Il comitato civico di Terzigno “No alla discarica “,ci informa

settembre 21, 2007

News

Corriere del Mezzogiorno
Da http://www.napolionline.org

Diossina, valori «fuori norma» nel sangue del medico che mangia verdura coltivata accanto alle discariche

Fabrizio Geremicca
C’è un convitato di pietra, alla tavola dei napoletani, ed è la diossina,sostanza che svolge un ruolo non secondario nell’insorgere di varie patologie: disturbi endocrini, disfunzioni del metabolismo, endometriosi, fino all’Alzheimer e al cancro.
Lo ha scoperto un medico napoletano, Antonio Marfella, il quale lavora al Pascale e si è sottoposto, a sue spese, ai test che rilevano i livelli di diossina nel corpo umano. Si è dunque rivolto al Consorzio Interuniversitario Nazionale La Chimica per l’Ambiente, che ha sede a Porto Marghera, e, per le controanalisi, ai Pacific Rim Laboratories, in Canada. Gli strumenti hanno riscontrato 74 picogrammi di diossina per grammo, oltre 7 volte il livello base di riferimento in città industriali, che è di 10 picogrammi per grammo. I valori delle analisi di Marfella sono peggiori perfino rispetto a quelli che i 2 laboratori hanno riscontrato negli organismi di Giampiero Angeli e di Mario Cannavacciuolo, gli altri due uomini cavia che si sono sottoposti all’indagine: 45 picogrammi per grammo nel primo caso, 47 nel secondo caso.
Angeli vive a Castelvolturno, a mezzo chilometro dal luogo in cui, come ha accertato una inchiesta del procuratore Donato Ceglie, sono stati illegalmente sversati e sepolti i fanghi tossici provenienti dagli impianti industriali di Porto Marghera. Cannavacciuolo è un pastore di Acerra e risiede in località Pantano, a un passo dal costruendo inceneritore, in quegli ettari di terreno avvelenati dagli sversamenti abusivi di diossina effettuati dalla Pellini e dagli scarichi incontrollati della Enichem. E’ il fratello di Vincenzo, il pastore ucciso da un tumore sei mesi fa, dopo che centinaia di pecore del suo gregge, avvelenate dalla diossina accumulata in anni di pascolo sui terreni acerrani, sono morte o sono state abbattute. Nel sangue di Vincenzo Cannavacciuolo, prelevato poco prima che morisse e pure inviato per le analisi a Porto Marghera ed in Canada, sono stati riscontrati valori di diossina pari a 255 picogrammi per grammo. «Se i risultati relativi ai Cannavacciuolo e al colonnello Angeli, per quanto preoccupantissimi, erano in un certo qual modo attesi – ragiona Marfella – il dato della diossina presente nel mio organismo è inaspettato.
Quando, ad aprile, la Protezione Civile presentò lo studio sulla correlazione tra sversamento incontrollato dei rifiuti e mortalità — suddividendo i comuni campani per classi di rischio – il capoluogo regionale fu infatti inserita nella fascia ad allarme meno elevato. Il motivo è evidente: chi vive in città-in particolare io abito nel centro storico – non coabita con discariche illegali, come chi risieda ad Acerra, a Giugliano, a Villaricca o a Castelvolturno».
Proprio a Napoli, invece, sembrerebbe che il rischio diossina sia più elevato che altrove. Un paradosso solo apparente, ragiona il medico-cavia. Spiega, infatti: «Stiamo parlando di una sostanza liposolubile e persistente, assunta per il 90% tramite la catena alimentare. Napoli si approvvigiona di frutta e verdura esattamente in quelle zone, un tempo agricole,
ora non saprei come definirle, che sono state prescelte dalle ecomafie per sversare i rifiuti o dove sono state aperte discariche legali e mal gestite. Che la diossina ci arrivi direttamente in tavola, lo si poteva immaginare. Le mie analisi non fanno che dare sostegno a questa ipotesi. Si aggiunga che vivere in una metropoli espone in misura particolarmente elevata anche ad altre forme di inquinamento da diossina, traffico automobilistico in primis, ed ecco che il pericolo a Napoli è più che mai grave». Non solo nella metropoli, peraltro. Calcolando la media dei valori riscontrati nei quattro soggetti che hanno effettuato le analisi – Marfella, Angeli, Vincenzo e Mario Cannavacciuolo -risultano 105 picogrammi di diossina per grammo, valore dieci volte superiore alla soglia di riferimento. Essendo prelievi effettuati su persone che abitano in comuni differenti della regione – Napoli, Acerra, Castelvolturno – appare chiaro che l’emergenza riguarda sia chi vive ad un passo dagli sversatoi, sia chi consuma i prodotti coltivati nei campi limitrofi alle discariche illegali, a quelle mai bonificate e a quelle utilizzate dalle ecomafie. Marfella lancia perciò un appello: «Urgono interventi radicali. Penso alle bonifiche, ovviamente, al monitoraggio puntuale del territorio per impedire i traffici dei rifiuti, ma anche a programmi di screening della popolazione che verifichino su campioni significativi i livelli di diossina accumulati da chi vive in Campania». Eppure, ancora oggi, non un solo laboratorio in regione è attrezzato per testare la diossina nell’ambiente, men che meno nell’uomo. I tre volontari – cavia, infatti , sono stati costretti a rivolgersi altrove ed hanno speso per ogni analisi circa 1600 euro. Ad Agnano c’è un centro di analisi dell’Arpac, con strumenti idonei per misurare le diossine nelle matrici ambientali. Non è ancora entrato in funzione. Luciano Capobianco, il direttore dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, garantisce però che bisognerà attendere ancora poco: «Stiamo collaudando i macchinari, entro due o tre mesi andremo a regime». Alla luce dell’emergenza campana, secondo Marfella, sarebbe opportuno che fosse attrezzato anche per misurare la diossina nell’uomo.

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15 Responses to “Il comitato civico di Terzigno “No alla discarica “,ci informa”

  1. anonimo Says:

    Bravo Brassen ottimo argomento , specialmente dopo aver cenato a base di verdura .

    Purtroppo i nostri Amministratori ( a tutti i livelli ) sembrano guardare da un’altra parte , a S.Giuseppe Ves. sono ripresi gli scarichi abusivi ad ogni angolo , il Comune annaspa nonostante i proclami trionfali dell’Assessore al ramo , e sicuramente fra poco ricominceranno gli incendi con la ricaduta della diossina e di altri veleni su tutto l’ambiente circostante .

    Facendo un giro per la periferia del nostro Comune sembra di essere in un’enorme discarica , ciò che stupisce è però la totale indifferenza di chi passa , che distratto dai propri impegni non si sofferma a riflettere : ” MA COSA SUCCEDE QUI ?”

    La soluzione del problema , secondo me , si avrà solo quando lo Stato considererà la salvaguardia dell’ambiente sicurezza nazionale , come INTERNI -SANITA’ -AFFARI ESTERI.

    Fin quando tutto sarà demandato al Maledetto Decreto Ronghi ci sarà diossina per tutti .

    MIMMO RUSSO

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  2. anonimo Says:

    Un panino alla diossina da portare a tutto il Consiglio Comunale. Solo prodotti coltivati vicino alla vasca. Cosa ne pensate? Voglio vedere se il sindaco avrà il coraggio di mangiarlo.

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  3. mezzalasinistra Says:

    Infatti.. invece di patrocinare la “sagra della pasta fresca” che democraticamente il sindaco fa organizzare ad UN SOLO esercizio commerciale,

    si potrebbe organizzare benissimo la “sagra del prodotto biologico alla diossina”… Sindaco che ne dice? Anche Messeguè le ha detto che per mantenere la forma deve mangiare molte verdure… quindi lei che è il primo cittadino sponsorizzi il prodotto tipico sangiuseppese e mangi un pò di frutta e verdura inquinata delle nostre terre.

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  4. Adebisi Says:

    mezzala non dimenticarti che DEMOCRATICAMENTE suonerà la boy-band del fratello dell’ex barricadero Ugliano…

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  5. anonimo Says:

    “democraticamente” suonerà anche l’onnipresente ” minopoli band ” che negli ultimi anni si è praticamente assicurata qualsiasi tipo di manifestazioni e sagre varie.

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  6. anonimo Says:

    Concordi con me Brassen?

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  7. anonimo Says:

    Per il post n.2

    Penso che il sindaco abbia il coraggio di mangiare ben altro, figurati un panino alla diossina.

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  8. anonimo Says:

    Ma questi elementi di cui state parlando hanno la presunzione di affermare che suonano???

    Ma…!!!

    non c’è più religione,

    à cart é musica mman é scarpar….

    Concordi Brassen ???

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  9. brassen Says:

    Caro anonimo concordo a pieno la tua riflessione. San Giuseppe Vesuviano è una fioriera di musicisti,nel vero senso della parola,ci sono gruppi come i green inn i C.R.U, per non parlare di grandi saxssisti, chitarristi, bassisti, che non avranno mai la possibilità di esibirsi nel loro paese.

    La musica può essere ideologizzata,ma è LIBERA,ripeto è Libera,per questo, qualsiasi amministrazione dovrebbe far del tutto per sponsorizzarla.

    Proprio in virtù di questo problema,noi come gruppo di Voce Nueva, per maggio prossimo vorremo organizzare un concerto, dove tutti i musicisti e gruppi di San Giuseppe Vesuviano potranno elogiarci della loro arte, senza distinzioni di colore. –Inviteremo anche il gruppo citato da te, malgrado che…….

    Un saluto Brassen

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  10. brassen Says:

    Ci sono anche” la brigata dei dannati”,grande gruppo RAP, di San Giuseppe Vesuviano.

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  11. TylerDurdan Says:

    ma suonano pure i Bluesurati?

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  12. mezzalasinistra Says:

    Se non suonano i Bluesurati il concerto perde di valore.

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  13. brassen Says:

    Bluesurati saranno la regina della serata…….grande gruppo Pankkabestia ….

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  14. Lukettok Says:

    I BlueSurati ci saranno……..voci di corridoio sostengono che stiano lavorando al loro nuovo cd !! “BlueSamm SOtto o’ sole ” sarà il titolo…

    Keep on groove

    bye

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  15. comodoro Says:

    se siete curiosi potete anche leggere il post che ho trascritto

    dall’analisi sul futuro termovalorizzatore in costruzione ad acerra. (c’è anche la legge voluta fortemente da BERTOLDINO bertolaso che configura Terzigno come sito di stoccaggio per la spazzatura. Auguri!

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