E che s' fà?

agosto 5, 2008

News

Cari lettori d’agosto, vi segnalo un articolo da leggere sotto l’ombrellone questo mese. La metamorfosi del PD di Ualter Weltroni, dal "Si può fare" al "E che s’ fà?".  Un partito diviso tra fazioni, correnti e associazioni. Non era tutto già scritto? E’ possibile far convivere pacificamente la Binetti e Rutelli con gli ex diessini? E i veltroniani con i dalemiani? 
A San Giuseppe le cose non vanno molto diversamente. E’  possibile far convivere nello stesso partito una socialista come Dora Franzese con un ex (?) berlusconiano come Franco Duraccio? Secondo me non "si può fare". Ma allora "che s’ fà?"
Accanimento terapeutico sul Pd
di Alessandro Robecchi
E’ giusto staccare spina? Interrompere l’alimentazione forzata a un organismo in coma vegetativo che non riesce a prendere nessuna decisione autonoma? Bisogna porsi seriamente queste domande per affrontare il tristissimo caso di Walter Veltroni. Se mancava un tassello alla comprensione del fenomeno da parte dei suoi pur numerosi elettori, l’astensione del Pd sul conflitto di attribuzione sul caso di Eluana Englaro lo ha fornito. E’ vero che il segretario del Pd non ha lasciato un testamento biologico, ma molti testamenti spirituali sì. I Kennedy (wow!). Obama (yes!). La passione per le battaglie civili, si può fare, I care, tutte cose ripetute ossessivamente, sospese tra la retorica un po’ beat dell’altra America e la speranza fantascientifica di un’altra Italia. La leadership veltroniana nasceva sull’onda di un discreto fascino decisionista. Via la sinistra e i comunisti cattivi, via Mastella, via Dini, finalmente le mani libere! Doveva essere il valore aggiunto del Pd: noi da soli, senza gente che ci tira di qui e di là. Ora, passati cento giorni, il caso Englaro permette di tirare un po’ di somme: finalmente c’è una battaglia civile sul tavolo, un argomento denso per spessore, vivo e urgente. E cosa fa il partito che ha corso da solo per non farsi influenzare da nessuno? Scappa e si astiene. Essendo in netta contrapposizione la componente laica e quella cattolica all’interno del partito, si è deciso di non decidere. Le mani libere servono sì, ma solo per alzarle in segno di resa. In assenza dei comunisti cattivi, le mani libere le legano la Binetti, Rutelli, i teo-dem. Ora, il dibattito è ancor più attuale e gli elettori del Pd se lo chiedono: staccare la spina? Interrompere l’alimentazione forzata? Porre fine all’agonia? Che dite, si può fare?
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16 Responses to “E che s' fà?”

  1. sorax Says:

    Da domani fino a sabato (se tutto va bene ma io ci credo poco) l’intera zona vesuviana rimarrà senz’acqua. Quattrocentomila persone….

    Ditemi voi se questo non è terzo mondo…

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  2. mezzalasinistra Says:

    Ho appena letto il volantino della Gori. Magie della privatizzazione Salvatò…

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  3. anonimo Says:

    ci hanno sol-ATO!

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  4. anonimo Says:

    dav-VERO!

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  5. sorax Says:

    Vi inoltro l’intero comunicato dal sito del gestore Gori

    Per permettere l’esecuzione di improrogabili ed urgenti lavori sulla condotta adduttrice regionale DN 1300 (tratto Sarno – Boscotrecase), la Regione Campania è costretta a disattivare tale condotta. Pertanto, GORI comunica che, a partire dalle ore 6:00 di mercoledì 6 agosto 2008 e sino alla giornata di sabato 9 agosto (con durate diverse), si verificheranno disservizi e mancanze d’acqua nei seguenti comuni:

    Boscoreale: mancanza d’acqua nella zona Piano Napoli. Ripristino nella nottata tra il 7 e 8 agosto. Fontanine Pubbliche in via Nazionale Passanti (adiacenze rotatoria) e via Monsignor Castaldi.

    Boscotrecase: mancanza d’acqua nella zona posta a monte di via Piazza S. Anna e via Annunziatella. Ripristino nella serata del 8 agosto. Fontanine Pubbliche in Piazza S. Anna e via Pastrengo.

    Ercolano: mancanza d’acqua nella zona posta a monte di via Benedetto Cozzolino, in via Fiorillo e via G. D’Annunzio. Il ripristino per via Fiorillo e via G. D’Annunzio è previsto per il pomeriggio del 8 agosto. Il ripristino per la zona posta a monte di via Benedetto Cozzolino è previsto per la tarda serata del 8 agosto.

    Ottaviano: mancanza d’acqua nella zona posta a monte di via Nazionale (via Roma) ed appena a valle della stessa. Ripristino nella tarda mattinata del 9 agosto. Fontanine Pubbliche in via Ferrovia dello Stato (adiacenze officina Tufano) e via Di Prisco (angolo via Furchi).

    Poggiomarino: mancanza d’acqua su tutto il territorio. Ripristino nella tarda serata del 7 agosto.

    Pompei: abbassamenti di pressione con mancanze d’acqua ai piani alti e nelle zone più alte del territorio. Ripristino nella tarda serata del 7 agosto.

    San Giuseppe Vesuviano: mancanza d’acqua nell’intero territorio, ad esclusione della zona bassa a confine con Poggiomarino. Ripristino nella nottata tra 8 e 9 agosto. Fontanine Pubbliche in via Carilli (angolo via Zabatta) e via Pianillo.

    Scafati: abbassamenti di pressione con mancanze d’acqua ai piani alti di via Passanti e traverse, via Poggiomarino e traverse, via Aquino, via M. Nappi, via Pirandello, via Mortellari, via Acquavitari, via Berardinetti I° e II°. Ripristino nella serata del 7 agosto. Fontanine Pubbliche in P. zza Garibaldi, via S. Antonio Abate (c/o scuola materna), via Passanti (adiacenze concessionaria Piaggio), via Passanti all’altezza del civ.520.

    Somma Vesuviana: mancanza d’acqua nella zona a monte di via Circumvallazione e traverse ed in tutte le località a valle della stessa. Ripristino nella tarda mattinata del 9 agosto. Fontanine Pubbliche in via S. Maria del Pozzo (ang. Via Rosanea) e via Spirito Santo (di fronte Parco Castello).

    Striano: mancanza d’acqua su tutto il territorio. Ripristino nella tarda serata del 7 agosto.

    Terzigno: mancanza d’acqua nella zona posta a monte di via Bosco Zabatta. Ripristino nella serata del 8 agosto. Fontanine Pubbliche in via Cavour (ang. Via Avini) e via G. Verdi.

    Torre Annunziata: mancanza d’acqua su tutto il territorio. Ripristino nella tarda mattinata del 8 agosto. Fontanine Pubbliche a confine con Trecase in via Vesuvio e via Casa Cirillo.

    Torre del Greco: mancanza d’acqua nelle località Montedoro, Ruggiero, Cappella Bianchini e Cappella Nuova con ripristino nella tarda serata del 8 agosto. Mancanza d’acqua nella zona compresa tra C.so Vittorio Emanuele, via Roma, via Piscopia, Piazza L. Palomba, via XX settembre, C.so Garibaldi, Via Cesare Battisti (compreso Rione Raiola) con ripristino nel pomeriggio del 8 agosto. Abbassamenti di pressione con mancanze d’acqua ai piani alti nella zona tra via Nazionale (tratto via Purgatorio – confine con Torre Annunziata), viale Europa e via Litoranea, con ripristino nella mattinata del 8 agosto. Fontanine Pubbliche in via Nazionale (ang. via Lava Troia), via Nazionale (ang. via Nuova Trecase) e via Litoranea (ang. via Ponte Della Gatta).

    Trecase: mancanza d’acqua nella zona posta a monte di via R. Margherita. Ripristino nella serata del 8 agosto. Fontanine Pubbliche in P. zza S. Gennaro, via Vesuvio (ang. via Casacirillo), via R. Margherita (ang. Cap. Rea).

    Scusandosi per i prevedibili disagi che saranno arrecati alla cittadinanza e pur trattandosi di un impianto regionale, sul quale GORI non ha alcuna competenza specifica, GORI informa che sarà garantito il massimo impegno al fine di ridurre al minimo i disagi all’utenza.

    Gli operatori della GORI restano a disposizione per ogni ulteriore informazione.

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  6. mezzalasinistra Says:

    E K S Fà?

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  7. anonimo Says:

    mezzala!!!!

    come hai osato “copiare” dal blog di città di tonino senza chiedere il permesso o citare la fonte?

    ca stat pigliann nu brutt vizio…..

    prima il forum dei giovani poi i video……

    non ti sembra di esagerare mo?

    dai a cesare ciò che è di cesare….

    (possibilmente con annesso pernacchio prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr)

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  8. anonimo Says:

    giusto

    viva i soldi di papà

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  9. anonimo Says:

    Meglio restare sul punto, perchè il resto sembrano polemiche che nemmeno un torrido agosto sembra risparmiarci.

    La fase di crisi del PD è sotto gli occhi di tutti. In parte è comprensibile, data la sconfitta elettorale. Se Veltroni oggi fosse PdC, con un governo (quasi) monocolore PD, le cose andrebbero diversamente e certe questioni ideologico-identitarie sarebbero state messe sotto il tappeto. Ma ora il PD “deve passare il guado” e non può esimersi dagli interrogativi che l’enfasi delle primarie e la campagna elettorale avevano tenuto sottaciute. Questioni come la laicità dello stato, il rapporto con le grandi famiglie politiche europee, la gestione della sicurezza, il rispetto della libera informazione (fondi alle cooperative editoriali, intercettazioni, RAI…ma non solo).

    Che in un partito “a vocazione maggioritaria” (per restare nel gergo che tanto piace a certa dirigenza PD) sia eterogeneo e portatore di diverse anime, è un fatto comprensibile. Ma la possibilità di esprimersi di tali anime ha un senso fin tanto che non metta in discussione la linea del partito e, soprattutto, se il sistema elettorale e di governo consentano certe libertà di manovra. Il modello a cui guarda Veltroni è il Partito Democratico statunitense, nella sua ispirazione kennediana, con le sue componenti liberal e i suoi conservatori, con i favorevoli alla guerra preventiva e i pacifisti, con gli entusiasti del deficit spending e i liberisti classici; neri, ispanici e bianchi. Tante anime che muovono all’interno di un partito che è più macchina di mobilitazione pre-elettorale che vera è propria struttura di raccordo con la società: light party. Negli USA, l’indisciplina di partito, la possibilità dei senatori di non seguire le indicazioni della propria leadership, sono un fattore di equilibrio sistemico. I senatori rappresentano in primis lo stato di appartenenza, in seconda battuta il complesso substrato di lobby che finanziato la campagna e, last but not least, i senatori hanno la possibilità di interloquire con la presidenza, anche di colore opposto, senza generare lo scandalo della propria parte. Al contrario, l’indisciplina di partito in Italia, in un sistema dove il governo si regge sulla fiducia parlamentare, genera paralisi. Ciò non toglie il fatto che, almeno, quel governo trova proprio nell’istituto della fiducia uno strumento di ricatto per tenere unita la propria maggioranza. Quando si è all’opposizione, invece, il vincolo di partito deve essere ancora più stringente, se davvero si aspira a tornare al governo del paese. In questo senso, il PD e Veltroni, stanno perdendo davvero la loro battaglia. Paradossalmente, Di Pietro è intento a costruire un’opposizione meglio strutturata, per quanto ambigua e a tratti reazionaria.

    Sul caso “Englaro”, la caduta del PD è lampante. Nell’impossibilità di parlare unitariamente, il partito a deciso di “non decidere”. Un errore storico. Ancor più grave perché distruttivo della stessa “vocazione maggioritaria”, perché succube del diktat di una piccola minoranza organizzata. Il PD avrebbe potuto decidere con una votazione interna e, di conseguenza, scegliere sul caso “Englaro”. Ma fuggire, no: è stata la scelta peggiore. Urge un chiarimento, urge capire se personaggi come la Binetti e suoi pochissimi accoliti rappresentano una fonte di beneficio o un motivo di vergogna per il partito. Senza avere paura di perdere qualche voto cattolico o i favori della chiesa. Perché l’elettorato cattolico non è più schematizzabile in una massa omogenea che segue certe solleticazioni idelogiche; perchè la chiesa, oramai, ha scelto i propri referenti politici (UDC e, in parte, certi settori del PDL). E allora questa paura di decidere, questo voler accontentare tutti, divengono la tomba di qualsiasi partito. A meno che Veltroni non abbia già deciso che una futura alleanza di governo debba essere fatta con l’UDC; in tal caso, la deriva del “caso Englaro” sarà la linea del partito e, di conseguenza, produrrà il suo progressivo sgretolamento. Anche perchè prima o poi bisognerà decidere sul testamento biologico, sul diritto all’eutanasia e sugli altri diritti di nuova generazione che oggi dovrebbero essere discriminante principale tra forze conservatrici e forze progressiste.

    Personalmente, pur non essendo elettore del PD, spero che questo partito non naufraghi. Spero che riesca a trovare una propria identità, per quanto composità, e ritorni a pensare ai problemi del paese. Lo spero soprattutto perchè credo che nel PD vi siano persone che abbiano ancora un’idea precisa di cosa sia la Politica e di quanto l’Italia abbia bisogno di una forza (una coalizione!) progressista che riesca a portarci “fuori dal guado”.

    Oggi la destra è ai massimi storici. Lo è nelle istituzioni e nella società. L’attuale compagine governativa rappresenta, insieme al breve governo Tambroni del 1960, la legislatura più conservatrice e a tratti reazionaria che la storia repubblicana ricordi. Non sarà facile invertire questa tendenza. Né lo si potrà fare correndo dietro alle sirene dipietriste. Lo “si può fare” solo se il PD riprende il cammino di una grande forza social-riformista europea, che guardi alla propria sinistra nella ricerca di un’alleanza, che sappia immaginare un nuovo modello di sviluppo, alternativo a quello della destra carismatico-berlusconiana. Sarà ora che Veltroni lo capisca fin da ora: sui casi coma quello della “Englaro”, sulla scelta tra diritti dell’individuo e ossequio all’integralismo filopapista, si gioca la possibilità di rinascita dell’intero centro-sinistra.

    Scusate la lunghezza del commento, ho voluto rispondere in modo adeguato all’interessantissima solecitazione di Mezzalasinistra.

    Saluti afosi.

    Agitprop.

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  10. anonimo Says:

    Per Agit prop.

    Hai voluto rispondere “all’interessantissima solecitazione di Mezzalasinistra”, che come vedi è rimasta SOLO una sollecitazione. Purtroppo i Voce nuovi oltre a mettere insieme due righi e copiare da qualche giornale non sanno fare. Il dibattito non si alimenta mai, se ne stanno sempre in cauto silenzio. Anzi più che cauto, ignorante.

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  11. mezzalasinistra Says:

    Purtroppo le mie capacità mentali sono limitate a dei copia e incolla, caro sangianonimo (o anche sangiabbestia). I tuoi spunti e le tue osservazioni sono invece sempre taglienti e fuori dal coro, complimentoni.

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  12. anonimo Says:

    Caro commento 11,

    vista la nota polemica, ora mi aspetto un contributo alla discussione. Al contrario, sarebbe l’ennesimo commento inutile.

    Agitprop

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  13. anonimo Says:

    il mio personle contribbuto al dibattito:

    http://www.youtube.com/watch?v=8n9ivJIJB6U

    Reply

  14. anonimo Says:

    Una ricerca del MIT di Boston, pubblicata sul British Journal of Science (una delle riviste scientifiche più accreditate al mondo), ha correlato l’esibizionismo di chi eccede in aerofagia e meteorismo all’istinto omosessuale. Emettere peti o eruttazioni, fuori dalla normale attività fisiologica, è spesso sintomo di omosessualità repressa, caro commento 14. Accort’ à ret’.

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