CASAL DI PRINCIPE 2007 – INAUGURAZIONE DI "UN ANNO SCOLASTICO CONTRO LA CAMORRA"

settembre 16, 2007

News

A  Antonio Iovine e Michele Zagaria,

Saranno tante le sedie occupate dai ragazzi della Campania per celebrare l’inizio del nuovo anno scolastico e per riappropriarsi simbolicamente di un territorio descritto dai giornali e considerato in tutto il mondo come dominio esclusivo dei clan.

Dopo la straordinaria esperienza dello scorso anno, torneremo infatti a Casal di Principe.

La mattina del 17 settembre saremo in piazza Municipio. Come lo scorso anno, quando accanto ai cittadini si schierarono il Presidente della Camera Fausto Bertinotti e Roberto Saviano, le cui parole di condanna gridate dal palco contro il vostro potere lo costringono a vivere sotto scorta ormai da un anno. L’invito ad inaugurare il nuovo anno scolastico a Casale è esteso agli uomini delle istituzioni tutte: parlamentari, sindaci, assessori, consiglieri e segretari di partito per testimoniare solidarietà ad un popolo che vuole cambiare volto, a quella parte di sana di Casal di Principe che rifiuta di girare lo sguardo e lasciare la lotta alla camorra alle sole forze di polizia ed alla magistratura.

Ci saranno anche tante sedie vuote, che purtroppo rimarranno per sempre tali. Sono i posti di quelli che hanno pagato con la vita il “no” che hanno urlato alle mafie: Don Peppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, una lista lunghissima purtroppo.

Quest’anno lasceremo altri due posti vuoti, per due “personaggi” che hanno un peso fondamentale nella quotidianità della scuola nel mezzogiorno, ed in particolare nella crescita e nella formazione fuori dalle mura scolastiche che investe gli studenti campani, due sedie in prima fila per i rappresentanti dell’ “Anti-Stato”.

Non si può infatti iniziare un nuovo anno scolastico senza udire le parole di chi ne condiziona la buona riuscita e siccome siamo in Campania, ho pensato con questa lettera di invitare la camorra alla nostra celebrazione. Credo che per efferatezza e capacità espansiva il clan più potente della Campania sia la cosiddetta “federazione dei casalesi”, mi rivolgo per questo direttamente ai due superlatitanti Antonio Iovine di San Cipriano d’Aversa e Michele Zagaria di Casapesenna.

Riconosciuti capi indiscussi di una camorra che, oltre a far soldi vendendo la morte con i traffici internazionali di armi e droga, costruisce edifici e scuole ormai in tutta Italia attraverso il racket del cemento.

Quelle due sedie spettano a voi e non per riguardo, ma per coerenza. Non vedo altro modo per far conoscere ai giovani le azioni che compiete se non quello di ascoltarne la descrizione direttamente dalle parole dei protagonisti. Iniziate in primis a chiarire i motivi per cui i posti di Don Peppe, di Giancarlo e Peppino sono vuoti. Per quale regola trascendente avete spezzato le loro vite.

Proseguite poi spiegando agli studenti che ogni giorno nelle casse dei vostri clan entrano centinaia di milioni di euro derivanti dal pizzo che imponete a negozianti e imprenditori, spiegate loro che questo è il principale motivo per cui quando cercano lavoro al Sud lo trovano quasi sempre precario, in nero e mal pagato. Tutto per un giro d’affari di 18 miliardi di euro in tutta la Campania. Siate chiari, descrivete in modo appropriato come entrate negli appalti e intercettate i capitali stanziati per le opere pubbliche, allungando a dismisura i tempi di realizzazione. Dite ai ragazzi come il vostro clan negli anni sia riuscito ad organizzare la più colossale operazione di inquinamento ambientale della Campania, che vi ha cosentito di accumulare guadagni esorbitanti sotterrando nelle nostre campagne i rifiuti tossici di tutta Italia, inquinando falde acquifere e vegetazione e non mancate di pecisare come state espandendo l’opera di distruzione ambientale anche al basso Lazio, dove Legambiente scopre ogni giorno un nuovo cumulo di materiali inquinanti. Chiaramente i giovani sono anche interessati a fenomeni che li toccano più da vicino e che rubano loro la serenità, come le guerre per le piazze della droga, combattute da clan concorrenti che agiscono nella metropoli partenopea ad esempio, conflitti che portano la camorra ad essere l’organizzazione criminale che uccide in assoluto di più. Negli ultimi anni questi scontri hanno riportato a Napoli un cielo nero, un clima da far west, fatto di sparatorie cruente che spesso hanno coinvolto vittime innocenti. Silvia Rutolo, Gigi e Paolo, Annalisa Durante, Giuseppe Riccio, altra lista ormai insopportabilmente lunga. Ditelo ai tanti familiari delle vittime della camorra qual è il valore aggiunto delle vostre sporche operazioni finanziarie. E poi non dimenticate di precisare che tutto questo provoca una generale depressione economica, che anche grazie a voi le imprese non investono dalle nostre parti. Nella vostra inedita “lectio magistralis” non tralasciate il capitolo connivenze, pietra angolare su cui si tiene in piedi il castello di interessi che ruota intorno alle vostre attività criminali. Venite ad illustrarci il modo in cui i vostri uomini si infiltrano nelle procure, riuscendo spesso a far sparire prove fondamentali, il meccanismo attraverso cui il vostro Anti-Stato si avvale della collaborazione della cosiddetta “borghesia di camorra”: faccendieri, avvocati, notai, commercialisti e direttori di banche senza scrupoli che si arricchiscono a dismisura mentre vi aiutano a dribblare le indagini, a spostare all’estero i vostri capitali, a far quadrare in un perimetro di legalità i vostri introiti. Senza di loro il vostro dominio sarebbe poca cosa, avreste più difficoltà a riciclare denaro nell’Italia settentrionale e nei tanti paesi stranieri, senza le connivenze sarebbe impossibile per un criminale di fama internazionale come lei, Antonio Iovine, girare liberamente per Roma, essere fermato da una pattuglia per un controllo e risultare non “riconosciuto”.

Infine vorrei sempre che foste voi, Antonio Iovine e Michele Zagaria, a spiegare con parole chiare ai giovani del Sud, ma anche a quelli dei paesi stranieri in cui vi andate espandendo, cosa significa vivere una vita continuamente in fuga, privarsi degli affetti, perdere parenti e amici nelle vendette trasversali, non poter vivere alla luce del sole, non poter accompagnare i propri figli al primo giorno di scuola. Tutto per inseguire un sogno di dominio, che inesorabilmente vi conduce ad una non vita, breve e colma di pericoli e restrizioni. Se davvero siete così convinti che questo sia il modo migliore di spendere la vostra esistenza accettate il mio invito, venite a descriverci direttamente come il vostro Anti-Stato intende soggiogare ancora a lungo il Mezzogiorno e rubare i sogni ai giovani. La prima lezione di questo nuovo anno di scuola nella piazza di Casale potrebbe intitolarsi proprio: “Quanto costano ad un popolo le ragioni dell’Antistato, di Michele Zagaria e Antonio Iovine…”.

Corrado Gabriele
Assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Campania.

PS – Alla manifestazione di domani mattina parteciperanno oltre all’assessore Corrado Gabriele anche il presidente della camera Fausto Bertinotti, i giornalisti Roberto Saviano e Lirio Abbate ed il presidente della commissione parlamentare antimafia  Francesco Forgione.

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No Responses to “CASAL DI PRINCIPE 2007 – INAUGURAZIONE DI "UN ANNO SCOLASTICO CONTRO LA CAMORRA"”

  1. TylerDurdan Says:

    Consigli per la serata O quando la Tv serve a qualcosa.

    Rete 4 Ore 21.30

    Il colpo

    con Gene Hackman;Danny DeVito;Rebecca Pidgeon;Ricky Jay;Sam Rockwell;Delroy Lindo;Alan Bilzerian

    regia di David Mamet

    (Canada) – 01/01/2001

    La definizione più calzante per “Il Colpo” è sicuramente: una matrioska. Ogni volta che si pensa di essere arrivati ad un punto fermo o di aver compreso la psicologia di un personaggio si resta spiazzati da un nuovo tassello. Ognuno sembra recitare un parte ad uso e consumo degli altri, ognuno ha uno scopo recondito e soltanto a posteriori, sapendo quale sarà l’esito finale, si ricordano piccoli particolari o frasi che avrebbero potuto avere una valenza diversa se lette in un’altra ottica.

    David Mamet (La Casa dei Giochi), autore e regista, dirige magistralmente un cast di prim’ordine.

    Joe Moore (Gene Hackman / “Behind Enemy Lines”) è un esperto ladro di gioielli che con la sua ben oliata banda, composta dalla moglie Fran (Rebecca Pidgeon / “Hollywood Vermont”) e dai suoi due vecchi compari Bobby (Delroy Lindo / “Ransom”) e Pinky (Ricky Jay / “Il Domani non Muore mai”), mette a segno incredibili colpi senza l’uso della violenza.

    Purtroppo nell’ultima rapina qualcosa va storto e Joe viene ripreso senza maschera dalla telecamera di sorveglianza. Ormai “bruciato” deve lasciare lo stato, ma non prima di un ultimo “lavoro” che il suo ricettatore, Bergman (Danny De Vito / “Man on the Moon”) lo vuole costringere a fare. Il colpo è molto grosso, ognuno vorrebbe ingrandire la sua fetta a scapito degli altri ed anche una vecchia volpe come Joe – il cui motto è: “Io senza un piano di riserva non mi allaccio neanche le scarpe!” – comincia a perdere colpi e a fidarsi troppo degli altri.

    I pregi della direzione di Mamet sono molti, al di la della sceneggiatura, nessun personaggio ruba mai la scena agli altri, tutto è gestito in grande equilibrio, mantenendo lo spettatore in uno stato di costante tensione, spesso ricavata non tanto da scene pericolose in se stesse, quanto dagli stessi dialoghi dei protagonisti. Un film del genere fa sorgere spontaneo un paragone con “The Score” di Frank Oz, molto simile come struttura, ma decisamente inferiore soprattutto sul piano del ritmo.

    La pellicola non è soltanto il racconto di un colpo, ma anche una storia sull’amicizia che può legare delle persone come Joe, Bobby e Pinky, sul tradimento e su come le vecchie generazioni – spesso migliori – siano soppiantate dalle nuove. L’unico dubbio è legato alla domanda su come professionisti di quel calibro possano commettere incredibili leggerezze o su come possano ingannarsi conoscendosi così bene.

    Un appunto su Sam Rockwell: ci auguriamo che il doppiaggio lo abbia penalizzato, poiché in caso contrario la sua recitazione è decisamente al di sotto di tutti gli altri.

    La frase: “È talmente calmo che quando va a letto sono le pecore che contano lui.”

    Curiosità: Pinky (Ricky Jay) è considerato uno dei più grandi prestigiatori del mondo, specialmente con un mazzo di carte. Nella prima rapina tiene in mano una pila di libri tra cui si riconosce il titolo “The Magic of Barcellona”.

    Indicazioni:

    Per chi sa apprezzare un film dove conta non solo l’azione, ma anche l’approfondimento dei personaggi.

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  2. Adebisi Says:

    Forse rete4 superando i film di edwige fenech propone qualcosa di veramente interessante…

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