Tappati le orecchie, sei sotto attacco dell'idiozia

settembre 21, 2008

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CASTELVOLTURNO

Sulla serranda della sartoria "Ob Ob exotic fashions" – é dentro e fuori il piccolo laboratorio che gli assassini hanno ucciso nella notte di San Gennaro – ci sono quattro mazzi di fiori. E più in là, in circolo o appoggiati alle auto, sono gli amici di Samuel, Awanga, Yulius, Eric, Alex, Cristopher. La rabbia non si è spenta. Si passano il foglio di giornale con la fotografia di Eric. È seduto nella sua auto. Ha il capo riverso sulla spalla sinistra e un rivolo di sangue ai lati della bocca e una larga macchia rosso scuro ai lati del collo. Gli hanno sparato l’ultimo proiettile alla testa. Era già morto, dicono.

Racconta Alì: "Tutti conoscevamo Eric. Lavorava in un’impresa edile come piastrellista. L’altro sera era venuto qui per farsi rattoppare il pantalone che aveva addosso. Nella sartoria gli hanno detto che avrebbero pensato a lui soltanto prima della chiusura, alle "nove". È andato a sedersi in macchina. Era stanco o forse si vergognava a farsi vedere con quello strappo nei calzoni. Ora lo seppelliranno con quel pantalone lacero".

Il ricordo di Alì riaccende, d’improvviso, la collera. È una scintilla di follia rabbiosa che prende prima uno e poi un altro, come se con un’idrofobia umana esplodesse finalmente il sovraccarico di umiliazioni, la bolla di paura in cui molti di questi giovani uomini sono costretti a vivere. Un ragazzo, in tuta bianca e solido come una quercia, corre verso la strada. Raggiunge un’auto con un bianco a bordo che guarda curioso verso la sartoria. Il ragazzo grida come un ossesso: "Va via, italiano di merda. Vattene, razzista".

E mentre urla, come intossicato dal dolore e dal rancore, comincia a tirare calci e pugni contro l’auto. Gli altri lo trattengono a fatica mentre altri ancora urlano: "Non vogliamo bianchi qui. Andate tutti via". E spingono e smanacciano. Intorno non ci sono più bianchi, se si esclude un ragazzo che sta sistemando il suo mazzo di fiori accanto alla macchia di sangue dinanzi alla porta chiusa della sartoria.

* * *

Kwane mi tira via, lontano. Dice: "Come è possibile che avvenga tutto questo, come è possibile che avvenga qui in Europa? L’Africa fa schifo, okay. Veniamo qui per non vivere in quello schifo. Veniamo qui soltanto perché siamo poveri. Non è una colpa. Non lo dovrebbe essere in Europa. Vogliamo soltanto sopravvivere alla miseria e, quando ci riusciamo, aiutare le nostre famiglie. Dicono oggi che i nostri poveri morti erano spacciatori di droga. È una menzogna. Una grande menzogna. Si spezzavano la schiena nei campi e nei cantieri. Chi lavorava nella sartoria lo faceva dalla mattina alla sera, senza alzare la testa dal banco. È un’offesa che brucia sentire e leggere che erano delinquenti. Lo dicono soltanto per mettere tutto a tacere. La droga lì dentro non l’hanno trovata e non l’hanno trovata addosso ai morti. E non gliel’hanno trovata perché non avevano nulla a che fare con la droga. La polizia ve lo dice per dimostrare che poi non è successo nulla: soltanto criminali italiani che uccidono criminali africani. Siamo poveri, ma non stupidi e non è giusto che finisca così".

Kwane sembra averne abbastanza. Si allontana come per andarsene. Si ferma, come paralizzato, dopo qualche metro. Ritorna indietro e non si vergogna a farsi vedere in lacrime: "Non è giusto, siamo brava gente. Anche la nostra vita dovrebbe avere un valore. Quando uccisero quella signora a Roma, subito trovarono il rumeno assassino. Accadrà anche per noi, per i nostri amici innocenti? No, che non accadrà. Perché noi siamo negri e la nostra vita non vale quella di un italiano, nemmeno quella di un italiano assassino. Siamo noi – non i bianchi di qui, non gli italiani che accettano di vivere con quella gente armata – siamo noi a chiedere: dov’è lo Stato in questo Paese? Perché non fa il suo mestiere? Perché per avere il rinnovo di un permesso di soggiorno si deve attendere due anni? Perché nel cantiere dove lavoro non ho alcun diritto? Perché degli assassini possono andarsene in giro liberi e nessuno li cerca davvero? Perché per dormire in un tugurio devo pagare quanto, uno di voi, un appartamento vero?".

Kwane si asciuga gli occhi con un gesto rapido. "Sono cattolico. Accanto a voi prego in chiesa. Anche lì non riesco a sentirmi un essere umano. Questa strage è soltanto razzismo – li hanno uccisi perché, per loro, per voi, un negro vale l’altro – ma quell’insulto ai nostri poveri morti di essere delinquenti è un razzismo peggiore".

di  Giuseppe D’Avanzo (l’articolo intergrale su repubblica.it )

Un esempio di buon giornalismo nella melma mediatica che ha sparato a zero sui 6 extracomunitari morti a Castelvolturno. Una strage che è stata fatta passare come un regolamento di conti tra malviventi, tra banditi casalesi e banditi emergenti africani. Un ulteriore esempio di cattiva informazione all’italiana, dove il nemico è il diverso di turno: ora l’extracomunitario, poi la maestra, dopo ancora la prostituta e per finire il lavoratore. Il nemico lo decidono i media e lo impogogno alla massa senza che nessuno possa obiettare. Così spesso i ruoli vengono invertiti, i "buoni" diventano "cattivi" e viceversa. In questo modo Emilio Fede può trasformarsi in "giornalista scomodo" e Roberto Saviano in un approfittatore-opportunista-piangione. Caro lettore, "Tappati le orecchie, sei sotto attacco dell’idiozia…."

  

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17 Responses to “Tappati le orecchie, sei sotto attacco dell'idiozia”

  1. agitprop Says:

    “La strage di Varcaturo rappresenta il disprezzo per i più deboli, quelli che si trovano in mezzo. Il simbolo di questa violenza «terrorista e razzista», come la definisce il magistrato Franco Roberti. La Spoon river delle vittime racconta di gente molto diversa dal prototipo dello spacciatore. Francis era felice perché due settimane fa aveva avuto il riconoscimento dello status di rifugiato politico, dopo sei anni in Italia. Faceva il muratore e frequentava le associazioni di Caserta che si battono per i diritti degli immigrati. Elaj il sarto partecipava alle assemblee settimanali sui diritti degli immigrati, anche lui frequentava i centri sociali impegnati. Akej il barbiere è morto con 700 euro nei calzini. Stava andando a spedirli alla famiglia da quella sorta di Western Union non autorizzata che sorge accanto al locale della strage. Lavorava a Napoli, in un locale del centro. Nei locali devastati dai proiettili e nelle loro case delle sei vittime non è stata trovata droga. Puliti.” (corriere.it)

    Maroni sta per inviare 400 uomini delle forze dell’ordine a Castel Volturno. Per combattere la camorra, dice. Ma quale latitante, quale camorrista aspetterà gli uomini di Maroni per farsi arrestare? Con la rete di protezione e i contatti istituzionali di cui dispone la camorra, non sarà difficile difendersi dall’offensiva dello Stato. E allora, a pagare, saranno certamente gli extracomunitari. In generale, gli immigrati. Tra cui vi sono delinquenti, che è giusto paghino. Ma che in buona parte saranno poveracci che popolano i nostri cantieri e le nostri campi agricoli, magari senza permesso di soggiorno. Ecco, il timore che gli uomini di Maroni si occupino soprattutto di espulsioni, che facciano l’ennesima operazione spot con i rimpatri di massa, è grande. Al dramma dei morti della sartoria si aggiungerà la beffa.

    La magistratura, spero, stabilirà come sono andati i fatti. Stabilirà se i ghanesi morti erano poveri cristi o malviventi. Difficilmente troverà i sicari; impossibile raggiungere i mandanti. Eppure la sentenza mediatica è stata già emessa, alla velocità della luce. Narcotico per un popolo minorenne che vive di paura. Gli italiani? Brava gente. Tutta casa, chiesa e isola dei famosi. I ghanesi della sartoria? Un problema in meno. Bene che vada, rubavano il lavoro.

    Hanno ragione gli amici e i parenti dei morti di Castel Volturno. Agli italiani, non gliene fotte se muore un “negro”. E la camorra torna alla sua legittimazione sociale: mantiene ordine dove lo Stato abdiga.

    Ho il voltastomaco.

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  2. anonimo Says:

    Il ministro Maroni ha dichiarato: tolleranza zero contro la camorra per i fatti di Castelvolturno ed ha anticipato i primi durissimo provvedimenti.

    Curve chiuse per gli ultras a Castelvolturno e divieto per tutte le trasferte.

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  3. anonimo Says:

    Il governo (il ministro Maroni) è stato ieri chiuso in riunione diverse ore coi capi delle forze di polizia i quali devono avergli illustrato l´esistenza dei clan dei Casalesi, della Camorra in Campania e più in generale della rete internazionale di latitanti che controlla e stabilisce chi debba essere ucciso e quando, si tratti di traffico di droga di armi o di immondizia. Uno, gli hanno detto per esempio, è stato arrestato ieri a Barcellona: viveva lì da nababbo da anni e comandava omicidi. Dunque ora Maroni lo sa, possiamo stare tranquilli. Difatti ha deciso di spostare dal Fontanone del Gianicolo una certa quantità di camionette militari che (immaginiamo controvoglia, il cambio è foriero di rischi) si recheranno in quella terra di nessuno fra Villa Literno e Castel Volturno dove pure, a dispetto della speranza, vive ancora qualche italiano. Quattrocento uomini, ha promesso. Domani, ha detto. Vedremo. La questione è complessa perché il decreto che ha reso le piazze urbane scenari di guerra prevede l´uso dei militari solo nelle città e non nelle campagne. Una sbadataggine: il governo, ora che ha appreso dell´esistenza della camorra, è pronto a rimediare. Maroni si metterà certo in contatto con Borghezio, suo collega di partito ed altissimo esponente della Lega di governo, europarlamentare esperto in sicurezza. Non prima però che costui sia rientrato da Colonia dove, unico politico al mondo, è salito sul palco di una manifestazione neonazista sventolando la bandiera tricolore. La piazza era vuota, la polizia ha bloccato i manifestanti mascherati da SS. È arrivato solo Borghezio, cravatta verde e Padania in mano, a parlare di Oriana Fallaci. I tedeschi l´hanno portato via di peso. Ora quando torna potrebbe essere dislocato anche lui insieme ai quattrocento militari nei dintorni di Grazzanise a fare comizi contro il pericolo islamico: è un´idea. In alternativa Berlusconi potrebbe dire che Borghezio è una vergogna nazionale e chiedere a Bossi di cacciarlo dal partito. Non lo farà perché non ha tempo. Sta lavorando. Prepara la nuova soluzione del caso Alitalia e ha da fare con la sconcia presenza delle schiave nigeriane per strada: combatte la paura dei cittadini onesti. La paura. La fabbrica della paura studiata apposta per farci guardare la pagliuzza, mai la trave. È di ieri una ricerca pubblicata su ‘Science´ da tre universitari usa: la biologia condiziona l´ideologia, dicono. Le persone più inclini a spaventarsi (davanti a immagini o rumori orribili) aderiscono a partiti conservatori. La paura è di destra, s´intitola l´articolo. Siamo a posto. L´alleato della sinistra temeraria è in arrivo. Non serve la politica, che idea fuori moda. Ci salverà la scienza.

    Concita de Gregorio.

    (direttore de L’Unità)

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  4. anonimo Says:

    il solito parafulmine della diversita’.

    credo che i fatti sanguinosi vadano osservati come ” normali” regolamenti di conti tra uomini illegali.

    Credete davvero che abbiano voluto sparare a castelvolturno tra la folla?

    Credete che i camorristi casertani non sappiano che ora avranno le forze dell’ordine alle calcagna?

    credete che sia razzismo o guerra per il dominio della criminalita’ in quelle zone? ai camorristi interessa i soldi o i modelli di integrazione o la nazionalita’ di chi ha cercato di metterglielo in quel posto? vi suggerisco di non guardare il colore della pelle della gente……..chist e’ razzism!!!

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  5. anonimo Says:

    non ho mai capito una cosa:

    se gli immigrati ritengono che l’italia e’ un paese di camorristi e razzisti perche’ non se ne vanno a ffanculo in un altro paese?

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  6. anonimo Says:

    Shit racist

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  7. mezzalasinistra Says:

    Il magistrato della DDA di Napoli Franco Roberti (non una persona poco informata sui fatti…) l’ha chiamata “violenza terrorista e razzista”. Sicuramente volevano colpire 1,2 persone tra i 6 immigrati, nessuno lo mette in dubbio. Ma gli altri li hanno uccisi per sfizio (tanto sono negri). 1 lo hanno ucciso in auto, fuori dal negozio, mentre stava riposando. Già anni fa in alcune intercettazioni telefoniche dei camorristi casalesi parlavano di andare a giocare al “tiro al bersaglio col nero”. Come puoi vedere il valore di una vita umana per queste merde non vale niente, ancora di più se è una persona di colore. Mi verrebbe da consigliarti di leggerti la lettera aperta di Saviano, ma mi sa che è tempo sprecato. Ritorna pure ai tuoi videopoker.

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  8. anonimo Says:

    Il casalese arrestato per i fatti di castelvolturno era sottoposto al carcere domiciliare per reati di DROGA, ( QUESTO NON SUGGERISCE NULLA?), inoltre ricordo a chi differenzia le persone sulla base del colore della pelle che anche un” bianco” e’ stato ucciso lo stesso giorno dallo stesso gruppo di fuoco e con la stessa arma. Stat 60 ann aret cu stu sfaccim e razzism chist so ati cazz vo vulit metter n’ cap!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  9. agitprop Says:

    Cercherò di essere elementare per rientrare nelle tue limitate capacità mentali.

    Si parla di razzismo perchè, a due minuti dalla strage, buona parte dei network televisivi nazionali hanno dato la notizia come fosse un regolamento di conti tra mafia nigeriana e camorra. Dopo cinque minuti si è passati alla punizione della camorra verso degli spacciatori nigeriani indisciplinati. Ora, premesso che nella strage non ci sono nigeriani; nemmeno uno (ma d’altronde un negro è negro, che importa se nigeriano o ghanese). Premesso che non è stata trovata droga e che solo due degli ammazzati erano in precedenza stati toccati da fatti di droga in termini legali, i media nazionali hanno sentenziato subito sulla faccenda. Se uno è “negro”, abita a Castel Volturno, non può che essere un malvivente. E’ automatica l’associazione. Eppure, quei poveri cristi avevano il permesso di soggiorno; alcuni erano anche impegnati nelle associazioni per la difesa dei diritti degli immigrati. Il fatto che siano stati chiamati spacciatori solo per il colore della pelle e perchè sono dei poveracci, come lo definisci tu? Il lo chiamo pregiudizio xenofobo. E’ razzismo. E il fatto che questo non sia che l’ultimo di fatti del genere, il fatto che nelle intercettazioni ai casalesi si parli del “tiro al negro” come sport domenicale, cos’è? Non è razzismo?

    E allora, visto che sei così avanti, spiegami le cose come sarebbero andate. Se fossero stati uccisi italiani incensurati, lavoratori di cantieri e campagne, come li avrebbero definiti i media?

    A volte mi chiedo perché nelle sartorie di Castel Volturno non ci siano certe teste di cazzo che abitano la rete di questo paese.

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  10. anonimo Says:

    ma il fatto che due di loro abbiano avuto a che fare con la droga veramente non ti suggerisce niente? il tuo protezionismo ti acceca tanto da non farti nemmeno immaginare, da non poter nemmeno ipotizzare che , magari non tutti, ma alcuni di questi, avessero potuto commettere uno sgarro nei confronti di qualche camorrista? e che forse e ti dico forse qualcuno ci possa essere capitato per sbaglio, perche’ lì si e’ sparato piu’ di 180 colpi. Te lo ripeto a me del colore della pelle non me ne fotte un cazzo!!!!!!

    Credi che ai killer interessasse uccidere indiscriminatamente o essere certi di uccidere alcuni di quelli che purtroppo hanno perso la vita? Chest e na guerr!!! Per me il vero razzista sei tu, che cerchi di giustificare o motivare qualunque avvenimento che accade ai danni di persone dal colore della pelle diverso dal nostro come “razzismo”. Stai 60 anni dietro per quanto mi riguarda. Il cazzaro tourbillon mediatico lo lascio a te !!!! statt buon e scett ro suonn!!!

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  11. anonimo Says:

    Certo che parlare con voi sangioni è come parlare con un palo di cemento. Uno vi chiede coppe e voi giocate a “mazzo”. Giustifacate la strage di 6 persone con il fatto che magari 2 di loro avrebbero avuto problemi con la droga. Voi siete limpidi e puliti, fate tutto alla luce del sole, pagate sempre tutti e con puntualità, non fate uso di droghe, siete dei cittadini modello. Gli altri, gli extracomunitari, i froci, i comunisti, i drogati, sono il marcio. Voi siete puliti.

    Che dire, vi meritereste 1000 Antonio Iovine, Francesco Schiavone, Michele Zagaria.

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  12. albertocatapano Says:

    Sono veramente indignato, leggendo i commenti 10 e 12…

    Com’è possibile giustificare una strage del genere solo perchè due PERSONE (e non chiamiamoli neri o negri) abbiano osato spacciare in un territorio dove comandano i clan ?? E come dire : te la sei cercata, la prox volta ti fai i fatti tuoi e non spacci dove c’è la camorra !!!

    I Casalesi hanno voluto dimostrare la loro forza militare, il proprio controllo del territorio e lo hanno ribadito in maniera forte e determinata..6 persone morte uccise senza nessuno che dicesse niente, senza che un italiano normale esprimesse la sua indignazione…

    Chi lo ha fatto tipo Saviano, tipo i centri sociali (che si sono stretti al dolore dei cari delle persone uccise), tipo i collettivi ecc.ecc. viene deriso e tacciato dalla comunità…

    Dice bene il commento 13, meritereste quotidianamente nella vostra vita, 1000 Antonio Iovine,Francesco Schiavone, Michele Zagaria…!!!!

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  13. anonimo Says:

    Ma perchè perdete tempo con costoro?

    La differenza è abissale. Per loro l’essere umano è intoccabile solo quando è la mamma che lo porta in grembo. Se ne fottono se per caso poi non potrà crescerlo o se quel feto è frutto di una violenza sia fuori le mura di casa o magari di qualche marito drogato o alcolizzato o peggio ancora semplicemente violento. No loro sono contro l’aborto perchè …..Dio Patria e Famiglia.

    Poi lo stesso feto magari cresce e, per colpa non si sa di chi, forse perchè nato a Secondigliano o allo Zen di Palermo o nella Catania in bancarotta del medico personale dell’attuale Duce italiano, in mezzo a prostituzione spaccio e violenze domestiche, senza scolarizzazione e chi più ne ha più ne metta, diventa predestinatamente piccolo spacciatore o bulletto oppure piccolo rapinatore o meglio ancora piccolo ladruncolo di biscotti……..beh allora quel feto deve morire perchè per loro tolleranza zero significa che il tabaccaio, il barista, devono poter uccidere. E visto che lo stato è debole e la Magistratura non serve a niente devono poter uccidere tutti coloro che si sentono minacciati.

    Sentite a me non serve parlare con costoro. Non sono mai stati i loro sentimenti ad edificare qualcosa di positivo.

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  14. anonimo Says:

    Per il sangdestroide dei commenti 10 e 12, leggi cosa dice il ministro Maroni (non certo un comunista extraparlamentare) della strage di San Gennaro:

    L’eccidio di Castelvolturno, ha aggiunto il titolare del Viminale, “è stato un atto di autentico terrorismo con cui la camorra ha voluto ribadire il controllo del territorio, lanciando un segnale allo Stato” e “per diffondere terrore” tra la popolazione con la morte in due agguati camorristici di sette persone lo scorso 18 settembre.

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  15. agitprop Says:

    E infatti al camorrista arrestato è stata contestata anche l’aggravante di terrorismo.

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