L'ultimo vero giornalista

novembre 6, 2007

News

Italia in lutto, è morto Enzo Biagi
maestro di libero giornalismo

Enzo Biagi è morto questa mattina. Il decano dei giornalisti italiani, che aveva 87 anni, da oltre una settimana era ricoverato nella clinica Capitanio di Milano. Il mondo dell’informazione perde così uno dei suoi personaggi più celebri e autorevoli.

"Scompare con Enzo Biagi una grande voce di libertà", scrive Giorgio Napolitano ai familiari del giornalista, rendendo omaggio ad un "uomo di genuina ispirazione socialista e cristiana", che per il suo "profondo attaccamento, sempre orgogliosamente rivendicato, alla tradizione dell’antifascismo e della Resistenza", si era sempre schierato "in ogni momento in difesa dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana".

Una frase non basta per ricordare un giornalista della grandezza di Biagi", dice Eugenio Scalfari. Il fondatore di Repubblica aggiunge che "domani affiderò alle colonne del giornale un lungo ricordo dell’amico scomparso".

Tutti gli italiani ricorderanno la sua voglia di libertà, la sua passione e il suo rigore nel raccontare la storia e i personaggi del nostro tempo recente. Enzo Biagi mancherà a tutti noi, anche perché insieme a lui siamo cresciuti, abbiamo capito fatti e storie, ci siamo emozionati e appassionati al nostro tempo", sottolinea il sindaco di Roma Walter Veltroni.

Noi del Collettivo VoceNueva forse un pò troppo giovani per seguire tutte le inchieste,le interviste del maestro Biagi, siamo cresciuti con l’idea che quell’uomo dai capelli bianchi e dalla voce delicata ma sempre pungente e corretta ci insegnasse qualcosa della libertà di espressione, di parola, di denuncia…Ora, come tutta l’Italia perbene e onesta, lo rimpiangiamo con la speranza e al tempo stesso la consapevolezza che le sue parole, i suoi insegnamenti non resteranno inascoltati e vani…

 

L’ULTIMO VERO GIORNALISTA !!!

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5 Responses to “L'ultimo vero giornalista”

  1. agitprop Says:

    Forse non è proprio “l’ultimo vero giornalista”, ma con Biagi se ne va un altro pezzo di storia d’Italia. Man mano che il tempo porta via quelli che hanno visto costruire la Repubblica, che hanno toccato con mano la Resistenza, l’Italia perde un pezzo della propria memoria collettiva. Per alcuni, questo è un bene perchè ci permetterà di guardare alla guerra civile nostrana come ad una pagina da archivio. Per altri, l’affievolirsi dell’immagine viva della lotta per la Liberazione, nella testimonianza di chi l’ha vissuta, rappresenta un pericolo perchè rafforza l’oblio, preludio di esperienze neo-autoritarie e neo-populiste.

    Non so bene quale dei due effetti valga di più. So però che, pur nella sua moderazione di cattolico praticante, Biagi esprimeva il “resistere, resistere, resistere” a cui tanti rivendichiamo l’appartenenza. Un cronista dalla parte della democrazia, pronto a difenderla in quest’epoca di integralismi. Con intelligenza, giusto cinismo e sarcasmo, come quando intervistando Berlusconi, amava prenderlo in giro più che contrastarlo aspramente. E’ questo che non gli è stato mai perdonato: non l’aver attaccato il futuro Presidente del Consiglio, ma di averlo deriso per una vita, mostrando a tutti la sua goffagine.

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  2. hurricane085 Says:

    ciao enzo.

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  3. albertocatapano Says:

    ua il tg3 come apertura ha messo lo stesso video inserito nel blog…

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  4. agostinocasillo Says:

    Sono appena tornato a casa e ho aperto il blog con l’intenzione di scrivere un post sula scomparsa di Enzo Biagi. Vedo con estremo piacere che Alberto prontamente ha portato il saluto di Vocenueva ad uno dei più importanti testimoni di 70 anni di storia italiana. Un grande uomo oltre che grande giornalista.Se come diceva qualcuno sopra non è l’ultimo vero giornalista c’è da dire che è sempre più difficile trovare professionisti di tale levatura morale. Leggo tutte le dichiarazioni di sincero cordoglio da ambienti istituzionali come il Presidente della Repubblica e del Consiglio, da ambieti giornalistici Zavoli, Scalfari ecc. Ma ciò che veramente mi fa girare i coglioni e che l’autore dell’editto bulgaro, uno degli atti più vili del quinquennio buio, oggi con una vera faccia di bronzo(non avrei mai pensato di trovarmi a parafrasare Rutelli), si accoda come se niente fosse successo alle frasi di encomio nei confronti del giornalista. Neanche la decenza di stare zitto!

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  5. anonimo Says:

    io penso che avrebbe dovuto star zitto tempo fa…….

    Mario R.

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