Trasparenza e libero accesso agli atti

luglio 28, 2008

News

Inzago e Melzo non sono due attaccanti dell’ Ambrosiana, ma due piccoli comuni nella provincia di Milano, Lombardia, rispettivamente di 9.887  e 15.527 abitanti.

San Giuseppe Vesuviano, provincia di Napoli, Campania, conta 28.064 abitanti.

Ho scelto di portarvi a conoscenza questi due paesini dell’hinterland milanese perchè in queste cittadine la gestione della cosa pubblica passa per i cittadini…Come ??? Semplice !!! Attraverso i loro siti internet (Melzo,Inzago) tutte le ordinanze del Sindaco, le delibere di Giunta e Consiglio Comunale vengono pubblicate periodicamente su internet in un apposito archivio che le raccoglie per un massimo di 5 anni.. IL TUTTO A COSTO ZERO PER IL COMUNE !!!

Anche San Giuseppe Vesuviano —per rimanere al passo con i tempi— ha aggiornato di recente il sito istituzionale inserendo alcune categorie insignificanti (cosa fare per..fare sport e vivere il tempo libero e la cultura??–categorie nelle quali non è presente alcun documento), mentre di atti pubblici quali ordinanze, verbali,delibere ecc. non se ne vede nemmeno l’ombra… Esiste formalmente un regolamento di accesso agli atti, corredato di ben 25 articoli, finalità e quant’altro, ma sostanzialmente gli atti non esistono (o meglio vengono fatti sparire ) escludendo il cittadino dalla vita politica locale….Ma la cosa più assurda e democraticamente inquietante, è che anche un consigliere comunale, il quale dovrebbe avere ancora di più libero accesso ad essi, deve "elemosinare" al Segretario Comunale la visione o il rilascio di una copia di un atto che egli stesso ha deliberato….

Qualcuno può essere indotto a pensare che Inzago e Melzo, essendo comuni della Lombardia e siccome in Lombardia le cose funzionano mentre noi al Sud siamo costretti a vivere senza democrazia, allora il problema non sussiste : cosa più errata di questa non esiste…

E vi riporto anche l’esempio di Amantea ( Cosenza-Calabria) : "Si è svolto un incontro tra gli amministratori municipali di Amantea e i promotori della proposta-appello per una migliore divulgazione degli atti pubblici sul web, considerata l’inesistenza, attualmente, di un sito istituzionale in grado di soddisfare le esigenze di informazione di cittadini impossibilitati a recarsi in Comune" (fonte : amantealive.com).

Insomma, esempi da riportare sono innumerevoli e in qualsiasi parte d’Italia (Sud-Centro-Nord-Isole), l’accesso agli atti pubblici viene facilitato, grazie ad internet,  ai cittadini e consiglieri comunali. L’informazione libera è un principio alla base della democrazia e anche se ,a livello centrale, essa rimane un problema fondamentale, noi cittadini, a livello locale, dobbiamo vigilare sull’operato dei nostri "dipendenti" e ciò può essere fatto solo attraverso un libero accesso agli atti pubblici…

Chiedo pubblicamente che vi sia un dibattito in tal senso, magari, qualcuno può descriverci nei commenti la propria "odissea" nel richiedere un documento pubbblico. 

Leggi anche : Gli esempi da seguire/2Gli esempi da seguire/1

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25 Responses to “Trasparenza e libero accesso agli atti”

  1. anonimo Says:

    Ciao Alberto,ottimo argomento,perfettamente pertinente all’ambiente nel quale viviamo.

    Desidero portare la mia testimonianza con l’ultima richiesta fatta al comando Vigili di S.Giuseppe Ves.

    Domenica 20 luglio rientrando dall’autostrada,uscita Palma C.,mi sono imbattuto in un cancello pitturato di fresco con annesso lucchetto all’ingresso di via Ignoto.

    Mi sono subito recato al comando Vigili per chiedere se ci fosse un’ordinanza in tal senso e quali erano i motivi della chiusura.

    Risponde il piantone: ” Io non sò niente,vieni domani ( lunedi ndr ) perchè oggi non c’è nessuno disponibile.”

    Mi affaccio dentro il comando Vigili e noto che seduto a leggere il giornale vi era addirittura l’Assessore alla Viabilità,sig.Menzione.

    Gli chiedo quindi se mi può dire qualcosa e Lui risponde:”Se è chiusa un motivo ci sarà,poi io sono appena passato di là ed era aperta,inoltre tu per venire di domenica a chiedere queste cose è perchè sei un provocatore.Se vuoi sapere qualcosa fai una richiesta scritta!”

    Inutile spiegare che le ordinanze vanno poste la dove servono,ovvero vicino al lucchetto.

    Ma questa è la democrazia secondo A.A.Ambrosio e il suo gruppo dirigente ( assessori , consiglieri e candidati)

    Per quanto riguarda la pubblicazione degli atti pubblici,caro Alberto,non bisogna scomodarsi fino in Lombardia,basta andare a Nola e vedere che pubblicano sul sito sia le delibere che le determine.

    Comunque se queste persone possono rispondere ai cittadini in questo modo è solo perchè per la maggioranza dei Sangiuseppesi è giusto.In fondo quando si è evasore fiscale cronico e si costruisce abusivamente non si possono pretendere certi diritti che in altri luoghi sono normalità.

    MIMMO RUSSO

    Reply

  2. albertocatapano Says:

    Caro Mimmo,

    volevo proprio la tua testimonianza…Questa del cancello chiuso è l’ennesima e la risposta dell’assessore alla Viabilità e ai rifiuti, Menzione è davvero mortificante…

    La maggioranza dei sangiuseppesi vuole questo??Si forse sì ma una piccola percentuale potrebbe ricredersi se le cose venissero a galla…La speranza è l’ultima a morire e poi credo che bisogna impedire con le norme i numerosi inganni dei nostri amministratori…

    Per dirla alla Grillo, loro non si fermeranno mai, noi neppure…

    Reply

  3. sorax Says:

    il dibattito e la ricerca, anche a livello universitario, sulla comunicazione pubblica e la pubblicità degli atti conta ormai quindici anni, la prima legge che ha istituito gli Urp, uffici per le relazioni con il pubblico è del 1993. Per fortuna le leggi Bassanini (l’unica cosa buona fatta da un governo negli ultimi 20 anni) hanno migliorato di molto la situazione, ma la digitalizzazione e pubblicità dell’intero patrimonio della pubblica amministrazione è un traguardo di cui si parla da sempre ma che nessuno (non solo a livello locale ma anche a livello nazionale) ha mai voluto realmente fare. Si è preferito istituire megaorganismi che succhiano soldi e non risolvono molto. Eppure sarebbe semplice, vista l’enorme quantità di disoccupati nel campo della comunicazione (tra cui il sottoscritto), trovare gente che si occupi di queste cose. In Svezia tutti hanno accesso ai documenti della P.A., comprese le bollette del telefono degli uffici dei politici (come ha mostrato anche una puntata di Report di qualche tempo fa). In italia, e a san giuseppe più che mai, siamo ancora ancorati al vecchio sistema burocratico che si vuole tenere complicato e polveroso proprio per foraggiare tutti quelli che devono farti “il piacere” se ti serve un certificato o se vuoi conoscere qualche atto emanato dall’ente locale. Ve lo immaginate il comune di san giuseppe che istituisce gare d’appalto telematiche, trasparenti e visibili da internet? Eppure è un progetto che già esiste e che molte amministrazioni usano, fa risparmiare un sacco ed è

    trasparente, guardare su http://www.consip.it per credere.

    E poi le pseudopolemiche sulla privacy fanno il resto: va bene mettere telecamere dappertutto, va bene controllare il traffico internet, ma non va bene conoscere le dichiarazioni dei redditi delle persone e pubblicare le telefonate del presidente del consiglio che ammette di aver nominato una ministra per il merito di essere brava in certi servizietti.

    Questa questione riguarda gli enti locali come quelli nazionali, le Asl, le scuole, le sedi dell’Inps… La battaglia per la pubblicità degli atti e per la digitalizzazione è una battaglia di libertà che è stata a lungo relegata al dibattito tra esperti e alla politica che l’ha utilizzata; sarebbe il caso che la gente cominciasse a chiedere a gran voce semplificazione e trasparenza nella pubblica amministrazione.

    Scusate la lunghezza del post….

    Sasà

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  4. anonimo Says:

    Caro Mimmo,la strada da te citata, la conosco benissimo per questioni d’origini e posso garantiti che ogni volta che viene ripulita lo “stronzo” di turno ci va a buttare e incendiare qualsiasi forma di rifiuto.

    Questa volta condivido pienamente l’azione comunale,era l’unica soluzione per mettere fine a tale problema.

    Non si può solamente criticare….

    Brassen /Pietro

    Reply

  5. anonimo Says:

    cari ragazzi,

    sono di accordo con il vostro ragionamento sulla trasparenza alla quale dovrebbe essere orientata ed indirizzata la Pubblica Amministrazione, ma visto che ciò non accade nel nostro paese chi vuole può ricorrere agli strumenti messi a disposizione dal nostro sistema amministrativo per accedere e prendere visione o estrarre copia di atti e documenti pubblici.

    riporto di sotto un articolo della legge 241/90, novellata dalla legge 15/2005 :

    Art. 25.

    Modalità di esercizio del diritto di accesso e ricorsi

    Il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi, nei modi e con i limiti indicati dalla presente legge. L’esame dei documenti é gratuito. Il rilascio di copia é subordinato soltanto al rimborso del costo di riproduzione, salve le disposizioni vigenti in materia di bollo, nonché i diritti di ricerca e di visura.

    La richiesta di accesso ai documenti deve essere motivata. Essa deve essere rivolta all’amministrazione che ha formato il documento o che lo detiene stabilmente.

    Il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso sono ammessi nei casi e nei limiti stabiliti dall’articolo 24 e debbono essere motivati.

    Decorsi inutilmente trenta giorni dalla richiesta, questa si intende respinta. In caso di diniego dell’accesso, espresso o tacito, o di differimento dello stesso ai sensi dell’articolo 24, comma 4, il richiedente può presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale ai sensi del comma 5, ovvero chiedere, nello stesso termine e nei confronti degli atti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, al difensore civico competente per ambito territoriale, ove costituito, che sia riesaminata la suddetta determinazione. Qualora tale organo non sia stato istituito, la competenza è attribuita al difensore civico competente per l’ambito territoriale immediatamente superiore. Nei confronti degli atti delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato tale richiesta è inoltrata presso la Commissione per l’accesso di cui all’articolo 27. Il difensore civico o la Commissione per l’accesso si pronunciano entro trenta giorni dalla presentazione dell’istanza. Scaduto infruttuosamente tale termine, il ricorso si intende respinto. Se il difensore civico o la Commissione per l’accesso ritengono illegittimo il diniego o il differimento, ne informano il richiedente e lo comunicano all’autorità disponente. Se questa non emana il provvedimento confermativo motivato entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione del difensore civico o della Commissione, l’accesso è consentito. Qualora il richiedente l’accesso si sia rivolto al difensore civico o alla Commissione, il termine di cui al comma 5 decorre dalla data di ricevimento, da parte del richiedente, dell’esito della sua istanza al difensore civico o alla Commissione stessa. Se l’accesso è negato o differito per motivi inerenti ai dati personali che si riferiscono a soggetti terzi, la Commissione provvede, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, il quale si pronuncia entro il termine di dieci giorni dalla richiesta, decorso inutilmente il quale il parere si intende reso. Qualora un procedimento di cui alla sezione III del capo I del titolo I della parte III del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, o di cui agli articoli 154, 157, 158, 159 e 160 del medesimo decreto legislativo n. 196 del 2003, relativo al trattamento pubblico di dati personali da parte di una pubblica amministrazione, interessi l’accesso ai documenti amministrativi, il Garante per la protezione dei dati personali chiede il parere, obbligatorio e non vincolante, della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi. La richiesta di parere sospende il termine per la pronuncia del Garante sino all’acquisizione del parere, e comunque per non oltre quindici giorni. Decorso inutilmente detto termine, il Garante adotta la propria decisione.

    Contro le determinazioni amministrative concernenti il diritto di accesso e nei casi previsti dal comma quarto é dato ricorso, nel termine di trenta giorni, al tribunale amministrativo regionale, il quale decide in camera di consiglio entro trenta giorni dalla scadenza del termine per il deposito del ricorso, uditi i difensori delle parti che ne abbiano fatto richiesta. In pendenza di un ricorso presentato ai sensi della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e successive modificazioni, il ricorso può essere proposto con istanza presentata al presidente e depositata presso la segreteria della sezione cui è assegnato il ricorso, previa notifica all’amministrazione o ai controinteressati, e viene deciso con ordinanza istruttoria adottata in camera di consiglio. La decisione del tribunale é appellabile, entro trenta giorni dalla notifica della stessa, al consiglio di stato, il quale decide con le medesime modalità e negli stessi termini. Le controversie relative all’accesso ai documenti amministrativi sono attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.

    bis. Nei giudizi in materia di accesso, le parti possono stare in giudizio personalmente senza l’assistenza del difensore. L’amministrazione può essere rappresentata e difesa da un proprio dipendente, purché in possesso della qualifica di dirigente, autorizzato dal rappresentante legale dell’ente.

    Il giudice amministrativo, sussistendone i presupposti, ordina l’esibizione dei documenti richiesti.

    Credo che gli strumenti ci sono, alcune volte basterebbe solo utilizzarli. Tutti a san giuseppe si dannano che non escano dalle stanze del comune atti pubblici, ma in realtà vorrei sapere quanti ne fanno richiesta. Condanno costoro e invito coloro che invece lo fanno a fare ricorso agli strumenti messi a disposizione dal sistema. Se nn ci fossero, occorrerebbe lottare, ma dato che ci sono occorre solo sfruttarli.

    ELIO

    Reply

  6. anonimo Says:

    Certo Alberto,non ci dobbiamo fermare,dicono di fare le richieste per iscritto,e noi le facciamo.

    Prendiamo ad esempio i Neri di quella città americana,che per protesta contro l’apartheid andarono a lavoro a piedi e non fecero il biglietto per settimane.

    Vi immaginate cosa succederebbe al Comune se 100 o 200 cittadini incominciassero a chiedere questo o quel documento pubblico?,questa o quella delibera?,sarebbe il caos.Non ci sarebbe più il tempo per brigare sottobanco.

    Per Pietro / Brassen

    Mi dispiace che proprio tu arrivi a certe conclusioni.

    1°)Quella strada fu una lottizzazione fatta dall’allora sindaco Ambrosio per fare ” il piacere ” ad un residente che era consigliere comunale e poi assessore,era una strada che non portava da nessuna parte e così sarebbe rimasta per sempre,fino a che non fu aperta l’autostrada.” Il piacere ” però fu fatto a spese di tutti i Sangiuseppesi e quindi,se permetti,desidero continuare a percorrerla visto che l’ho pagata!

    2°)Ma secondo Te di chi è la colpa che ” lo stronzo ” di turno và li e scarica la sua monnezza e poi lo scemo del villaggio l’ incendia ?Semplice di chi doveva organizzare la raccolta differenziata e l’unica cosa che ha saputo fare è stato dare il ” posto” ad una cinquantina ( ?) di persone e spendere 20 milioni di euro per farci vivere nella monnezza.

    E poi lo scemo del villaggio è attivo a Via Roma,Via Durelli,Via Scopari,Via Mattiuli,Campo Sportivo,Via Torricelli,Via Rossilli ….e cosi via tutto lo stradario.Secondo Te dovremmo chiudere tutto il Paese,visto che poi i residenti di Via Ignoto non sono nè più Buoni e nè più Fessi degli altri cittadini Sangiuseppesi?

    E infine se proprio si chiude per questa emergenza non sta scritto da nessuna parte che qualche privato deve avere la chiave ed usufruirne a discapito della collettività.

    MIMMO RUSSO

    Reply

  7. albertocatapano Says:

    Trovo il commento di sorax molto argomentato e giusto (anche la frecciatina sul presidente del consiglio condivido)…

    Per quanto riguarda il commento di elio, è vero che a San Giuseppe sono pochissime le persone che ne fanno richiesta, ma anche per quelle poche (tra cui noi, Mimmo Russo, Dora Franzese, tu,ecc.ecc) è giusto alzare la Voce.

    Sono anche d’accordo con Mimmo quando scrive che non è giusto dare la chiave di una strada pubblica ad un privato impedendo così l’accesso da parte dei cittadini…E’ vero anche che bisogna impedire fisicamente il sacchetto selvaggio, bisogna impedire fisicamente che lo scemo del villaggio lasci la sua immondizia o il suo frigorifero per la strada…

    Credo comunque che la cosa sia andata proprio come l’ha descritta Mimmo….

    Reply

  8. anonimo Says:

    e’ tutto vero! a volte mi sembra di assistere ad una esercitazione di stimolazione peniena che finisce col farsi i po….i a vicenda………………………. siete fantastici!! non abbandonateci mai

    Reply

  9. anonimo Says:

    Secondo me Mimmo Russo dovrebbe portare il suo amico De Michelis o Milly D’Abbraccio per risolvere tutti problemi

    Wusavètuciapamaiten

    Reply

  10. anonimo Says:

    Mimmo non cambio idea su tale questione, l’appoggio e la condivido pienamente ,- posso capire le tue ragioni… ma guardo solamente il bene dei residenti.

    Questa era l’unica soluzione.

    I dati storici fanno parte del passato(dove eravate?),ora bisogna guardare il futuro.

    Brassen/Pietro

    ps: il mio pensiero è prettamente personale.

    Reply

  11. anonimo Says:

    secondo me ci vorrebbe + sugo…

    Reply

  12. anonimo Says:

    …e molta saga…

    Reply

  13. anonimo Says:

    A scanso di equivoci, anche il Consiglio d’Europa ha ricordato al Ministro Maroni che i provvedimenti in materia di immigrazione-sicurezza da poco varati sono ai limiti della xenofobia. Parlamento Europeo e Commissione avevano già mosso il loro richiamo, ma Bobo ha proseguito per la sua strada. L’importante è dimostrare che la Lega c’è. E ce l’ha duro.

    Asseconda i bassi stimoli di un elettorato razzista, questa maggioranza così solerte nella costruzione del nemico sociale. E mette in soffitta qualsiasi principio umanitario: tolleranza zero.

    Emergenza sicurezza. Certo, ma sicurezza di chi? Un gruppo di immigrati è stato pestato persino in una chiesa. A Napoli. Per tre giorni avevano dormito in strada, braccati come bestie, rifiutati dalla comunità di italianissimi abitanti che vivevano nei pressi del palazzo in cui avevano trovato alloggio. Clima di tensione. Tesione ed odio fomentato da questa destra reazionaria. Che fa politiche di law and order per i poveri cristi, ma spende due mesi nella ricerca dell’immunità per il Signor B.

    A Napoli quei poveracci cercavano almeno la pietà cristiana, un barlume di solidarietà che le istituzioni preposte non gli garantiscono. Né più né meno la stessa solidarietà, quella speranza che su barche-colabrodo cercano quei migranti verso le nostre coste meridionali. Inghiottiti dalle onde, dall’indifferenza di Stato che preferisce vederli morti per tenere alto il gradimento nei sondaggi. E invece, a Napoli, non è rimasta neppure quella. Nessuna pietà, nemmeno quella della chiesa. Perché cardinale e curati hanno chiamato la polizia. Chissà, magari credevano che la celere avrebbe portato acqua e biscotti a quei cento sventurati. E invece alcuni di loro sono stati portati all’ospedale. L’Italia, Napoli, persino la chiesa: nessuno li vuole. Sono rifiuti umani. Gli unici rifiuti a cui proprio non vogliamo abituarci.

    CdT

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  14. anonimo Says:

    un po’ di prezzemelo non guasta mai

    Reply

  15. anonimo Says:

    caro Alberto hai ragione,è una cosa assurda…Proprio approposito di delibere posso dirti che dopo aver denunciato su Il Confronto lo stato vergognoso nel quale versa la strada in cui abito,qualche amministratore comunale ha letto il mio articolo e ha aggiunto che ci sono delibere che prevedono la risoluzione FUTURA del problema…ma guarda un pò!!! è uscita fuori una delibera……..eppure sono 23 anni che cerco di capire la sorte del rione in cui abito e ci sono sempre state opinioni diverse che cambiavano da consigliere a consigliere…..TRASPARENZA: non è il forte dei nostri amministratori purtroppo…ma questo lo sapevamo già!

    http://www.ilconfronto.tk

    Reply

  16. anonimo Says:

    non mi sono firmato nel commento #15

    Mario Ragosta,Il confronto

    Reply

  17. anonimo Says:

    non mi sono firmato prima scusate.

    Mario Ragosta

    Reply

  18. sxboscoreale Says:

    complimenti per il blog

    il nostro è recentissimo e parte dalle briciole della sinistra

    penso che boscoreale abbia importato nella sua amministrazione vostre conoscenza Settimio Perillo come assessore a PIP e PUC e condono edilizio e come capo ufficio tecnico architetto Francesco Giaccio

    potete dirci qualcosa in merito?

    Reply

  19. anonimo Says:

    che culo!

    Reply

  20. anonimo Says:

    Al commentatore n° 15 dico che è inutile che fai il lavativo… devi prendere la delibera, leggerla e quindi verificarla…. ricordati che ti telefonerò ogni giorno dovunque mi trovo……………..

    Lell0

    Reply

  21. anonimo Says:

    a SGV non si accede liberamente neanche agli uffici del comune figuriamoci agli atti…

    Reply

  22. anonimo Says:

    Un saluto a tutti i ragazzi di Vocenueva.

    Chiedo scusa di approfittare del vostro spazio,ma desidero aprire con Voi una discussione sul tema:

    2 AGOSTO 1980:STRAGE DI BOLOGNA!

    Io quel giorno avevo 17 anni,ero appena tornato del mare quando il Tg2 diede la notizia in esclusiva:” grave attentato a Bologna,sembra la guerra!”

    L’Italia intera si ammutolì,la gente si guardava in faccia interrogantosi su quale futuro ci attendeva.

    In tutte le città d’Italia si fecero manifestazioni,cortei,la gente urlava e chiedeva giustizia.Una giustizia che a distanza di 28 anni quelle povere vittime ancora non hanno avuto.Desiderei ricordare quelle persone nome per nome,storia per storia,ma non è possibile.Ci basti ricordare che furono in 85 a morire e oltre 200 ne portarono i segni per sempre.

    Domani lo Stato sarà nella Piazza della Stazione,solo che dal governo nessuno sà ancora chi ci andrà,forse gli è rimasto un minimo di vergogna,e dopo votato certe Leggi è un poco dura andare in Piazza ad alzare il dito contro la violenza fascista.Perchè violenza fascista fu,coperta da pezzi dello stato.

    Sarebbe bello se ogni tanto ci ricordassimo di tutte le stragi dal dopoguerra ad oggi,certo non sarebbe la soluzione ma forse informando i giovani qualcuno potrebbe vedere la vita diversamente.

    Vi ringrazio dell’atenzione.

    MIMMO RUSSO

    Reply

  23. anonimo Says:

    per i ragazzi di bosco…..

    RATTATEVI LE PALLE.

    un saluto e in bocca al lupo.

    Reply

  24. anonimo Says:

    ricordiamo anche la strage di uccelli fatta da Milly D’Abbraccio al socialpd Russo

    Reply

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