giugno 5, 2007

News

11 giugno: “VOGLIE PARLA’!
Contro la camorra e tutte le mafie.”

A Napoli il concertone di chiusura primaverile
del progetto di educazione alla legalità nelle scuole realizzato
con il patrocinio di Regione Campania Assessorato Istruzione,
Libera e Amnesty International.

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L’11 giugno si chiude con un grande concerto a Napoli, con una festa di piazza, d’impegno e divertimento, la prima fase di “VOGLIE PARLA’!”, il progetto di educazione alla legalità fra musica e testimonianze che la giovane rockband napoletana ‘A67 ha portato nelle scuole della Campania in questo ultimo mese di maggio, dopo alcune manifestazioni e anteprime primaverili dal Piemonte alla Calabria, e che sarà ripreso ad autunno in tutt’Italia.
Incontri-showcase condotti assieme ad Amato Lamberti, un percorso che in questi mesi è stato seguito attentamente da molti media locali, nazionali ed esteri e che, dopo esser entrato soprattutto nelle scuole delle periferie campane (Scampia, Casal di Principe, Ottaviano…), punta ora dritto al centro del capoluogo partenopeo, quella piazza Medaglie d’Oro nelle cui vicinanze dieci anni fa (11 giugno 1997) veniva uccisa Silvia Ruotolo, una delle morti innocenti per mano della Camorra.

Gli ‘A67 e Corrado Gabriele, assessore all’Istruzione Formazione Lavoro per la REGIONE CAMPANIA e patrocinatore dell’iniziativa con LIBERA e AMNESTY, hanno infatti scelto una data significativa per condividere ulteriormente “VOGLIE PARLA’!” con scuole, istituzioni, associazioni e la cittadinanza intera.
E altrettanto significative le partecipazioni speciali all’evento, oltre che dei parenti di Silvia Ruotolo e chiaramente di Amato Lamberti, anche di Roberto Saviano (già presente con un intervento nel libretto del minicd “VOGLIE PARLA’!” distribuito in cinquemila copie agli studenti) e di BiscaZulu e Francesco Di Bella dei 24grana che interverranno nel concerto degli ‘A67, aperto da un altro gruppo napoletano legato alla “periferia”, i Lettisfatti.

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4 Responses to “”

  1. Lukettok Says:

    C sarà pure Roberto Saviano…..!!!

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  2. Lukettok Says:

    Ah dimenticavo abbiamo ricevuto invito ufficiale da parte del’organizzazione( da parte di Giorgia Fazzini)….Quindi,Bell’evento bella musica: VoCenueva non può mancare !! s’addà ffà !!

    Reply

  3. anonimo Says:

    io ci sto!

    Reply

  4. anonimo Says:

    n morto su cinque per cause ambientali

    «8000 morti l’anno nelle 13 maggiori città italiane. Milano e Torino sono tra i centri europei con i più alti valori di polveri sottili»

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    Smog a Milano

    Smog a Milano

    MILANO – Un morto su cinque nel nostro Paese è dovuto a cause ambientali, allo smog in primo luogo. È l’allarme lanciato da Roberto Bertollini, direttore del programma Salute e Ambiente dell’Oms, proprio in coincidenza con la ricorrenza della Giornata mondiale dell’Ambiente. «In Italia il 20% della mortalità è riconducibile a cause ambientali prevenibili – ha spiegato Bertollini – ricordando che sono le aree della Pianura Padana, insieme ad alcune zone di Olanda e Belgio, ad essere tra le più soggette all’inquinamento, in particolare delle polveri sottili».

    PARTICOLATO FINE – «Milano e Torino – ha sottolineato – oltre a alcune zone nel Sud della Polonia, sono tra i centri in Europa caratterizzati dai più alti valori di concentrazione di Pm 2,5, ossia il particolato fine». Particolato che entra subito in circolazione nel sangue: «Secondo le linee guida dell’Oms – ha ricordato Bertollini – il Pm 2,5 dovrebbe attestarsi sui 10 mg per metro cubo, mentre a Milano e Torino tocca regolarmente i 35/40 mg per metro cubo».

    VITTIME – Per il Cnr, sono circa 8 milioni gli italiani che vivono in zone ad alto rischio ambientale e lo smog uccide in media 8.220 persone l’anno nelle 13 maggiori città italiane, a causa dell’alta concentrazione di polveri sottili: il che equivale al 9% della mortalità per gli over 30, incidenti stradali a parte. «L’attuale situazione in materia di qualità dell’aria in aree urbane e industriali – si legge nel rapporto – è particolarmente grave per quanto riguarda le polveri, l’ozono, i metalli pesanti. Per tali inquinanti, soprattutto nei grandi centri urbani, si registrano spesso superamenti dei valori limite stabiliti dalla legge». In particolare, i dati riferiti alle maggiori città indicano che oltre il 60% degli ossidi di azoto è dovuto alle emissioni da traffico, così come oltre il 90% del monossido di carbonio. Le automobili sono responsabili anche del 75% delle emissioni di benzene su scala nazionale, di cui oltre il 65% originate in aree urbane».

    05 giugno 2007

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