Da LP n. 29 : “L’isola ecologica che non c’è”

Da Laboratorio Pubblico n.29 (clicca sul link per il download gratuito), riproponiamo l’articolo

L’isola ecologica che non c’è

Opera ancora incompiuta. Il 2015 anno nero per la raccolta differenziata

lp 29 fotoDi balle, in questi tre anni, l’Amministrazione Catapano ne ha raccontate parecchie, ma sull’isola ecologica è riuscita a dare il meglio di sé. Chi ha buona memoria, ricorderà uno dei primi incontri pubblici dell’attuale primo cittadino. Febbraio 2013, aula del consiglio comunale: c’è ancora tanta gente che partecipa agli incontri che la nuova maggioranza promuove sui più disparati argomenti. Un partecipazione che, progressivamente, è andata scomparendo, vista l’inutilità degli appuntamenti che, nel migliore dei casi, vengono intesi come mero strumento di comunicazione da parte del sindaco più che momento di confronto con la cittadinanza. Oggi possiamo affermare con certezza che molte delle promesse fatte in quegli incontri sono rimaste tali e l’isola ecologica non fa eccezione.

Dicevamo dell’incontro di febbraio. In quella sede, con la solennità dei momenti importanti, il sindaco Catapano annuncia che entro novembre, “al massimo dicembre”, l’isola sarebbe stata operativa. Ai cittadini intervenuti viene mostrato il progetto dell’opera che di lì a poco sarebbe stata realizzata. Poi passano i mesi, gli anni. Gli incontri si riducono e i lavori per l’isola ecologica restano nelle chiacchiere del sindaco.

Finalmente, dopo numerose proteste dei cittadini e dell’opposizione in consiglio comunale, il cantiere viene avviato. E’ il 15 dicembre 2014. I lavori sono affidati alla società La Vittoria srl di Quarto, che si è aggiudicata la gara con un ribasso di oltre il 36% sulla base d’asta (450 mila euro circa). A conti fatti, l’isola dovrebbe costare 330 mila euro, quasi il doppio rispetto a quanto annunciato nell’incontro del febbraio 2013. Ma non basta. All’avvio dei lavori ci si rende conto che nella progettazione sono stati sottostimati alcuni valori tecnici. Pertanto, è necessario procedere a nuovi calcoli strutturali a seguito dei quali il costo dell’opera si aggrava di ulteriori 60 mila euro. A questi vanno aggiunti i compensi per i tecnici che, a vario titolo, si occupano dei calcoli strutturali e del collaudo statico (10 mila euro circa). E’ ipotizzabile, quindi, che il costo complessivo dell’opera sarà di 400 mila euro, metà dei quali finanziati dalla Regione Campania attraverso fondi strutturali europei. La restante parte, con un mutuo che il Comune ha richiesto ed ottenuto da Cassa Depositi e Prestiti.

Mentre andiamo in stampa i lavori per l’isola ecologica sono ancora in corso: è passato un anno dall’apertura del cantiere. Eppure, anche in questo caso, il sindaco e la giunta avevano ipotizzato una tempistica di esecuzione ben più ridotta: “cinque o sei mesi al massimo”, si diceva in consiglio comunale e nei corridoi dell’ufficio tecnico. L’auspicio è che almeno nel primo trimestre del 2016 la struttura sarà aperta ed utilizzabile da parte di tutti i cittadini. Anche perché senza l’isola ecologica difficilmente la raccolta differenziata potrà raggiungere i livelli richiesti dalla legge (65%).

Oggi la percentuale di differenziata dichiarata dal Comune è poco inferiore al 55%, ben due punti in meno rispetto al 2014. In termini di avanzamento, è il dato peggiore degli ultimi quattro anni. Dal 2011, infatti, la capacità dei sangiuseppesi di differenziare è cresciuta progressivamente (+6% nel 2011, +3% nel 2012, +14% nel 2013, +3% nel 2014), ma quest’anno registriamo una vera e propria inversione di tendenza (-2,11% al 30 novembre 2015). La questione rifiuti sembra aver perso importanza per la giunta Catapano. Non se ne parla più, non si vedono più in giro manifesti e volantini, non ci sono più campagne di informazione nelle scuole. A mantenere accesi i riflettori sulla differenziata è rimasta solo l’opposizione e quella parte di società civile sempre attenta alle questioni ambientali. La stessa ditta incaricata della raccolta rifiuti, il Consorzio Gema, un tempo spesso al centro del dibattito pubblico, principalmente per le continue omissioni e per il mancato rispetto del capitolato d’appalto, è sempre meno presente nei discorsi del sindaco e della maggioranza.

I ritardi accumulati nella realizzazione dell’isola ecologica hanno senz’altro avuto un ruolo nell’inversione di tendenza dei livelli di raccolta differenziata. Ma ad influire negativamente è anche la percezione, sempre più marcata tra i cittadini, che alla buona volontà dei singoli non siano seguiti provvedimenti di sensibile riduzione delle tariffe per il servizio rifiuti a carico di famiglie ed imprese. Difatti, se comparato con le municipalità del circondario, il nostro comune resta, ancora oggi, quello in cui si paga la Tari (tassa rifiuti) più elevata. E che fine ha fatto la “family card”, il sistema di verifica della reale quantità di rifiuti prodotti da ogni utente che avrebbe permesso di introdurre meccanismi di premialità e che il sindaco aveva annunciato fin dal 2013? Se ne sono perse le tracce, nonostante negli ultimi due documenti di bilancio fossero stati riservati a questo scopo circa 50 mila euro, poi non spesi.

Sulla questione rifiuti è calato un silenzio che non fa bene a nessuno, principalmente al paese. Intanto, il cantiere dell’isola ecologica (che non c’è) festeggia il primo (triste) compleanno.

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