Scricchiola la maggioranza.Dopo solo otto mesi la giunta perde pezzi

agosto 9, 2013

Consiglio Comunale, News

Martedì 30 luglio si è tenuto quello che doveva essere l’ultimo consiglio comunale prima della pausa estiva, tuttavia ne è stato convocato un secondo d’ urgenza il 2 agosto di cui parleremo in un prossimo post. Un consiglio, quello del trenta, che si preannunciava teso, con un ordine del giorno che prevedeva modifiche a tre regolamenti: accesso agli atti da parte dei consiglieri, formazione dei gruppi consiliari e sistema dei controlli interni, oltre ad un’importante emendamento di modifica dello Statuto comunale, discusso su indicazione dalla Prefettura, che adegua l’attuale normativa alla nuova disciplina in materia di rappresentanza di genere nelle cariche non elettive. Tradotto: almeno una donna in giunta e tutela della presenza femminile anche in altri incarichi di emenazione sindacale. Si è inoltre discusso e votato per l’istituzione del Forum dei Giovani, chiudendo la seduta con i soliti debiti fuori bilancio per sentenze avverse al Comune e alcune cartelle Equitalia.

La partecipazione ai consigli comunali è sempre un’esperienza istruttiva. E’ nel consiglio, infatti, che i cittadini possono verificare quanta aderenza vi sia fra le promesse della politica e la loro concreta realizzazione. E’ in consiglio che possono distinguersi le forze in campo, il contributo dato da ciascuna di esse, la qualità della proposta politica che queste sono (o meno) in grado di produrre. E quest’ultimo consiglio, più di altri, ci ha mostrato lo stato di salute dell’attuale Amministrazione, raccontandoci molto dei giorni che verranno. Un’Amministrazione che dopo circa otto mesi raccoglie poco o nulla, anche per effetto della scarsa coesione interna. A farne le spese è l’Assessore Gino Ambrosio, deleghe al Commercio ed alla delicatissima Legge 328 sugli interventi socio-sanitari, messo alla porta e dimissionato, come comunicato dal Sindaco all’apertura dei lavori del Consiglio. Chiaro che il balletto delle motivazioni (“personali” per la Maggioranza, fortemente “politiche” per noi) non riesce a nascondere un dato oggettivo: dopo otto mesi di lavoro, l’allontanamanto di un Assessore con deleghe fondamentali non può che mostrare tutta la fragilità e la difficoltà con cui l’Amministrazione Catapano sta affrontando questa consiliatura. Una fragilità che impone al Sindaco ed ai consiglieri continue correzioni di rotta, passi indietro, producendo confusione: zero risultati. Gino Ambrosio viene fatto fuori proprio mentre sono in fase di avanzamento le procedure per l’affidamento dei servizi di assistenza alle cooperative che gestiranno i prossimi tre anni. Oltre sei milioni di euro (2013-2015) per far funzionare segmenti fondamentali del welfare intercomunale (il nostro paese è capofila di un gruppo formato da Poggiomarino, Striano, Ottaviano, Terzigno e Palma Campania), fornendo assistenza ad anziani, minori, diabili, giovani madri, migranti. Servizi fondamentali che, negli anni, sono stati gestiti da diverse Cooperative sociali con risultati spesso scadenti, trasformando il meccanismo L328 in un sistema pesante, costoso e clientelare, di cui hanno beneficiato molto più le corporazioni politiche che i cittadini. Abbiamo spesso denunciato le inefficienze, le zone grigie del sistema 328. L’abbiamo fatto nel consiglio monotematico del 5 giugno scorso e in tutte le sedi opportune. Abbiamo chiesto all’Amministrazione Catapano di farsi portatrice di un’azione di “pulizia”, liberando la 328 dalle contaminazioni clientelari della politica e chiedendo maggiore trasparenza e garanzia nella gestione dei fondi pubblici da parte delle Cooperative. Trasparenza, garanzia di una provata solidità finanziaria, diventate vere e proprie emergenze per tutte quelle operatrici e quegli operatori che prestano servizio nelle Cooperative. Lavoratrici e lavoratori spesso sottoposti a contratti “poco chiari” e con anche sei, sette mesi di stipendi arretrati.

Era anche di questo che l’assessore Ambrosio si stava occupando prima di essere mandato a casa dalla Maggioranza e dal sindaco Catapano. E’ dunque sul “pantano 328” che la Maggioranza mostra tutta la sua debolezza, come pure avevamo scritto su LP di giugno. Debolezza chiaramente rilevabile nel disinteresse con cui la Maggioranza ha trattato una questione di primo piano: la modifica dello Statuto comunale per l’introduzione dell’obbligo di una giusta rappresentanza femminile all’interno della Giunta e degli altri organismi non elettivi. Votazione che, come per tutte le modifiche dello Statuto, ha bisogno di una maggioranza qualificata. Ma le assenze fra i consiglieri della Maggioranza avrebbero messo a repentaglio l’approvazione della proposta e soltanto grazie al voto responsabile dei consiglieri del nostro gruppo, Casillo e Borriello, si è potuto giungere all’approvazione. Perché su temi così importanti non deve essere ammessa alcuna differenza di parte. Emerge, d’altro canto, l’irresponsabilità di una Maggioranza che porta in consiglio una votazione del genere senza nemmeno l’intelligenza politica di avere certi i suoi numeri. Zero risultati, zero strategia.

Ma il consiglio di martedì scorso ha mostrato con chiarezza ancora una volta la natura di questa amministrazione che usa le istituzioni a fini di lotta politica disinteressandosi totalmente degli interessi dei cittadini. Una delibera che è stata approvata dalla maggioranza ha modificato parte del regolamento che disciplina i gruppi consiliari permettendo l’ingresso di consiglieri in un gruppo senza l’assenso del capogroppo qual’ora siano in numero maggiore di quelli iscritti al gruppo precedentemente. Tutto ciò solo ed esclusivamente per permettere a parte della maggioranza di entrare nel gruppo del PDL attualmente in mano ai due consiglieri Ambrosio Antonio e Ambrosio Antonio Agostino. Insomma, i soliti giochi di potere, la vecchia politica autoreferenziale che punta a sopravvivere agganciadosi ad una corrente. Una lotta intestina tutta interna ad un partito che nulla interessa i cittadini ed il cui campo di battaglia dovrebbero essere le segreterie provinciali e regionali e non il Consiglio Comunale che invece deve occuparsi dei problemi del paese.
E’ indubbio che oggi Catapano e l’ex sindaco Ambrosio vogliono stare nella stessa casa politica, questo ovviamente sta già facendo riflettere e non poco molti sangiuseppesi.

 

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