Ignoranza razzista!!!

novembre 13, 2007

News

scritte001.thumbnailSan Giuseppe Vesuviano – Sono riapparse le scritte vandaliche davanti ai negozi dei cinesi. Il gestore di un negozio sito all’angolo fra via Aielli e via Passanti la scorsa settimana aveva cancellato le scritte offensive fatte sulla parete. Nella notte fra sabato e domenica sono ricomparse ancora più ingiuriose e minacciose.
La vernice usata è la stessa ed anche i caratteri ricordano la stessa mano, quindi è probabile che ci sia un’unica regia dietro questi fatti. E’ su questi indizi che le autorità starebbero indagand, anche perchè bisogna prevenire che l’esasperazione possa sfociare in risposte eclatanti.
A San Giuseppe Vesuviano c’è un’assessore all’immigrazione, ai problemi della gioventù ed alle politiche sociali. Si spera che essendo a conoscenza di quanto avviene sul territorio abbia in essere iniziative atte a contrastare il fenomeno. Non si può certo affidare all’entrata in funzione delle 260 telecamere per agire in modo concreto.Mimmo russo

Da una pagina on line: http://www.unapagina.it/?p=146

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla comunità Cinese di San Giuseppese. Il collettivo Voce Nueva

Se qualche fratello cinese si vuole aggregare al nostro gruppo,ogni giovedì sera ci incontriamo alle 21:00 via parco Ambrosio n25 San Giuseppe Vesuviano. Ci Contiamo!!…..

ps:l’invito vale a tutta la comunità straniera!!!
no_racism_no_war

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27 Responses to “Ignoranza razzista!!!”

  1. agitprop Says:

    Comincia sempre così, con le scritte sui muri e qualche media che alimenta la tensione. Poi c’è la strumentalizzazione del politico che punta al serbatoio di voti xenofobo. Anche a Roma è cominciata così, con delle scritte apparse a settembre sui muri della Casilina. “A morte i rumeni”, seguito dal più timido “Anarchici pidocchiosi”. I rumeni peggio degli anarchici per la “Gioventù Fascista Giardinetti” (zona di Roma). Poi arriva Mailat. E muore la signora Reggiani. Poi cominciano le ronde e gli accoltellamenti indiscriminati. Cappucci neri con spranghe e lame che cercano gruppi di immigrati nei quartieri Casilini. Poi c’è lo show di Gianfranco Fini che va a Tor di Quinto ad aizzare i cani della protesta. Che oramai non si ferma più: 7 episodi di violenza razziale negli ultimi 15 gg.

    Nel nostro piccolo, abbiamo costruito un muro. Le due comunità, quella autoctona e quella cinese, non comunicano. Per colpa di entrambe, non di nessuno. Unico rapporto sporadico quello economico. Sempre più sospettoso, sempre più teso. Che ci piaccia o meno, questo distretto in sgretolamento del tessile è, e sarà, un luogo dove la comunità cinese continuerà a vivere. Eppure, non esiste uno straccio di politica, un misero provvedimento del Consiglio comunale che vada nell’ottica di programmi di integrazione. Un muro, su cui scriverci frasi da stadio. Su cui sfogare le tensioni sociali, un’economia di piccola e media impresa che non regge il passo con le dinamiche della globalizzazione. Comincia sempre così. E poi diviene una guerra tra poveri.

    Solidarietà alla comunità cinese, ovviamente. Ma dovremmo cominciare a costruire un ponte almeno con la parte giovanile.

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  2. albertocatapano Says:

    Sono d’accordo…bisognerebbe coinvolgere qualche giovane cinese verso il dialogo…bisogna anche dire però che proprio a causa dell’enorme diffidendenza della comunità cinese e di alcuni episodi di razzismo da parte dei sangiuseppesi che sembra impossibile avvicinare qualcuno che prima di tutto conosca la lingua e poi che capisca che Noi siamo in buona fede…

    Cmq è una cosa che VoceNueva si proporrà di fare anche perchè scritta nel manifesto…

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  3. anonimo Says:

    prima di cominciare un dialogo non sarebbe opportuno verificare la presenza legale o clandestina di tutti gli stranieri che si trovano a san giuseppe? io passo spesso di mattina presto per la piazza e quello che vedo mi fa paura al di là di qualsiasi discorso razzista perchè tra i miei migliori amici ci sono un marocchino ed un ucraino.

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  4. agostinocasillo Says:

    Voglio esprimere anch’ io tutta la mia solidarietà alla comunità Cinese dei San Giuseppe Vesuviano. Concordo con il commento di agitprop sul fatto che si comincia sempre così , con le scritte sui muri ;ma purtroppo si è già andati oltre. Mi è capitato spessissimo, e sono sicuro anche a voi, di vedere scene di totale intolleranza ed a volte di vero e proprio razzismo xenofobo. La cosa che più mi fa paura e che spesso gli autori di questi atti sono giovanissimi. Dall’urlare al cinese che in macchina non ti ha dato la precedenza (quando poi nello stesso momento un civilissimo sangiuseppese a tutto gas andava in controsenso) seguito dall’ urlo cinesi di m…a, alle quasi aggressioni quando un cinese si ribella ai continui e umilianti insulti. Purtroppo ogn’ogni volta che si presentano forti cambiamenti economico-sociali si tende a dare la colpa all’Altro, al Diverso.Soltanto pensando a strategie di integrazione e a modelli interculturali di società si possono scongiurare i pericoli del razzismo e della xenofobia

    Per quanto riguarda il lato economico, che la comunità cinese abbia avuto un’impatto sull’economia del nostro paese è indubbio, ma additare il declino del polo tessile sangiuseppese alla comunità cinese oltre ad essere sbagliato è anche stupido.. Ho spiegato le ragioni di questa mia affermazione in un’articolo uscito sul numero di novembre del giornale “ilCittadino”. che incollo qui sotto. E’ un pò lunghetto ma forse può dare degli spunti alla discussione.

    Storia di un economia di provincia

    San Giuseppe Vesuviano: trentamila anime su un territorio reso informe da decenni di abusivismo edilizio e dal miope individualismo di cittadini ed amministratori. A colpo d’occhio, tuttavia, niente di diverso di un qualsiasi altro centro urbano di questa zona est del vesuviano.

    D’altronde fermarsi alla prima generalizzante impressione non ci permette di analizzare le particolarità che ogni gruppo sociale sviluppa nell’abitare un luogo.

    La storia recente di questo paese , parliamo degli anni 80 e gli inizi dei 90, racconta di un fervore economico che aveva prodotto un importante distretto tessile forse secondo solo a quello di Prato. Un passato da mercanti e venditori ambulanti aiutò i sangiuseppesi a creare i presupposti per questa buona performance economica. Dalle parole di chi oggi ha più di cinquanta anni, già a metà dei settanta a Sangiuseppe arrivavano a comprare distributori di tutto il sud Italia ed il paese era un via vai continuo di mezzi commerciali. Purtroppo all’ingente accumulazione di capitali non è corrisposto un processo di innovazione che avrebbe sicuramente permesso di affrontare la crisi del tessile prodotta da un’ economia sempre più internazionalizzata. Soltanto i pochi che hanno capito che bisognava cambiare completamente modo di fare impresa sono riusciti a tenere il mercato.

    Ma anche per l’ economia, come per ogni fenomeno sociale, individuare una sola causa (in questo caso gli imprenditori) significherebbe operare un’erronea semplificazione. Bisogna aggiungere ovviamente anche la totale assenza di progettualità da parte della politica che più volte ha sprecato enormi fondi e non ha mai saputo realizzare quelle infrattustrutte che sarebbero servite a rinsaldare economicamente il territorio. Dopo il fallimento del Centro1 che doveva essere realizzato a Sangiuseppe, quelle infrastrutture furono create invece nel nolano dove il Cis diventò polo d’attrazione per molte delle aziende locali che lì si trasferirono . L’ultima occasione mancata risale a pochi mesi fa, quando sul BURC della regione Campania è stata pubblicata la perdita di un finanziamento di più di 3 milioni di euro per la realizzazione di un’ area industriale da sempre soltanto promessa agli imprenditori. Questa sarebbe dovuta sorgere in una zona periferica del paese in cui tra l’altro è presente una bomba ecologica: una vasca di contenimento delle acque piovane di circa 30000 mq diventata una cloaca a cielo aperto in cui vengono sversati rifiuti di ogni genere. Dunque si sarebbe potuto allo stesso tempo procedere anche alla bonifica della suddetta area eliminando un pericolo per l’ambiente e per la salute pubblica.

    In molti, però, additano ingenuamente la responsabilità della crisi alla numerosa comunità cinese che già da molti anni si è insediata sul territorio. I cinesi, a detta di questi, avrebbero man mano rubato fette di mercato agli imprenditori del luogo, costringendo molte fabbriche a chiudere a causa della concorrenza sleale dei migranti asiatici che usufruiscono di un costo della manodopera molto più basso e molto spesso in nero. Problema del lavoro nero che, bisogna ammettere ,interessa tuttora anche molte aziende italiane.

    In realtà la questione è molto più complessa in quanto i cinesi hanno prima iniziato a lavorare come terzisti per le fabbriche italiane che ben volentieri hanno dato loro commesse ottenendo prezzi molto più bassi dei terzisti italiani. Successivamente i cinesi hanno imparato a realizzare anche le altre parti della filiera e hanno aperto piccole fabbriche.

    Tuttavia essi stessi oggi subiscono la concorrenza delle merci che arrivano dalla madrepatria, ormai diventata la fabbrica del mondo, e stanno abbandonando la produzione per dedicarsi ad importazione e commercializzazione dei prodotti che approdano in gran parte al porto di Napoli. Si sarebbe dovuto cercare di promuovere l’integrazione con questa comunità che avrebbe potuto dare flessibilità al sistema e tentare allo stesso tempo di avviare un progetto complessivo di emersione del nero (sia delle imprese cinesi che italiane).

    Credo però che tra le cause di questo progressivo declino economico non vadano sottovalutati nemmeno i fattori culturali come l’assenza totale di senso del bene pubblico e di un concetto d’imprenditoria come progetto comune per il miglioramento delle condizioni di vita della comunità. Una società immobile che spinge le risorse umane ,soprattutto quelle giovani e maggiormente istruite, ad emigrare come dovettero fare le generazioni passate, ha bassissime possibilità di invertire questo cammino verso un futuro sempre più scuro.

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  5. anonimo Says:

    Avete letto dell’incontro dibattito tra i giovani di an e bobbio? che ne dite?

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  6. anonimo Says:

    Grazie Brassen di aver dato pubblicità al mio scritto .

    Al di là di tutte le teorie economiche per spiegare il fenomeno xenofobo che stà investendo tutta la nostra comunità desidero mettere l’accento su di un punto.

    I Cinesi sono arrivati tardi nel nostro Paese , verso il 1994/1995 , rispetto alle altre comunità . Da subito hanno dato l’impressione di essere una società di tipo piramidale , molto chiusa ,interessata solo al lavoro .

    Dopo il loro arrivo molte fabbriche con manodopera italiane hanno chiuso ,nell’indiffedrenza generale ,anzi più di un politico locale ha lucrato sul bisogno di documenti di questa gente , divenendo il referente legale di tutta la comunità ,e se qualcuno protestava vi era subito il professionista di grido che spiegava ” è la globalizzazione che avanza “.

    Con l’attuale Amministrazione abbiamo avuto la svolta :prima l’ordinanza per il carico e scarico ,poi l’ordinanza di chiusura del sabato ( fatta la prima volta trenta anni fà e mai attuata ) .Provvedimenti pubblici leggittimi ma chiaramente persecutori delle attività gestite dai Cinesi .Arriviamo ,quindi , a queste ultime settimane con l’intensificarsi delle scritte oltraggiose .

    Io sono sicuro che vi è una regia per mettere questa gente sotto pressione ,perchè fino a quando si facevano sfruttare a danno della povera gente , era la globalizzazione , oggi che si sono trasformati in ” concorrenti ” sembra che diano fastidio .

    Spero di sbagliare ma la storia ci insegna che si comincia con le liste ,poi si rompono le vetrine ed infine si accendono i forni crematori .

    Solo che questa cultura non è la nostra !!!

    I Sangiuseppesi hanno girato il mondo con la Bardinella sulle spalle , e si sono fatti onore , fin in Sud America .Assolutamente questa cultura xenofoba deve essere bandita , e Voi Giovani del Collettivo vi dovete impegnare affinchè il lavoro dei nostri Avi non sia offeso in casa nostra da una classe politica miope e miserevole ,che facendo leva sui bisogni della povera gente , approfitta per i propri interessi.

    MIMMO RUSSO

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  7. anonimo Says:

    i cinesi sono messi sotto pressione perchè devono rivolgersi all’avvocato sabrina castaldo se vogliono lavorare.

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  8. anonimo Says:

    ma quale razzismo…sono troppi i clandestini e anche i ladri

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  9. anonimo Says:

    ma che significa il raffronto tra i nostri sangiuseppesi con la bardinella e i cinesi?

    Ops…ma si vuole capire che questo è un popolo chiuso mentalmente e che con noi non ha nulla in comune?

    Non facciamo paragoni assurdi per paicere..siamo realisti…I cinesi hanno la cultura dello sfruttamento e pirmaidale…per non parlare della triade poi

    per piacere siamo seri

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  10. anonimo Says:

    Per il Commento Numero 9

    Pesce!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Hai descritto proprio i Sangiuseppesi.

    Poi quando dici che loro hanno la triade, ti posso solo dire

    Pesce!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    che noi abbiamo la camorra .

    Ora : Concordi con me che sei un pesce.

    IL mio nome non ha importanza,l’importante è che si condannino i pesci xenofobi

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  11. anonimo Says:

    Per il commento n.5

    IO lo ho letto.

    Ma non mi ha suscitato nessun interesse

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  12. albertocatapano Says:

    Credo che ago abbia scritto nell’articolo quasi tutte le concause che hanno determinato il declino (preferirei chiamarla non fine) dell’economia sangiuseppese. E’ vero anche che buona parte della popolazione (ora fomentata anche dalle istituzioni) crede che la colpa di ciò sia attribuibile solo ed esclusivamente all’immigrazione cinese. Non vorrei ora riscrivere l’articolo ma un motivo (per me cardine) per il quale molti “imprenditori”si trovano in difficoltà è perchè fondamentalmente “…il sangiuseppese con la bardinella sulle spalle…” sapeva fare affari ma la sua cultura manageriale si è fermata lì, per non chiamarla ignoranza, anche perchè si facevano affari al limite del legale, o illegali (vedi gli anni di fuoco delle fabbriche o negozi-pratica molto seguita nelle nostre zone-)…quindi si salva e si salverà chi fa ricerca( nel senso che si rinnova), chi investe (e non chi spende e ostenta smisuratamente)…E poi sto fatt ro sangiuseppese con la bardinella credo che sia riferibile agli anni del dopoguerra perchè solitamente il sangiuseppese è con il mercedes bianco prima(anni80-90) e con il mini-cayenne-a3 oggi…

    Per Mimmo lo ringraziamo della fiducia ma noi possiamo solo fare la nostra piccola parte (e comunque sarà difficile)…un movimento veramente tollerante e rispettoso delle altre culture deve partire da tutta la cittadinaza…Amministrazione e scuole in primis!!

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  13. marcocasillo Says:

    Stamattina, alle ore 9,00 percorrevo via Passanti in direzione della piazza, quando all’altezza della farmacia, notavo la presenza di due autocarri fermi uno sulla destra, l’altro sulla sinistra, che stavano scaricando merci presso negozi cinesi.

    Vicino c’era una pattuglia di vigili urbani che stavano elevando i verbali di contravvenzione, e fin qui non ci piove.

    Proseguendo la mia marcia, svoltavo per via Aielli, dove dopo circa 100 metri trovavo un ingorgo di auto e si bloccava il flusso.

    Proseguendo lentamente arrivavo al punto cruciale dell’imbuto che causava il traffico e cioè:

    sul lato destro c’era un autocarro carico di bibite fermo in divieto di sosta, mentre sul lato sinistro c’era un altro autocarro carico di pedane di bibite, ed un muletto che effettuava le operazioni di scarico, al centro della strada, incurante delle auto ferme che dovevano transitare.

    In poche parole e senza mezzi termini, erano i fratelli del nostro amato vice-sindaco, alias gassosaro, che incuranti delle necessità dei cittadini che dovevano transitare, facevano gli affari propri occupando il suolo pubblico e intralciando il traffico, mentre poche centinaia di metri prima, in via Passanti i vigili stavano multando i camion dei cinesi.

    Morale della favola, questa ordinanza è valida solo per alcune categorie di persone, mentre come al solito, chi ha amicizie o nel caso specifico legame di parentela con esponenti della politica locale, è autorizzato a violare ogni norma e regolamento, senza essere punito.

    Il tutto sempre e comunque a discapito degli onesti cittadini che ne pagano le conseguenze.

    Un saluto a tutti i ragazzi di VN.

    Reply

  14. marcocasillo Says:

    eee

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  15. marcocasillo Says:

    scusate ma non riuscivo a capire se il commento era stato pubblicato.

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  16. anonimo Says:

    è una vita che i fratelli del gassosaro scaricano in mezzo alla strada creando ingorghi,ma non è mai stato preso nessun provvedimento.perchè nessuno fa una denuncia con tanto di foto?non è difficile succede almeno una decina di volte al giorno che scaricano col muletto in mezzo alla strada bloccando tutto.

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  17. anonimo Says:

    Post 10: Sei un pesce…?!?

    Siamo allo zoo…

    Non ti capiamo…cosa c’entra la triade con i sangiuseppesi?

    che confusione!

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  18. ALF64 Says:

    Scritte vergognose. Davvero lodevole l’iniziativa: avete al mia totale approvazione ed adesione.

    Il sonno della ragione, soprattutto di quelle, diciamo così, a km 0, genera mostri.

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  19. marcocasillo Says:

    Ragazzi è inverosimile.

    L’Amministrazione Ambrosio ha improvvisamente revocato l’ordinanza di chiusura del sabato per i negozi all’ingrosso fino al 5 gennaio 2008.

    Solamente che stamattina erano aperti solo i negozi cinesi, mentre i negozi degli Italiani erano chiusi, perché non hanno saputo in tempo utile della revoca, infatti i manifesti sono stati affissi nella tarda mattinata.

    A questo punto, alla Lubrano, la domanda nasce spontanea:

    sono i cinesi più minuziosi e attenti degli Italiani, o qualcuno si è premurato ed interessato di avvertire solamente gli ” amici ” cinesi per intuibili interessi personali???

    A voi la riflessione.

    Reply

  20. anonimo Says:

    Marco Caillo

    La domanda e giustissima e la tua risposta è ancora piu giusta.

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  21. anonimo Says:

    sono uno dei commercianti che nn sapeva della nuova ordinanza,e non ho potuto nemmeno avvertire i miei clienti….che amministrazione di merda costituita da grandissimi idioti

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  22. anonimo Says:

    Questa amministrazion è la peggiore di tutta la storia Sangiuseppese.

    Mo basta vadino a fare in culo

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  23. anonimo Says:

    Solo per dovere di cronaca :un’auto dei Vigili venerdi 16/11/07 nel pomeriggio ha fatto il giro dei negozi ” faccia strada ” per avvisare di stare aperti il sabato fino al 05/01/2008.

    L’ordinanza n.188 che ha derogato la n.159 del 02/10/2007 è stata fornita alla Polizia Locale ai Carabinieri e alla Polizia di Stato solo alle 18,00 ,i Vigili hanno fatto quello che potevano .

    Il punto è un’altro:dove sono le associazioni di commercianti a S.Giuseppe Ves.? E’ vero che la Citta’ del Commercio non ha uno straccio di associazione?

    La settima scorsa un commerciante di Via Aielli è andato per i negozi con un foglio in mano chiedendo una firma ” per stare aperti a Natale ” , e con quel foglio alcuni di loro sono andati al Comune a mendicare la deroga ,deroga che è stata elargita come un privilegio medievale dal signorotto che non ha dimenticato di ricordare agli astanti di avergli fatto un ” piacere ”

    Forse ,bisognerebbe ricordare al signorotto però , che rimangiarsi un’ordinanza dopo 46 giorni è una figura miserevole anche di fronte ad un popolo genuflesso come il nostro .

    I nostri eroici mendicanti sul loro percorso sembrano abbiano trovato un giovane rampante consigliere che gli ha prontamente chiesto : ” e voi cosa fate qui “? e dopo aver visto il foglio della supplica ,li ha redarguiti ” ma al CIS non fate proteste ? perchè parlate solo qui?”

    Forse un’associazione di commercianti forte sul territorio avrebbe affrontato il rampante consigliere ricordandogli che al CIS comandano i commercianti , e che il calendario è stabilito l’anno prima per il successivo e non vi sono deroghe !,mentre da noi comandano i medici ,con tutte le conseguenze del caso.

    MIMMO RUSSO

    Reply

  24. anonimo Says:

    magari comandassero i medici…se per medici intendi il sindaco,gianniniello,chiuovo e a saracara,beh ti posso assicurare che di medicina non capiscono un cazzo altrimenti svolgerebbero la loro professione.San giuseppe Vesuviano non ha mai vissuto un periodo così buio,sembra un essere in putrefazione e la puzza si sente.

    Reply

  25. anonimo Says:

    chi è il signorotto che ha fatto il piacere? e chi è il rampante consigliere?fuori i nomi !!!

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  26. anonimo Says:

    Perchè caro utente anionimo non li conosci ? Ma dove vivi? Alla Asciuttolilli?

    E poi come che sei così curioso ?

    Proprio tu che ti vergogni di firmarti ,pretendi trasparenza ?

    Il signore del commento 24 dice che siamo un cadavere in putrefazione ,no egregio amico in questo Paese vi è quasi il 50% delle persone che è oppressa da questo sistema ,ma non riesce ad emergere , e come te , si nasconde dietro alle tapparelle .

    Quindi invece di sparare a zero ( anonimamente ) fai come i ragazzi del collettivo :ESPONITI!

    Forse dopo puzziamo tutti un poco di meno .

    MIMMO RUSSO

    Reply

  27. anonimo Says:

    cos’è l’asciuttolilli? in quanto al 50% di persone che è oppresso da questo sistema ci credo poco.tu e vocenueva vi firmate è vero, ma non fate altro che chiacchiere:se ci sono illegalità si denunciano alle autorità competenti altrimenti sono chiacchiere per far passare il tempo.

    Reply

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