V-day : Finalmente in Commissione Affari Costituzionali

giugno 11, 2009

News

Il Collettivo VoceNueva in data 8 settembre 2007 in piazza Garibaldi a San Giuseppe Ves ha raccolto 327 firme per la legge d’iniziativa popolare "Parlamento Pulito". Dopo un anno e mezzo di giacenza nelle cantine del SENATO e dopo numerosi rifiuti della Commissione Affari Costituzionali, finalmente tale proposta di legge, direttamente proposta da circa 350mila cittadini, viene discussa.

Di seguito l’intervento di Beppe Grillo alla Commissione :

Ieri sera TUTTA la stampa condannava alcune frasi dell’ex-comico come insulti e volgarità. Nessun accenno alle tre proposte votate in maniera del tutto plebiscitaria e condivise, nessun accenno al fatto che da quasi due anni sono state ignorate dai nostri dipendenti. Mi permetto di esprimere la mia solidarietà a Grillo contro quest’informazione veicolata, falsa e in mala fede.

Il Collettivo VoceNueva vuole con questo post informare (come sempre indipendentemente) i 327 cittadini che con la loro firma hanno contribuito a portare tale legge in Commissione. Vi terremo aggiornati sullo sviluppo di tale iter . Stay tuned !!

Leggi anche :

V-day a San Giuseppe Vesuviano ; V-day: i risultati ;

Ad onor di cronaca, vi ricorderete che Metropolis con un articolo anonimo (infame) infangò l’operato del Collettivo, quindi vi riporto anche i due post relativi a questa vicenda :

V-day : i risultati 2 ; V-day: i risultati 3 

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6 Responses to “V-day : Finalmente in Commissione Affari Costituzionali”

  1. albertk Says:

    Secondo il TG1, ieri in Commissione Affari Costituzionali del Senato è andato in scena lo show di Beppe. Le parole che ha detto avrebbero indignato il presidente Schifani. Cosa lo indigna di più, il fatto che quattro membri della camera che presiede siano stati raggiunti da altrettanti avvisi di garanzia per “concorso in corruzione aggravato dal favoreggiamento della mafia”, o il fatto che 350.000 cittadini pretendano la discussione della legge per un Parlamento Pulito?

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  2. anonimo Says:

    Se il signor Grillo si fosse limitato ad esporre le proposte per le quali, anche grazie alle firme da voi raccolte, era giunto in senato, non si sarebbe assolutamente potuto parlare di show. è vero forse che non se ne sarebbe proprio parlato, ma è innegabile che sia uscito fuori dai binari in quella occasione, distogliendo forse l’attenzione dei media dalla proposte. chi ha fimato non gli ha mica chiesto di inveire in senato? voleva solo che qualcuno con una discreta competenza politica discutesse una valida proposta.

    Santi85

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  3. anonimo Says:

    Grillo ha rotto i coglioni. Oramai recita sempre la stessa parte, lo stesso copione, le stesse battute. Ero in piazza con il Collettivo perché cedo che la partecipazione sia sempre importante quando si esprime una volontà popolare. Però, se tutto viene trasformato in show, se si cerca il titolo a tutti i costi, le proposte politiche perdono di consistenza e si viene meno al patto di fiducia che lega chi ha firmato con chi li rappresenta.

    Agitprop

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  4. anonimo Says:

    concordo in tutto e per tutto con agitprop ora e per sempre BMWresistenza!

    x albertk ce rutt o’ cazz con il tuo iprocisiaco interessamento..stai a Milan, stai buon là…fatt e festin pazzun all’Hollywood e bast!

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  5. albertk Says:

    Commento del tutto inappropriato e falso.

    Sinceramente gli “insulti” a mio avviso sono sempre pochi e se ben guardate il video(ma dubito che lo avete fatto) è evidente che non si tratta di uno show.

    Continuerò a scrivere ed informare della vicenda chi ha firmato e continuerò a seguire Grillo nella sua battaglia politica.

    Mi prenderò anche gli insulti (come il commento precedente ha fatto) se necessario.

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  6. anonimo Says:

    mi aspettavo altro tipo di commento, e non solo un attestato della voglia di stare comunque ed a prescindere da quello che si dice.

    Il mio commento parte dalla sostanza delle cose dette da Grillo ed abbondantemente condivise. IN primo luogo l’espropriazione, ai danni dei cittadini ed a favore del ceto politico professionale, della possibilità di eleggere direttamente i parlamentari. Se ci pensate ciò significa un annullamento dell’organo di direzione politica generale del paese e la sua subordinazione agli interessi dei politicanti di mestiere e di lunghissima data (sembrano tanti ercolini sempre in piè, accada quel che accada, vincano o perdano le le elezioni, sono sempre lì tutti appassionatamente a sopravvivere e fare i c.. loro).

    Questo meccanismo (chiamato porcata ma praticato, senza pudotre, da tutti i partiti, anzi meglio: dai dirigenti) consente di annullare ogni libertà di determinazione del singolo parlamentare che può solo limitarsi ad obbedire agli ordini di chi lo ha messo in quel posto, altrimenti perde il lautissimo stipendio.

    Ottimo prodotto il lodo alfano, l’annullamento delle capacità di controllo della legalità da parte della magistratura, e le ccdd leggi ad personam (di Berlusconi) ignobilmente votate da emeriti avvocati, professori di diritto, filosofi d’accatto, politicanti cointeressati ed altra varia umanità presente nelle due camere)

    Per fortuna c’è ancora una capacità di obbiettare e di farsi sentire; è se è solo Grillo ad impersonare questa capacità ciò vale solo ad ulteriore conferma della inutilità del nostro ceto politico.

    Noterei anche che la capacità di intervenire da parte dei cittadini è ancora molto modesta se assistiamo a fenomeni elettorali del tipo di quelli che abbiamo vissuto, in cui i cittadini, in mancanza di chi spingesse ad intervenire consapevolmente spiegando perchè mai si andava a votare, si sono ridotti alla raccolta di sollecitazioni individuali di gente che non ha mai detto perchè si proponeva come amministratore o parlamentare europeo, ma si è dimostrata molto brava a chiedere favori personali che ha cominciato a ricambiare con manifesti di ringraziamento.

    Ecco le elezioni come momento per chiedere un favore alla propria persona da ricambiare con un grazie, limitato solo a quelli numericamente individuati (grazie ai 358 che mi hanno votato) possono costituire una ottima occasione per qualche riflessione sullo stato della democrazia intesa come partecipazione del popolo al governo della cosa pubblica.

    Per chiudere si tratta di due facce dello stesso fenomeno di profondo mutamento della nostra democrazia.

    Se ne potrebbe parlare seriamente per ogni opportuna conseguenza.

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