"San Giuseppe Vesuviano: ecco il Collettivo Vocenueva"

marzo 5, 2011

Legalità, News

Sul Gazzettino Vesuviano, le nostre valutazioni in merito allo scioglimento dell’amministrazione Ambrosio, criticità della società sangiuseppese e le tante cose da fare ripartendo dal basso.

Tutte le critiche sono ben accette.

“San Giuseppe Vesuviano: ecco il Collettivo Vocenueva”

di Pasquale Annunziata

Il Comune di San Giuseppe Vesuviano, lo scorso gennaio, è stato nuovamente commissariato. La commisione prefettizia traghetterà la città fino alla primavera del 2012,probabile collocazione temporale delle elezioni per il rinnovo delle cariche amministative. Dopo aver incontrato Vincenzo Catapano,già capogruppo consiliare del PdL e probabile candidato alla carica di sindaco della città del commercio,abbiamo incontrato i giovani del Collettivo Vocenueva, realtà fortemente impegnata sul territorio, ed una delle poche, se non l’unica espressione di aggregazione giovanile,in un territorio che manca di luoghi di aggregazione e associazionismo. Con il responsabile del Collettivo Francesco Turchetti abbiamo fatto il punto della situazione.

Che cos’è il Collettivo VoceNueva?

“Il Collettivo Vocenueva è formato da giovani fra i 16 ed i 35 anni che vivono nei paesi vesuviani. Nasce nel 2006 e da allora è impegnato per la difesa del principio di legalità, per la tutela ambientale, la promozione culturale e sociale del territorio. La struttura interna è egualitaria: non esistono cariche gerarchiche ed all’Assemblea sono in capo tutte le decisioni. Negli anni, abbiamo sviluppato la nostra azione attraverso la realizzazione di video-inchieste, organizzato eventi su tematiche antimafia, con la presenza di ospiti provenienti dal mondo delle istituzioni, delle professioni e della società civile. Da due anni, Vocenueva organizza il “Maggio, ancora. Festival di arte musica e cultura”, evento che ha portato a San Giuseppe V.no scrittori, ricercatori, documentaristi e musicisti più o meno emergenti. Il 26 dicembre di ogni anno, Vocenueva organizza la propria festa di auto-finanziamento, che nel 2010 è arrivata a coinvolgere circa 500 persone. Sul palco si sono alternati musicisti campani di vario genere e, per il secondo anno, abbiamo allestito all’interno della festa la mostra fotografica “Controluce”. Abbiamo un blog, che aggiorniamo periodicamente per informare sulle nostre iniziative e per offrire spunti di dibattito sulle vicende che interessano il Paese. inoltre, da poco più di un anno è nata Radio Vocenueva, che trasmette in diretta tre giorni a settimana ma è ascoltabile sempre via podcast, ovunque ci sia un computer connesso alla rete (http://radiovocenueva.listen2myradio.com). Il Collettivo Vocenueva è un movimento apartitico ma fortemente politico. Crediamo in una politica costruita su basi democratiche e popolari, che abbia come unico scopo quello di perseguire ideali di giustizia e progresso sociale.”

In cosa a vostro preavviso, ha sbagliato l’amministrazione Ambrosio ed in quali punti ha mancato l’attesa degli elettori?

“Ambrosio e la sua maggioranza hanno fallito in tutto: in circa nove anni, nessuna riqualificazione urbanistica è stata avviata. Piazza Garibaldi è un cantiere infinito, e peggio ancora è messa la rete stradale. Le scuole sono nella quasi totalità inagibili. La gestione dei rifiuti funziona solo nei titoli dei comunicati stampa, mentre è chiaro a tutti che il paese è soffocato dalla munnezza. Il problema è che non c’è stata alcuna volontà politica volta a migliorare le cose. Quella di Ambrosio è stata un’amministrazione ad uso e consumo personale, una macchina costruita esclusivamente per mantenere il potere. Oggi sul terreno restano le promesse, i danni erariali, lo scempio ambientali e sociale. Lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche arriva per questo motivo: le collusioni e le inadempienze si erano insediate come un cancro nella macchina amministrativa. “

Il Collettivo è formato per lo più da giovani Sangiuseppesi. Secondo voi, cosa manca a questa città?

“Trasparenza, legalità, rispetto per la cosa pubblica ed attenzione per le fasce disagiate. E’ interessante analizzare il principio su cui Ambrosio ha costruito il suo consenso. Pensiamo all’abusivismo edilizio. In un paese normale, l’amministrazione risponde ad un bisogno primario come quello della casa con un piano urbanistico. A San Giuseppe, invece, si preferisce il silenzio di chi è preposto ai controlli. Ecco, questa situazione favorisce un rapporto di clientela e lega a doppio filo l’elettore al politico. Noi crediamo che il problema sia in primis culturale: bisogna avviare un’opera di “normalizzazione”, cominciando a dire che la casa, una strada illuminata, una rete fognaria funzionante, una scuola degna di questo nome, spazi di assistenza agli anziani e di aggregazione per i giovani, sono diritti. I cittadini devono pretenderli dalla politica, solo in questo modo potranno rispettarli e sentirli propri. “

Volete provare a darci un identikit del futuro sindaco, e che requisiti debba avere il prossimo amministratore della città?

“I requisiti sono gli stessi che dovrebbero caratterizzare chiunque si proponga di rappresentare i propri cittadini. Onestà e lungimiranza, prima di tutto. Ma ciò di cui abbiamo veramente bisogno è una rinascita civile, una presa di coscienza comune che sappia tradursi in impegno condiviso da parte di tutti i cittadini. Un singolo non può cambiare da solo le sorti del paese. Quello che auspichiamo con forza è un nuovo protagonismo popolare, una mobilitazione dal basso contro l’indifferenza, la camorra e la cattiva politica.

Ci parlate della vostra ultima iniziativa contro l’ex sindaco Ambrosio?

“Dopo lo scioglimento volevamo fare un’operazione verità. Le bugie con cui l’amministrazione Ambrosio aveva ingannato i cittadini andavano messe in piazza. Per questo abbiamo tappezzato il paese con dichiarazioni dell’ex sindaco e della sua maggioranza. Dichiarazioni in cui si prometteva la luna, dove si davano per quasi ultimate opere pubbliche nemmeno avviate. Oppure interviste in cui Tonino Ambrosio parlava di coerenza e tuonava contro il clientelismo. Proprio lui, che negli ultimi vent’anni ha cambiato sei partiti con il solo obiettivo di restare saldo al potere. “

Quali sono i motivi per cui una città come San Giuseppe Vesuviano,patisce l’Assenza dell’associazionismo?

“L’indifferenza, la mancanza di senso civico, producono apatia e disinteresse per la cosa pubblica. In questo assunto si può cogliere parte della storia del nostro paese. Eppure i problemi sono tanti; il livello di degrado è ai massimi storici. San Giuseppe non ha avuto, per fortuna o purtroppo, i suoi Beneventano o i suoi Cappuccio, ma ha patito e continua a patire i il fenomeno camorristico. E’ un paese strano, dove all’operosità ed all’ingegno dei suoi cittadini non è seguito negli anni un rafforzamento del senso di appartenenza alla propria Comunità. Ciononostante, rileviamo con interesse la recente nascita di alcune associazioni che stanno proponendosi sulla scena pubblica. E’ un fatto indubbiamente positivo, ma non basta. Oggi non c’è più tempo per nascondersi: bisogna tirare su la testa. E’ una questione di dignità che coinvolge tutti i cittadini. “

State pensando ad un ipotetico impegno politico? Scendereste in politica, per l’amore della vostra città?

“Ci occupiamo di politica dal primo giorno in cui il Collettivo Vocenueva è nato, e questo soltanto perché crediamo in una San Giuseppe diversa possibile. Il nostro impegno sul territorio è quotidiano. Non è stato e non sarà facile, ma crediamo che agire secondo coscienza sia il modo migliore per andare avanti. Ci siamo sempre assunti le responsabilità delle nostre azioni e continueremo a farlo ogni volta che lo riterremo necessario. Abbiamo idee molto chiare su quanto importante sia per il nostro paese ripensare dal profondo il ciclo integrato dei rifiuti, realizzare un’isola ecologica, avviare una concreta riqualificazione del patrimonio pubblico, cominciando dalle scuole e dagli spazi verdi, investire nei talenti e nelle tecnologie di accesso ad internet su largo raggio, come le reti wi-max, realizzare la prima struttura comunale di assistenza a domicilio per anziani e famiglie svantaggiate. “

Quali sono i vostri prossimi progetti?

“A marzo, l’associazione Libera ricorda i morti innocenti caduti per mano delle mafie. Abbiamo quindi organizzato due appuntamenti dedicati al tema della legalità. Incontreremo gli alunni dell’Istituto alberghiero di Ottaviano e quelli dell’ITC di San Giuseppe Vesuviano. In programma c’è la proiezione di “Io Urlo”, documentario dedicato a Mimmo Beneventano, che ci servirà per discutere con i ragazzi di antimafia e diritti negati a chi vive nelle terre di Gomorra. C’è poi la questione della bonifica della Vasca Pianillo, ennesimo lascito del fallimento Amborsio, di cui la cittadinanza sa poco o nulla. In questi giorni, insieme con altre associazioni, stiamo sviluppando un’azione congiunta di vigilanza e acquisizione di informazioni sul piano affidato al Commissariato per la bonifica del Sarno, che dovrebbe portate alla realizzazione di un sito di stoccaggio di fanghi tossici provenienti da zone esterne a San Giuseppe. Vogliamo vederci chiaro, perché una cosa è la sacrosanta bonifica della Vasca, altra cosa è la realizzazione di un ecomostro contenente i veleni dell’intera area vesuviana e dell’agro-nocerino-sarnese”.

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One Response to “"San Giuseppe Vesuviano: ecco il Collettivo Vocenueva"”

  1. AlbK Says:

     Invito tutti a leggere il nostro Manifesto cliccando qui  e consultabile nell’apposita categoria qui a destra del blog “il manifesto di vocenueva”.

    Un documento preparato all’inizio del nostro progetto (Maggio 2006) che risulta quanto mai attuale e che rappresenta quanto siamo, quanto abbiamo fatto e vorremmo fare per il nostro paese.
     
    Un'altra San Giuseppe è possibile…..

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