Area ex ferrovia: ancora fermo il progetto tanto atteso. Tanti proclami, ma nessun intervento. Crescono degrado e rifiuti

aprile 11, 2017

Ambiente, Laboratorio Pubblico

Area ex ferrovia: ancora fermo il progetto tanto atteso. Tanti proclami, ma nessun intervento. Crescono degrado e rifiuti

Ottobre 2014: entrano in azione le ruspe sulla tratta delle Ferrovie dello Stato che un tempo collegava Cancello con Torre Annunziata. Il progetto è di quelli rivoluzionari per un comune come San Giuseppe Vesuviano: quattro chilometri di pista ciclabile e aree verdi attrezzate. A dicembre 2013, il Comune firma una convenzione di comodato d’uso con Rete Ferroviaria Italiana sull’intera tratta che si estende tra i comuni di Terzigno e Ottaviano. Il progetto prevede non solo la realizzazione della pista, ma anche un parco lineare, un percorso pedonale e, annunciano i manifesti 6×3 affissi dall’amministrazione Catapano, “il primo orto botanico in Europa su un tratto ferroviario dismesso”. San Giuseppe Vesuviano si appresta a diventare la New York della Campania. I cittadini dunque attendono speranzosi i lavori e la costruzione di questa meraviglia, seguendo uno dei tanti slogan usati dall’amministrazione: “Il sogno diventa realtà”. Giugno 2016: il sogno si è tramutato in un incubo e la realtà è davvero sconcertante. L’ex area ferroviaria si presenta arida, sporca, abbandonata ai rifiuti ed all’incuria. Uno scenario post-apocalittico. Nel giro di quasi tre anni, da quando è stato stipulato l’accordo con RFI, non è stato implementato alcun progetto. Quello che avevano fatto le ruspe, ossia seppellire le erbacce e i binari in disuso con uno strato di terriccio, è rimasto tale. Come per altri progetti portati avanti dall’amministrazione Catapano, alle pompose campagne promozionali non sono seguiti poi i fatti. E tuttavia, in assenza di altri spazi pedonali, moltissimi cittadini utilizzano l’area per fare attività sportiva o semplici passeggiate. Ne incontriamo molti, mentre percorriamo il tragitto, e tutti lamentano incuria disinteresse da parte delle istituzioni preposte al controllo dell’area. La rabbia verso l’amministrazione comunale è forte e c’è chi ci parla di “promessa tradita”. Ma il peggio si raggiunge quando l’ex stazione viene utilizzata per l’allestimento di fiere e pseudo luna park nel corso delle festività. Attività che deturpano l’area, lasciandosi alle spalle pozze di fango e rifiuti di ogni genere e che tutti gli abitanti delle strade limitrofe auspicano di non dover più rivedere, tale è il rumore provocato dalle installazioni così a ridosso della zona residenziale. In occasione della festa della zeppola, ad esempio, viene concessa l’area ai giostrai. Oppure, nel caso di altre manifestazioni, assume la connotazione di parcheggio, e tanti saluti al progetto di “orto botanico lineare”. L’amministrazione sembra avere, a questo punto, un’idea contorta di valorizzazione del territorio. O meglio, l’idea c’è, ma resta nei proclami: “In primo luogo quello di pulire l’intero percorso divenuto un’autentica discarica a cielo aperto con erbacce di ogni genere. In seconda battuta quello di realizzare un importantissimo punto del progetto di riqualificazione che prevede oltre alla pista ciclabile e pedonale la creazione di un autentico parco urbano”. Parole dell’assessore Luigi Miranda. Parole. Perche l’area è stata abbandonata all’incuria totale e persino l’installazione di cestini per i rifiuti, per colpa anche di cittadini incivili, si è trasformata in moltiplicatore di mini discariche.

Risulta evidente la mancanza delle più elementari norme di sicurezza e sanitarie. Dai rifiuti di comune diffusione alle carcasse di animali morti. In quest’ultimo caso particolare, sebbene ci fosse la presenza delle guardie ambientali d’Italia (corpo di volontari operativi nel nostro comune), nessuna segnalazione sembra essere pervenuta all’ASL. Dovendo supplire alla mancanza delle istituzioni, alcune associazioni e cittadini sangiuseppesi si sono volontariamente armati di scopa e paletta nell’ambito della giornata europea di pulizia delle aree verdi “clean-up”. Solo la risonanza di tale gesto ha catalizzato nuovamente l’attenzione del comune sull’area, il quale ha patrocinato l’evento e presenziato con alcuni esponenti dell’amministrazione (sia consiglieri che assessori). Sindaco assente.

Nonostante l’ex area ferroviaria sia in balia della desertificazione e abbandono totale, molti cittadini si ritrovano lì, anche con le biciclette. Questa è la prova di quanto i sangiuseppesi desiderino riappropriarsi dei propri spazi e di quanto abbiano bisogno di aree nelle quali trascorrere il tempo libero. Percorsi podistici, orti comunali, area concerti, area giochi e fitness, sono alcune delle cose che si potrebboro realizzare nello spazio della ex ferrovia, luoghi di libertà in un contesto fortemente urbanizzato come quello sangiuseppese.

Il Collettivo Vocenueva l’aveva intuito nel 2012 con il progetto “2Q12”. Un programma che ipotizzava di costruire in pieno centro città una grande area verde dove poter vivere la città senza auto. Restituire alla cittadinanza gli spazi abbandonati è la prima buona pratica che deve perseguire un’amministrazione. La conseguente riqualificazione è l’atto concreto che i sangiuseppesi aspettano da troppo tempo. Basta proclami in pompa magna, è ora di passare ai fatti. I cittadini oggi si sentono nuovamente traditi dalla politica, persi nell’eterno guado delle opere incompiute e lasciate al loro destino. Se davvero si ama la nostra terra, allora bisogna fare di tutto per cambiarla davvero.

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