Sorprese post-estive

settembre 3, 2008

News

buona differenziata

Si ritorna al lavoro, all’università, a scuola e ai soliti problemi di sempre : caro-vita, sicurezza, rifiuti e le solite trovate di un’Amministrazione che vuole dimostrare di far qualcosa ma in realtà ha poche progettualità e poca voglia di risolvere i problemi in maniera strutturale e definitiva.

Mi riferisco al nuovo piano di raccolta differenziata, pubblicato sul sito del Comune e su questo blog già da tempo, rivelato ai cittadini invece da pochi giorni. E non mancano i disagi, sia per l’inefficiente e scarsa informazione all’utenza (come di consueto), sia per la pochezza numerica delle buste, e soprattutto per la grande confusione e poca razionalità del piano del Comune.

Subito mi spiego, facendo riferimento a ciò che è scritto sul documento presente sulla pagina web del Comune (clicca QUI per visualizzarlo)..A pagina 15, sono descritte le linee d’azione principali su cui lavorare per raggiungere alcuni obiettivi fissati dal sindaco e dall’assessore alla differenziata :

1. Riduzione all’origine della produzione di rifiuti, e armonizzazione delle seguenti
fasi, incentivando i processi produttivi e i prodotti a bassa quantità e pericolosità
dei rifiuti;
2. Attivare il recupero di materie prime e di energia dai rifiuti;
3. Programmare la raccolta, il trasporto e il trattamento dei rifiuti alla scala
territoriale adeguata, perseguendo il principio di autosufficienza, dotando ciascun
territorio/ struttura direzionale, scolastica, direzionale od altra di eventuali
contenitori aggiuntivi per tipologie di rifiuti prodotti.
4. realizzazione di un sito di trasferenza dei rifiuti in modo di garantire un minimo di
autosufficienza nei momenti di chiusura degli impianti ex CDR.
5. realizzazione di un’isola ecologica per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti
differenziati;
6. Realizzare la gestione integrata del servizio dell’intero Comune, attraverso
l’individuazione di un soggetto unico di gestione con una procedura di evidenza
pubblica.
7. Favorire il definitivo passaggio da tassa (TARSU) a tariffa (TIA).

Come si legge, sono linee d’intervento coraggiose e strutturali che se ben governate e messe in atto  possono risolvere in tutto o in parte l’emergenza locale dei rifiuti…Il Collettivo VoceNueva da tempo ha chiesto la realizzazzione dell’isola ecologica e dal piano si evince che (UN GIORNO) si farà. Continuando la lettura del documento presentato a Bertolaso e in Provincia, si legge SOLO a pagina 52 (in totale il documento è di 53 pagine)(sic!) che : …..Saranno introdotti supporti tecnologici, infatti tutti gli autocarri e le navette saranno muniti di apposite telecamere che serviranno a trasformare le immagini dei sacchetti personalizzati, consegnati ad ogni contribuente e contenenti il codice a barra e il numero civico in notizie che saranno gestite dal SIT in modo da:

avere una banca dati dei rifiuti prodotti dalle utenze;
verificare la qualità e la quantità dei rifiuti prodotti;
avere un maggiore controllo sul gestore del servizio;
poter migliorare il servizio
A mio avviso, si tratta di una misura inutile e quasi voyeristica, in quanto l’informatizzazione dei rifiuti della cittadinanza è secondaria alla presenza di un’isola ecologica dove è il cittadino stesso a conferire i rifiuti differenziati e dove potrà risparmiare sulla tariffa.
Nel nostro Comune non è presente alcuna isola ecologica, anzi…ci sono ettari ed ettari di terreno dove la cittadinanza (quella incivile) può lasciare in maniera selvaggia il proprio sacchetto indifferenziato senza essere nè ripreso nè sanzionato. Quindi, questa del codice a barre e delle telecamere sugli automezzi è solo per monitorare quelli che già la fanno la differenziata e magari per punire qualche "dissidente". Anzi attraverso questo sistema, il cittadino incivile sarà ancora di più incentivato a portare il proprio sacchetto o in queste zone o in altri paesi confinanti dove tutto questo sistema non esiste.
Realizziamo fisicamente prima l’isola ecologica, stabiliamo quanto si risparmierà sulla TIA in base alla differenziata in situ,e poi distribuiremo la busta con il codice e si faranno le sanzioni…
Si è sentito dire che San Giuseppe ha voluto seguire l’esempio di Mercato San Severino, ma la strada è molto ma molto lunga…
P.S. Sul sito del Comune è presente il piano della raccolta differenziata, l’opuscolo informativo, il calendario ma hanno tralasciato la cosa più importante ovvero il conteggio spese di tale operazione

Clicca QUI  per visualizzarlo = a pag.5 sono riassunte le spese per il 2008..
Buona differenziata e rimanete aggiornati sul blog di VoceNueva !!!

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12 Responses to “Sorprese post-estive”

  1. albertocatapano Says:

    La % di raccolta differenziata sta salendo in quasi tutte le città della provincia che l’hanno attivata…segno questo che la gente dopo 15 anni di emergenza ha capito un pò qualcosa.

    Ora le Amministrazioni locali devono fare la loro parte, indirizzando i cittadini a continuare a differenziare e ponendo le basi per risolvere il problema in maniera strutturale.

    San Giuseppe ha buone potenzialità ma come detto c’è bisogno di progettualità…Abbiamo moltissime aree del paese lasciate incustodite e rappresentano un ottimo posto dove essere illegali (ovvero depositando il sacchetto indifferenziato).

    Le telecamere al posto che sugli automezzi devono essere installate proprio in tali zone in modo tale da colpire gli incivili e salvaguardare sia l’ambiente che i pochi cittadini che fanno e continueranno a fare la differenziata.

    Reply

  2. anonimo Says:

    Il racconto di un tifoso napoletano che ha assistito alla trasferta a Roma.

    Ovviamente di questo i giornali non hanno parlato.

    Tratto dal forum di http://www.napolimagazine.com

    Arrivo alla stazione Centrale alle ore 10:05 e noto la prima intelligente scelta di Trenitalia (sarà la prima di una ricca collezione). Il treno Ic per Torino (ferma a Roma) parte dall’ultimo binario della stazione, proprio quello a ridosso dell’uscita della vesuviana, dove il passaggio è assolutamente angusto. “L’ingorgo” è indistricabile, anche i normali passeggeri degli altri convogli fanno fatica a raggiungere i rispettivi treni. Nonostante tutto la situazione è relativamente tranquilla, nessuna carica, nessun segno di insofferenza. Poi, però, proprio a ridosso del cordone di caschi verdi succede qualcosa e un ragazzo viene colpito con una manganellata al capo. Svenuto, o quasi, viene portato via dagli amici e soccorso al centro della stazione. Le ore passano, il treno non parte.

    A questo punto le cronache riportano di una presunta invasione di tifosi napoletani sul treno con conseguente sgombero dei passeggeri “civili”. FALSO. Trenitalia, dopo aver impiegato ore per capire che in quella situazione sarebbe stato folle far salire tutti quei pazzi su un treno “normale” invita i passeggeri a scendere. Niente treno speciale? Bella idea. Finisce secondo pronostico. I tifosi del Napoli salgono a bordo del convoglio, ormai sgomberato. E questo come lo chiamate se non “treno speciale”? Da notare come, a compiere il controllo dei biglietti prima dell’ingresso sul treno, non sia né la polizia né alcun dipendente delle ferrovie. Due “Ultras, grandi e grossi, organizzano il prefiltraggio facendo salire i loro compagni e dispensando schiaffi e cazzotti agli altri. Mi prendo la mia prima razione di giornata (infondo carezze rispetto al resto), e salgo sul treno.

    Siamo su un Ic in trasferta a Roma eppure sembra di essere su un treno degli anni ’30 in direzione auschwitz…ammassati come bestie, perfino sugli scompartimenti per le valigie, aria condizionata ad intermittenza. Fa un caldo infernale. Il treno si ferma non soltanto nelle stazioni ordinarie (Aversa, Formia, Latina) nonostante non ve ne fosse bisogno dato che non doveva scendere o salire nessuno ma anche in parecchie stazioni intermedie. Che Trenitalia non ci venga a raccontare la storia del freno d’emergenza. Secondo voi, in ritardo di un’ora rispetto alla tabella di marcia e con un caldo intollerabile nei vagoni, eravamo così stupidi da voler fermare il treno? Sarebbe più onesto dire che il ritardo sia stato voluto.

    Si giunge a Termini alle 15, dal treno scende un fiume di persone, spuntano spranghe, fumogeni, riecheggiano botti fortissimi. Sembra Beruit. Al grido di “Bruciamo la Capitale” e sotto gli occhi increduli di centinaia di “civili” che guardano ai lati della stazione la disordinata invasione degli Unni, raggiungiamo i pullman dell’Atac. E’ evidente che non sono sufficienti. Anche lì siamo assiepati come cani e vi assicuro che lo stadio non è vicino alla stazione. Anzi. Arrivati all’ingresso ospiti, non viene logicamente effettuato alcun controllo del biglietto. Sono le 16, i tornelli vengono divelti, la gente si accalca nella stretta zona compresa tra il prefiltraggio e l’ingresso. Anche qui si rischia grosso, la calca è disumana, parecchi ragazzi cadono e rischiano di restare schiacciati dalla folla. Invadiamo gli spalti, siamo ben più dei 3000 annunciati. A fine partita restiamo per circa due ore all’interno dello stadio (nessun segno d’insofferenza, nessun tentativo di forzare i blocchi) poi usciamo e rientriamo nei pullman.

    Qui avviene il finimondo. E le ragioni non mi sono chiare. Non mi è dato sapere come mai centinaia di tifosi napoletani, nonostante nessun pullman fosse ancora partito dallo stadio, fossero già alla stazione Termini, dove si consuma, secondo quanto apprendo dai giornali, una battaglia epocale contro la polizia. Su questo però glisso perché non sono informato. Intanto la notizia degli scontri giunge all’esterno dello stadio. Per evitare che altri tifosi giungano a Termini i pullman vengono bloccati fino a nuovo ordine. Passeranno ore prima che ripartono. La situazione è comunque tranquilla, tutti aspettano negli autobus.

    A questo punto avviene l’imponderabile. I poliziotti, forse per vendicarsi di quanto sta avvenendo alla stazione, combinano l’impossibile. In risposta a qualche gestaccio (un dito medio alzato, niente di più) caricano all’interno di alcuni pullman (su uno di questo ci sono anche io, e ti pareva). E’ un disastro. La scena è agghiacciante. In assetto antisommossa, i poliziotti entrano dalla prima delle tre porte del pullman e cominciano a volare manganellate contro gente inerme. Ovviamente tutti fuggono infondo al pullman. A quel punto altri poliziotti, non contenti, cercano di entrare dall’ultima delle porte (dove si sono assiepati i tifosi) non riuscendo ad entrare perché gli ingressi sono bloccati dalla gente in fuga. Un poliziotto, in modo folle, sfonda il vetro della porta con una manganellata e a quel punto rischiamo di fare davvero la morte delle zoccole, aggrediti sia davanti che da dietro in uno spazio di 10 metri quadrati da queste persone inqualificabili che ci urlano “Adesso vi ammazziamo”, “ Non uscite vivi da Roma” ecc…Da specificare è che, essendo tutti giovani e disarmati, nessuno di noi ha né provocato in maniera palese (se non con qualche gestaccio) né tanto meno reagito all’assalto. Abbiamo alzato le mani ma loro hanno continuato a picchiarci. Un uomo di cacca dopo avermi colpito più volte alla schiena ha cercato di colpirmi col manganello alla testa mentre ero quasi a terra. Non so come sono riuscito a fuggire….Un ragazzo aveva il muso spaccato, altri erano doloranti alla schiena, altri alle braccia.

    Che dire. Che schifo! E sia chiaro, lo schifo è bilaterale. Che gli ultras siano delle cacche lo sappiamo, ma se la polizia aggredisce gente inerme con tanta violenza, dobbiamo davvero aver timore di tutto e di tutti.

    I Romanisti? Non pervenuti.

    Tyler e Lukett

    Reply

  3. anonimo Says:

    Tyler, Lukett, vi voglio bene, ma non possiamo metterci difendere pure la gentaglia che spesso annida le tifoserie.

    Il racconto sottolinea la violenza della polizia e la disorganizzazione di Trenitalia. D’accordo. Ma non mi si venga a dire che questo giustifica l’inciviltà di certa mazzamma che crede di amare il calcio e invece è solo rifiuto sociale. Chi ama lo sport, non si aggrega a mo’ di bestie con il preciso intento di andare in trasferta per sfondare Roma, e non per supportare la squadra. Le immagini parlano chiaro, per quanto siano abilmente montate dai media nazionali.

    Io sono tra quelli che credono sia giusto difendersi, se attaccati. Spesso, troppo spesso, è la polizia che provoca e aggredisce. E quando lo Stato si trasforma in carnefice è sacrosanto il diritto di difendersi. Ma il tifo in Italia è tutt’altro. Non c’è alcuna idea dietro certe curve, nessuno spirito solidale di amore per la propria squadra. Quelli che vanno allo stadio, in casa e fuori, solo per distruggere e saccheggiare, sono troppi. E spesso sono il peggio della razza umana. Quello che davvero non capiscono, perchè sono troppo ottusi per farlo, è che con il loro comportamento idiota legittimano le misure repressive e la violenza della polizia. Come è avvenuto in passato davanti a tante discariche, a Chiaiano come altrove: le teste di cazzo fanno il gioco della polizia. Assaltano e poi spariscono, mentre la gente per bene che difende un diritto deve sorbirsi le manganellate e la condanna sociale.

    Il calcio oggi è un narcotico in mano ad un’oligarchia: i Berlusconi e i Moratti non sono peggio dei De Laurentis, dei Sensi o dei Della Valle. E i presunti tifosi che fanno ciò che quelle bestie hanno fatto a Roma, sono il braccio armato del potere. Né più né meno della polizia.

    Agitprop.

    Reply

  4. albertocatapano Says:

    Ok…ci siamo allontanati dal tema del post, ma è giusto scrivere due righe su ciò che è accaduto domenica…

    Quello che è avvenuto a Napoli e nella stazione Termini, ha poco a che fare con il calcio…

    Nessuno tra media, politici, tifosi ecc., ha parlato di allarme sociale a Napoli.

    Se ragazzi miei coetani o più piccoli, fanno della violenza, del tifo violento, della guerriglia l’unico valore esistente nella vita, vuol dire che la società napoletana ha dei seri problemi…Cosa offre Napoli ai ragazzi?? Infrastrutture??Spazi sociali??Manifestazioni culturali o sociali?? Politica?? Niente di tutto questo…Sono dei ragazzi abbandonati alla camorra, al soldo facile, al calcio, alla curva…

    Risulta chiaro quindi che molti vengano affascinati e presi da chi fa della violenza l’unico sfogo possibile..Quanti ragazzini ho visto sullo stadio essere plagiati psicologicamente, quanti ne ho visti già tatuati con scritte che rimandano al linguaggio ultrà, e quanti ancora ne ho visti battersi contro la polizia.

    Ripeto, si tratta di un vero e proprio allarme sociale, per cui la società civile e soprattutto la politica si deve interrogare su come reintegrare questi soggetti e su come offrire a loro ed altri ulteriori valori per i quali battersi…

    Perchè altre tifoserie non sono agguerrite come a Napoli?? Io rispondo a tale quesito perchè Napoli sta degenerando sempre più, dalla camorra ai rifiuti, dal tifo violento all’immobilismo politico, dalla mancanza di spazi sociali alla bassezza morale di chi fa dell’arroganza e della sopraffazione l’unico modo di vivere.

    Misure forti contro gli ultras e azioni sociali sul territorio di Napoli, forse solo così potremo arginare in parte questo fenomeno che, ripeto, a poco a che fare con il calcio.

    Reply

  5. anonimo Says:

    Ok, Albé, tutto giusto. Però, se ho l’esigenza per gli spazi sociali, manifesto per gli spazi sociali. Se ho bisogno di un lavoro decente, manifesto per il lavoro. Se ho bisogno di più assistenza da parte dello stato, manifesto per un welfare migliore. E se la polizia mi carica, mi difendo. Ma questo non ha a che fare con gli ultrà!

    A furia di giustificare tutte le teste di cazzo con il disagio sociale, finiamo per trovarci sommersi dalla melma. Il calcio e le tifoserie non hanno nulla a che fare con la politica, intesa come azione quotidiana e collettiva: partecipazione. Il calcio e gli ultrà vedono solo il calcio e gli ultrà: è un mondo chiuso ed autoreferenziale. E fa troppi danni.

    Quelli che stavano a Roma, di cui 200 pare fossero pregiudicati, non sono giovani disagiati, sono delle teste di cazzo. Anche se fosse, che il loro disagio si esprima in quel modo è da coglioni. Che venissero a difendere i centri occupati, che venissero a fare il bene dei comitati contro le discariche, venissero alle manifestazioni. Questa è gente che alla fine, quando vota, magari sceglie pure Berlusconi. Sono solo delle teste di cazzo.

    Agt

    Reply

  6. anonimo Says:

    Spero che abbiate letto sui giornali o sentito dai tg regionali o locali quanto è accaduto in questi giorni a Marra, a pochi km da casa nostra, ai danni di Don Ciro. I nostri paesi sembrano tranquilli, ma l’apparenza inganna e se manco la chiesa “nun ce’pò ‘cchiù”, vuol dire che siamo in un periodo di imbarbarimento senza precedenti.

    Ps.= non mi sto convertendo

    Riporto l’articolo del giornalista Mimmo Russo,sempre attento e vigile alla dimensione della legalità.

    FIACCOLATA DI SOLIDARIETA’ PER DON CIRO DE MARCOdi Unapagina – 3 Settembre 2008Poggiomarino – Si è tenuta una fiaccolata di solidarietà per Don Ciro De Marco, il parroco dei Marra popolosa parrocchia a cavallo dei comuni di Poggiomarino, Scafati e Boscoreale, vittima di intimidazioni per la sua azione di denuncia contro la criminalità.

    Due cortei sono partiti rispettivamente da Boscoreale e da Scafati, si sono incontrati davanti alla parrocchia della S.S. Vergine del Suffragio dei Marra. Erano guidati dai rispettivi sindaci ed autorità locali, presenti anche i gonfaloni dei Comuni di Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Pompei, Lettere, Provincia di Salerno, Sant’Egidio Monte Albino. Vero protagonista è stato il cittadino comune accorso per portare solidarietà a Don Ciro.

    All’origine della manifestazione è stato il vile attentato subito da Don Ciro, l’incendio della sua auto qualche giorno fa’, in seguito alla forte denuncia del parroco contro il degrado umano e sociale vissuto da tutta la frazione dei Marra. Principale obbiettivo del battagliero prete era stato l’incredibile spaccio di droga fin sopra il sagrato della chiesa. Don Ciro si è fatto portavoce dei sentimenti dei suoi parrocchiani, oramai esasperati dai drammi familiari provocati dal commercio e dal consumo di sostanze stupefacenti.

    Il popolo di Don Ciro ha risposto in massa, ora tocca alle istituzione e come ha detto in un comunicato il vescovo di Nola, “il rispetto della legalità non deve essere solo uno slogan urlato sotto i riflettori, ma deve essere un modo di vita, bisogna rispettare la Legge sempre”. Messaggio che ha ricevuto applausi da tutti i presenti. Un’ovazione ha ricevuto anche Don Ciro quando ha preso la parola ringraziando tutti presenti e chiedendo di essere presenti sempre non solo in queste occasioni.

    Il sindaco di Scafati ha invitato i presenti a partecipare alla colletta per acquistare un’auto nuova a Don Ciro impegnandosi insieme all’amministrazione di Boscoreale di completare la somma con la differenza. Peccato che nonostante la partecipazione di oltre duemila persone, siano stati raccolti poche centinaia di euro.

    Si spera che l’impegno preso dal sindaco di Scafati, di essere veramente presenti sul territorio, sia rispettato e fatto proprio anche dagli altri amministratori presenti in fascia tricolore, i cittadini onesti ne hanno veramente bisogno. Specie dopo gli slogan sulla sicurezza dell’attuale governo.

    Mimmo Russo

    ELIO

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  7. mezzalasinistra Says:

    Concordo con agitprop. Molti di loro sono delle teste di cazzo, moltissimi sono pregiudicati, affiliati alla camorra. Non possiamo dire che siamo contro la camorra e poi giustifichiamo quel tipo di tifoseria. A mio avviso è un controsenso.

    Saluti

    Reply

  8. anonimo Says:

    ma chi ha giustificato cosa?

    Tyler

    Reply

  9. mezzalasinistra Says:

    A mio avviso in questi casi non si può dire: “Quelli sono gli sbirri che hanno iniziato”. La polizia italiana la conosciamo bene, non sono dei santi. Ma alcuni ultras del napoli sono ancora peggio (e credimi è difficile).

    Reply

  10. anonimo Says:

    Non era affatto nostra intenzione giustificare gli atti di domenica. Volevamo semplicemente rendere nota a tutti una versione alternativa e forse più completa dei fatti.

    Più semplice di quanto immaginiate !!

    Luketto

    Reply

  11. acquadimarzo Says:

    4 settembre 2008

    Bavaglio – Roma Teatro Vittoria 03-09-2008

    http://bavaglio.dolmedia.tv/

    Esternare, parlare senza paura è la vera medicina contro il regime. L’unico modo per difendere la libertà è UTILIZZARLA. Non è andando a vedere gli spettacoli impegnati, comprare i libri dei giornalisti impegnati, frequentare solo blog impegnati su internet: NON SI PUO’ SOSTITUIRE LA PARTECIPAZIONE CIVILE CON IL CONSUMO CIVILE. Bisogna che tutti facciano qualcosa LI DOVE SONO, DOVE VIVONO!!!

    E’ facile insultare il politico LONTANO, ma è difficile dire al proprio capo: “NON MI PAGHI I CONTRIBUTI DA 2 ANNI….. VERGOGNATI!!!”

    In alcune zone d’Italia c’è anche il rischio di morire se lo si fa. In quei casi i movimenti spontanei di cittadini, le associazioni come Libera devono aiutare con gran forza a chiedere l’aiuto dello Stoto troppo impegnato a difendere il culo alle CASTE.

    Abbiate un pò di pazienza e guardate Travaglio, Lillo, Gomez, la Guzzanti, Corrias e Flores D’Arcais ieri al teatro Vittoria a Roma.

    Bentornati a tutti

    da Ottaviano ……Portela

    http://acquadimarzo.go.ilcannocchiale.it/

    Reply

  12. acquadimarzo Says:

    Siete andati fuori tema. Mi è dispiaciuto perchè il tema di Alberto era davvero interessante in relazione all’operatività di ognuno di NOI ecco perchè ho colto l’occasione per ribadire il concetto di LIBERTA’.

    MA vado brevemente anch’io sul tema TIFO, PARATIFO ed EPATITE. Sono daccordo con LUIGI, assolutamente: sono stato un tifoso, uno da curva B per intenderci. MA il calcio mi ha talmente nauseato con la SUA PUZZA DI SOLDI SPORCHI DI MERDA, ripuliti a furor REGIMI TELEVISIVI, che ora quando proprio mi prende la voglia di vedere il calcio giocato, vado a vedermi i bambini che giocano per strada o nei campetti dei preti, come quello di Don Puglisi, ma mi sto accorgendo che anche quelli stanno finendo. Complimenti Alberto.

    Reply

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