulano nei ripostigli della sede di Via Scudieri. Il popolarismo avanza all'arrembaggio del domani e si fa largo in Consiglio comunale. Dove, forse, non tutti passeranno nel "nuovo" partito, mantenendo presidio anche nell'UDC. Non si sa mai.

(photo credit: www.partitodupilu.it)

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2 Responses to “Se "l'Italia domani" è peggio di ieri.”

  1. anonimo Says:

    11 dicembre 2010

    MANIFESTAZIONE NAZIONALE

    "Dalla Val di Susa a Terzigno, unire le lotte per difendere il nostro futuro"

    ore 14 Concentramento stazione FS – Boscoreale (NA)

    ore 22 CONCERTO Area mercatale Boscotrecase di 99Posse, Daniele Sepe, 'E Zezi, Pennelli di Vermeer

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