Cineforum sul precariato e disagio giovanile: “Tutti giù per terra”

luglio 15, 2012

Cineforum

« Era tutto un complotto: mio padre, la colazione, la scuola, quelli sul tram, quelli a piedi. I marciapiedi. Tutti con lo stesso obiettivo: rovinarmi l’esistenza. Fregarmi. E io cercavo di fregarli a modo mio. Come? Ero libero. Libero! Libero nel senso che non avevo un cazzo da fare, ecco. »

(Walter, interpretato da Valerio Mastandrea)


Lunedì 16 luglio ore 21:30
terzo  appuntamento del Cineforum sul precariato e disagio giovanile con il film “Tutti giù per terra” di Giuseppe Culicchia, con Valerio Mastandrea, Caterina Caselli, Luciana Littizzetto e la buonanima di Giovanni Lindo Ferretti.

Vi aspettiamo in Via Zara n.7 a San Giuseppe Vesuviano.

 

Tutti giù per terra di Davide Ferrario (Italia 1997)

Rientrato in famiglia a Torino, il ventiduenne Walter Verra, figlio di un operaio, disoccupato, obiettore di coscienza, iscritto alla facoltà di filosofia per inerzia, vergine un po’ per scelta e un po’ per pigrizia, concupito dalle donne, vive alla giornata in una Torino multirazziale finché la morte di un’amatissima zia e l’incontro con una giovane gitana lo fanno passare all’età adulta. Forse. Da un romanzo (1994) di Giuseppe Culicchia una commedia acida, romantica e vitale che conta come ritratto di un personaggio (specifico più che tipico) più che come spaccato sociologico: “rivela un ritmo studiatissimo, ma frenetico … sorprende per questa sua generosità di riprese” (L. Pellizzari). Ha in Mastandrea un decontratto interprete del malessere generazionale e una colorita galleria di figure tra cui spicca una ritrovata C. Caselli come zia alternativa. Prodotto dal valente Gianfranco Piccioli. Dedicato a Lindsay Anderson. Sottovalutato da molta critica trovò il suo pubblico e 2 premi.
AUTORE LETTERARIO: Giuseppe Culicchia

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