San Giuseppe e la voglia di illuminarsi nel buoio

dicembre 19, 2007

News

San Giuseppe Vesuviano – E’ trascorso oltre un mese da quando in via Michelangelo Ambrosio è crollato un palo della pubblica illuminazione, e per poco si sfiorò la tragedia. All’apparenza niente è stato fatto per mettere in sicurezza la zona., se è vero che abbiamo fotografato due pali che si trovano vicino a quello crollato, e sono pericolosamente inclinati su di un lato. E’ possibile che nessuno dei tecnici responsabili delle strutture abbia notato la pericolosa pendenza? I pali furono istallati circa una quindicina di anni fa e da allora non è stata fatta alcuna manutenzione, non sarebbe il caso di pensarci adesso?
Gira voce che l’amministrazione comunale abbia nel cassetto un progetto per rifare tutto l’impianto di illuminazione del paese con un costo che oscilla fra i 20 e i 30 milioni di euro, spesa che idebiterà le casse comunali per alcuni decenni. Nel frattempo sarebbe il caso di fare la normale manutenzione dell’esistente, e poi se il caso pensare a progetti faraonici?
Non sono tenute in nessun conto da i nostri amministratori le moderne tecnologie per il risparmio energetico, tanto che una delle spese più pesanti sul bilancio del comune, dopo i rifiuti, è proprio la bolletta energetica. Siamo il paese del sole è produciamo energia dai carburanti fossili. Poveri noi!
Mimmo Russo da unapagina .it

Voce Nueva propone:

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Iniziare ad istallarle nel centro storico,cosi si avrà un calo bolletta approssimato del 2,5%, per poi beneficiare del 2,5% per reinvestirlo in altre lampade/solari, che si pagheranno con il profitto beneficato dal costo zero di energia non pagata.

Entro 20 anni avremo una San Giuseppe illuminata con una tecnologia a costo zero, e una bolletta leggerissima.

 
Per schede tecniche,consultazioni ,acquisizioni,ecc ecc, si possono trovare sul sito:
http://www.ilportaledelsole.it/index.asp?id_pagina=0303&avanti=true&cat=0025

“L’energia solare diventerà la propaganda elettorale  futura per i politicanti” Intellettuale San giuseppese anonimo.

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17 Responses to “San Giuseppe e la voglia di illuminarsi nel buoio”

  1. albertocatapano Says:

    Bravo brassen…ho appena finito di scrivere un commento del genere su unapagina.it…perchè non lo proponiamo??Almeno si potrebbe iniziare a installarli sul Comune…per la corrente elettrica e l’illuminazione nelle zone adiacenti…

    Non capisco l’intellettuale sangiuseppese anonimo…delucidaci…

    Reply

  2. TylerDurdan Says:

    Secondo me sono più utili le videocamere…

    Reply

  3. anonimo Says:

    Il collettivo ha dato una idea, l’amministrazione dovrebbe essere intelligente con tutta la sua malizia a renderlo realizzabile. In tutto ciò,l’unica che ci guadagnerebbe qualcosa è l’amministrazione….

    Parliamo anche di un costo “bassissimo e ecosostenibile” per il profitto che renderà alle casse comunali.

    Io con 20 milioni di euro ricostruisco una città.

    Noi proponiamo per il bene della collettività……

    Un saluto brassen

    Reply

  4. albertocatapano Says:

    MI associo con brassen…con 20 milioni si potrebbe per esempio di GRANDI OPERE (non come le pensano Ugliano e il sindaco), costruire ex novo o recuperare l’ex asilo croce rossa, attivarlo con tutti i servizi e strutture necessarie pagando anche un annualità ai lavoratori che andranno a lavorarci…

    Un’illuminazione del genere potrebbe essere veramente una svolta e un segnale in tutta la provincia di Napoli e Campania…

    Sogniamo??Forse si, data l’inclinazione dei nostri amministratori a sperperare quanto più possibile i soldi di noi cittadini, la nostra è un’utopia…almeno però ci dissociamo da qualsiasi atto contro le casse comunali….(vedi le telecamere e l’illuminazione).

    Reply

  5. anonimo Says:

    Come al solito arrivate (quando arrivate) sempre tardi, qualche anno fa, fu preparato un progetto per il comune di san giuseppe vesuviano (tutto finanziato) ma il sindaco non volle attuarlo, sapete che fece quel progetto?Proprio uno dei membri del partito che voi criticate, invece di elogiare, AN!!!!!

    Reply

  6. anonimo Says:

    l’importante è arrivarci!

    Cmq apprezziamo gli sforzi dei giovani vocenuevini.

    Solo un commento: ovviamente quello che proponete è solo un piccolo esempio di “innovazione” tecnologica applicata all’illuminazione. C’è anche altro che si potrebbe fare, anche perchè bisogna tener conto non solo dei costi e del VIA ma anche del rendimento. Cmq fate bene a battere anche voi su questo tema, più ne siamo e meglio è.

    Ciao e forza AN

    Reply

  7. giorgiariccia Says:

    scusate quale sarebbe il centro storico di San Giuseppe?

    Reply

  8. anonimo Says:

    Ciao Brassen,mi fà piacere che hai preso spunto da un mio pezzo per lanciare l’idea delle fonti alternative.

    Finalmente si esce dal tunnel Protesta = Rifiuti , e si comincia a ragionare su proposte concrete.

    Il solare oggi è l’unica fonte che in breve tempo ci può affrancare dai combustibili fossili.

    Purtroppo il costo è ancora proibitivo oltre 6000 euro per Kw e nessuna possibilità di immagazzinare energia per la notte,a causa dell’alto prezzo delle batterie.A tal proposito vi ricordo che il comune di Mercogliano ( AV ) a metà degli anni ottanta piazzò lungo una strada decine di pali come quelli in foto ,solo che di notte facevano una luce fioca,non passò che qualche mese e si rubarono tutte le batterie!

    Il grosso limite dei pannelli solari è dover consumare al momento tutta l’energia prodotta o scaricarla sulla rete,solo che la Campania ancora non ha accordi con l’ENEL per montare gli inverter sotto i contatori .Ciò comporta ,che nonostante abbiamo il sole 350 giorni all’anno,non ci conviene produrre in proprio energia elettrica!

    Il problema vero è che i nostri governanti hanno puntato sul gas e sugli inceneritori per produrre energia,quindi del solare ce nè dovremmo ricordare quanto andiamo a votare,usando il metodo democratico per sloggiare questi matusalemme e mettere al loro posto almeno qualcuno più giovane.

    Per restare al tema,la proposta che mi sento di fare ai nostri amministratori è la seguente :

    Il nostro impianto è obsoleto ed inefficiente.Bene,invece di rifarlo il Comune,fate un contratto con una ditta specializzata in moderne tecnologie,che a sue spese rifà l’impianto e lucra sulla differenza della bolletta fra quello pagato prima dal Comune e quello che costa poi l’impianto in consumi.

    La ditta si assumerà l’onere di fare la manutenzione e il comune bloccherà il pagamento della bolletta ad oggi .

    Semplice no’?

    C’è un mà: in questo modo non vi sarebbero più appalti,variazioni di bilancio ed altre diavolerie.Accetterebbero i nostri eroi?

    MIMMO RUSSO

    P.S. non si potrebbero moderare i commenti anonimi e volgari,specialmente quelli rivolti alle persone e ai loro familiari.Perchè se è vero che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli,è un principio che deve essere garantito a tutti.Grazie

    Reply

  9. brassen Says:

    Mimmo per provare questa tecnologia si potrebbe iniziare dalla piazza,per un fatto di sicurezza e per capire la loro efficienza. Si possono anche usare abbinando la rete fissa di corrente, e in tutto ciò si risparmierebbe un 50%.

    Il comune di Poggiomarino ha usato questa tecnologia riportando ottimi risultati di convenziona e luminosità .

    Un saluto Brassen

    Reply

  10. albertocatapano Says:

    “L’energia solare diventerà la propaganda elettorale futura per i politicanti”….An già è vottat e man annanz come si suol dire…

    Finalmente ho capito l’intellettuale sangiuseppese anonimo…!!!

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  11. portela Says:

    Io credo che su questa materia l’esperto a San Giuseppe Vesuviano c’è….!! Dobbiamo avere solo l’umiltà ed il buon senso di saper ascoltare chi in questo campo, ci lavora da un pò di anni in maniera seria e professionale.

    E’ l’Ing. Luigi Miranda.

    Mio amico…”Ma non tutti gli amici riescono col buco”…Scherzo ovviamente…! Nel senso che Luigi è di un colore politico diverso dal mio, ma non ho avuto alcun dubbio su chi contattare quando l’azienda per la quale lavoro, voleva avere notizie sul Fotovoltaico.

    Alfonso Perillo

    Reply

  12. anonimo Says:

    Finalmente uno di sinistra che ragiona, bravo Alfonso, sei come sempre obbiettivo.

    Reply

  13. anonimo Says:

    Caro Alfonso. Grazie innanzitutto per le belle parole nei miei confronti, sei come al solito troppo buono (hai purtroppo un difetto, quello di essere di sinistra, ma non tutti sono perfetti!!!!….). Scherzi a parte non può non farmi assolutamente piacere il fatto che anche a San Giuseppe si discuta di tematiche quali le fonti energetiche rinnovabili ed in particolare del fotovoltaico, visto che a queste cose dedico da un bel pò di anni la mia attività professionale. Non credo che le tematiche ambientali ed energetiche debbano avere un “colore” politico….si tratta solo di avere un pò di buon senso. Purtroppo la mia parte politica, come tu la definisci, pur avendo compreso la necessità di una diversificazione delle fonti energetiche ed un utilizzo maggiore di quelle rinnovabili è attirata nuovamente dalle sirene del nucleare (vedi il recente convegno di Fini con Casini, Scaroni ed altri). La materia è molto complessa e credo che non sia questa la sede per approfondirla in modo serio e dettagliato..Mi limito a dare solo un modesto contributo di notizie:

    1) Oggi gli Enti Locali, le imprese, ed i privati cittadini possono farsi installare un impianto fotovoltaico usufruendo del contributo del cosiddetto “conto energia” (DM 19/02/2007 e s.m.i.). In parole povere chi installa un impianto fotovoltaico si vede riconoscere dal GSE (Gestore dei Servizi Elettrici – in pratica lo Stato) una tariffa incentivante sulla quantità di energia prodotta dall’impianto stesso (tale tariffa varia, a seconda della tipologia di installazione, dai 0,36 ai 0,49 € per ogni kWh prodotto). In parole ancora più semplici, se io installo un impianto fotovoltaico, oltre al fatto di utilizzare l’energia per i miei consumi ricevo anche dei soldi dal GSE per il fatto che produco energia “pulita”. Naturalmente devo sostenere il costo iniziale dell’impianto FV che come ha rilevato Mimmo Russo si aggira per i piccoli impianti sui 6000,00€ a kWp. La cosa interessante, però, è che tale costo iniziale io lo ammortizzo nel giro di circa sei – sette anni dopo i quali oltre a non pagare più la bolletta mi ritrovo anche una rendita economica.

    2) Per gli Enti Locali, la cosa è ancora più interessante in quanto facendosi finanziare l’impianto con un mutuo della Cassa DDPP con gli introiti del Conto Energia non solo riuscirebbe a pagarsi la rata del mutuo ma anche a guadagnare soldi fin dal primo anno. Oggi, cioè, un Comune potrebbe solarizzare tutti i suoi edifici pubblici A COSTO ZERO anzi GUADAGNANDO SOLDI DALLA PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE.

    Detto ciò, caro Alfonso ti saluto, e grazie ancora per la stima che hai dimostrato nei miei confronti.

    Luigi Miranda

    Reply

  14. brassen Says:

    Grazie del passaggio e consulenza Dott Ing Luigi Miranda.

    A prescindere dell’ideologia ti sei dimostrato uno dei pochi che ha ancora un’ etica professionale,inoltrandoci delle informazioni utilissime.

    Un saluto brassen/Pietro

    Ps:da tecnico del settore questi pali/ecologici potrebbero essere una vera risorsa economica innovativa per il nostro paese???

    Reply

  15. anonimo Says:

    Sapete che a San Giuseppe Vesuviani, c’è il progettista dei due impiaanti di Bio-massa della Campania, che nei prossimi mesi andranno in funzione a Pietramelata (CE) e in Provincia di Salerno ?

    Reply

  16. portela Says:

    BEN VENGA UN’ALTRA MENTE ECCELSA CHE POSSA ILLUMINARCI ANCHE SULLE BIOMASSE O SULLA COGENERAZIONE. Esperienze poco conosciute.

    Quando l’Ing. Miranda mi invitò ad ENERGYMED, la fiera delle fonti rinnovabili, tenutasi a Napoli alla Mostra d’Oltremare, mi resi conto che esperienze come quella della Val Pusteria con il teleriscaldamento a biomassa e quella di Dobbiaco dove addirittura si ptoduce energia termoelettrica devono essere prese come esempio. Ma secondo il mio modesto parere ed il parere di esperti del settore, con i quali mi relaziono per aspetti che riguardano la Sicurezza dei Lavoratori in questi impianti, ci sono delle ostruzioni al Biomassa che non sono rigorosamente tecniche:

    Debole visione sistemica dei progetti (pochi collegamenti con il mondo agricolo e forestale).

    Numerosità e frammentarietà di normative sia giuridiche che tecniche (in Italia se ne contano circa 100).

    Precarietà dei bacini territoriali di produzione di biomassa (poco riguardo alle condizioni dei suoli agricoli e forestali).

    Poca attenzione alle filiere di successo (teleriscaldamento, teleraffrescamento, co-combustione, co-generazione, bioetanolo).

    Scarso coinvolgimento delle popolazioni locali (poca percezione da parte della popolazione dei benefici diretti connessi con l’uso delle biomasse).

    Lanciamo la riflessione all’Ing. Ignoto Progettista. Se vuole commentare il Blog è aperto.

    Reply

  17. portela Says:

    Dimenticavo…Giuseppe Caserta, che è il presidente i ITABIA, già nell’edizione del 2006 di “Zero Emission” a Roma faceva le considerazioni del mio commento di sopra, io le ho solo riportate. Consiglio a tutti di visitare il sito del CEB il centro di eccellenza per le bioenergie c’è una documentazione fantastica accessibile a tutti.

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