Da LP n. 28 : “Via Zabatta, la storia infinita. Ottaviano apre alla collaborazione, ma Catapano nega i fondi”

febbraio 16, 2016

Laboratorio Pubblico

In attesa del nuovo numero in uscita settimana prossima, riproponiamo l’articolo seguente da Laboratorio Pubblico n.28  (clicca sul link per il download gratuito)

Via Zabatta, la storia infinita. Ottaviano apre alla collaborazione, ma Catapano nega i fondi

“Morte della strada! Morte della strada!” gridava Le Corbusier nel 1931. L’assassinio della strada, quale componente essenziale del modello urbano, comporta inevitabilmente l’annullamento della città. Ma le intenzioni dell’architetto razionalista erano però molto più nobili ed utopiche di quanto si pensi: uccidere la strada, annullare la città per ricostruirla da zero. Certamente, maestro non aveva affatto intenzione di suggerire ai posteri di ridurre in fin di vita una strada ed abbandonarla a sé stessa.

Senza strade non ci sono città, senza strade non ci sono relazioni. Eppure, le strade sono lo spazio pubblico più abbandonato. Più del verde, più delle scuole e delle attrezzature di interesse comune. Tutti noi utilizziamo in molti modi le strade: per spostarci in auto, per passeggiare, per aspettare i bambini all’uscita dalla scuola, per incontrare amici a cui abbiamo dato appuntamento. Per questo motivo, le strade non sono solo infrastrutture di trasporto e di collegamento e i loro utilizzatori non sono solo automobilisti in transito. Il restyling di una strada è utile non solo per renderla sicura ma anche per restituire uno spazio ai cittadini.

via zabattaA San Giuseppe Vesuviano i cittadini aspettano da lungo tempo che sia loro restituita una strada degna di questo nome. E’ il caso di via Zabatta, l’asse di collegamento che parte da Ottaviano ed arriva fino a Boscoreale. Per un primo tratto, l’ex strada provinciale, diventata poi comunale, è divisa in due dal confine che separa San Giuseppe ed Ottaviano. Nel tratto successivo diventa competenza esclusiva di San Giuseppe (in corrispondenza di via Salvati) per poi arrivare a Terzigno. A niente sono serviti anni di battaglie ed incontri fra cittadinanza ed istituzioni. Via Zabatta, situata a ridosso del Parco Nazionale del Vesuvio, di cui costituisce il maggiore accesso sul nostro versante, continua ad essere impraticabile e le sue condizioni peggiorano dopo ogni pioggia che porta a valle fango e detriti.

Qualcosa però sembra muoversi, ma non qui, bensì nel paese accanto: Ottaviano. Il sindaco Capasso ha infatti comunicato lo stanziamento di 200mila euro per il rifacimento della parte di via Zabatta di propria competenza.

Ma facciamo un passo indietro. In uno dei tanti incontri con i cittadini, precisamente quello del 25 maggio 2015 tenutosi nell’edificio scolastico di via Recupe, il sindaco di San Giuseppe Vincenzo Catapano si mostra disponibile ad un accordo con Ottaviano e si impegna a firmare un protocollo d’intesa nel quale i due Comuni si fanno carico delle spese relative all’intervento di rifacimento della parte di strada a competenza condivisa. Per sigillare questo patto viene fissato un nuovo incontro per il 17 giugno al quale però il sindaco sangiuseppese non si presenta. Arriva l’estate e tutto si blocca, tranne i cittadini che, alla fine di settembre, scrivono a Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, al presidente dell’Ente Parco del Vesuvio, ai sindaci dei Comuni interessati e all’ASL per denunciare “con grande disappunto l’assoluta insensibilità degli organi competenti verso una zona – la Zabatta – che costituisce un vero e proprio patrimonio di cultura, di storia, nonché di straordinaria produzione di prodotti agricoli di eccellenza, di risorse paesaggistiche”.

Giungiamo ad oggi. Ottaviano approva il progetto di riqualificazione del tratto di sua competenza. Pochi giorni fa, l’ufficio tecnico ha inviato al comune di San Giuseppe Vesuviano la bozza di un accordo di programma per coordinare l’intervento di riqualificazione. Costo previsto: 400mila euro. Il sindaco Catapano, al momento, non solo non stanzia un euro, ma continua a mostrarsi disinteressato al problema e poco collaborativo. Abbiamo provato ad acquisire il documento inviato da Ottaviano, ma dall’ufficio tecnico ci dicono di non averlo ricevuto. L’accordo è fermo nell’ufficio del sindaco che, sembrerebbe, stia valutando alcune modifiche allo stesso.

Via Zabatta ha bisogno di molto più che un intervento di maquillage. E’ necessario un progetto che agisca non solo sul manto stradale, ma che comprenda anche i marciapiedi, la pubblica illuminazione e la segnaletica. Via Zabatta è il biglietto da visita del Parco Nazionale del Vesuvio e deve essere valorizzata quale strada di accesso alla maggiore risorsa turistica del territorio, fino ad oggi largamente inespressa. Su questa problematica manterremo alta l’attenzione di questo giornale e supporteremo le proteste dei cittadini fino a quando non verranno presi provvedimenti seri.

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