Proposte per cambiare:

aprile 28, 2008

News

TPCPECittadinanza attiva, autogoverno locale, bilancio partecipativo sono stimoli per accrescere e evolvere il nostro impegno di cooperazione. Democrazia partecipata. Una altra democrazia è possibile. .

Dobbiamo solamente volerlo!….(risorgendo!)

Il bilancio partecipativo

Cos’è:
Giovanni Allegretti, uno dei maggiori esperti in materia definisce il bilancio partecipativo come un "processo decisionale che consiste in un’apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell’assunzione di decisioni sugli obiettivi e sulla distribuzione degli investimenti pubblici".

Il bilancio partecipativo è dunque un processo volontario, non previsto da leggi, che le amministrazioni mettono in essere per condividere con i Cittadini e tutti i portatori di interesse presenti in un territorio (associazioni, imprese e altri enti) le scelte di ripartizione delle risorse finanziarie destinate alla realizzazione di servizi e investimenti.

Obbiettivo:

Attraverso incontri organizzati in gruppi tematici gli stakeholder(1) (cittadini, associazioni e altri enti) sono chiamati ad esprimere le loro preferenze sugli obiettivi delle politiche di settore previsti nel bilancio. Gli incontri sono anche l’occasione in cui emergono esigenze che gli stak
eholder sentono come prioritarie per il miglioramento dei rapporti con l’ente, oltre che un’ occasione di raccolta di informazioni su possibili obiettivi futuri.

Il Bilancio partecipativo è quindi processo, strumento e spazio in cui si deve poter ricostruire nel tempo e in maniera collettiva il concetto di "bene comune", trasformando le tensioni in un progetto condiviso improntato al dialogo con le istituzioni. Prende forma di documento contabile, ma è soprattuto il luogo dove cittadini e istituzioni costruiscono insieme la gerarchizzazione delle priorità di spesa di un’amministrazione.(Fonte: sito della Provincia di Cagliari)

(1)Con il termine Stakeholder si individuano i soggetti "portatori di interessi" nei confronti di un’iniziativa economica, sia essa un’azienda o un progetto.


ps:il paese dei balocchi non ci serve!!!…..

ps2:"Chi è senza peccato scagli la prima pietra"….Gesù

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13 Responses to “Proposte per cambiare:”

  1. albertocatapano Says:

    …c’è un Italia che piano piano e autonomamente va avanti…è l’Italia di alcuni Comuni dove chi governa è veramente capace, chi governa vuole farsi stimare da tutti,chi governa lo fa anche con l’opposizione e dove le associazioni sono delle ricchezze e non dei nemici…

    Noi del Collettivo VoceNueva crediamo fermamente in questa Italia, crediamo che UNA SOLUZIONE PER VIVERE MEGLIO c’è e parta proprio dai Comuni…Se solo una volta, e dico una, interpellassero la cittadinanza per decidere qualcosa per TUTTI, forse il clima sarebbe più disteso e sereno….

    Invece ci propinano le feste,le sagre, le corse, solo questo ci meritiamo…Che tristezza….

    Rileggendo il post, mi accorgo che c’è un’Italia che va avanti e vedo che la distanza tra noi e loro si fa sempre più grande….

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  2. anonimo Says:

    Mi sembra interessante, ma sinceramente mi sfugge il termine “partecipazione” e “bene comune”, sono realtà che a San Giuseppe non esistono perchè non c’è una classe politica disposta a dialogare, perchè non c’è il senso della cosa pubblica, in quanto chi amministra la città pensa che sia roba sua e non della collettività. mandiamo prima questa gente a casa e poi forse si potrà cominciare a ragionare. Comunque sono daccordo con te #1.

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  3. mezzalasinistra Says:

    Concordo con quanto detto da Alberto. Purtroppo in questo paese non c’è proprio il concetto di bene comune e di collettività. La gente vota per dei piaceri o delle promesse e così ci ritroviamo una classe dirigente miope e incompetente. Figuriamoci se sanno cos’è il bilancio partecipativo…

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  4. anonimo Says:

    Si poi alla fine si torna su concetti già ribaditi altre volte. Bisogna prima cambiare la mentalità dei sangiuseppesi.Mandiamoli a vivere un pò al Nord e poi li facciamo ritornare dopo un pò di anni, vedrete come si rinfrescano le idee.

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  5. anonimo Says:

    Sicuramente il bilancio partecipativo potrebbe essere un’ottima soluzione per sconfiggere la macrocriminalità…,purtroppo lo stato centrale non la fa passare legge rendendola ancora un optional per le amministrazioni locali.

    Immaginate l’esperienza più celebre di bilancio partecipativo si è avuta a Porto Alegre (Brasile), città di 1,3 milioni di abitanti. L’esperienza di Porto Alegre ha vuto inizio nel 1989……

    E’ solamente una questione di “cambiare”……

    Saluti Brassen

    ps:Se le persone non conoscono(troppa tv imbecille guardiamo), automaticamente non sapranno mai attuare il cambiamento…… è tutta una questione di informazioni libera e costruttiva.

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  6. albertocatapano Says:

    Lancio un quesito a tutti gli utenti del blog :

    quale voce di un ipotetico bilancio programmatico cambiereste?? Quello relativo alla scuola??Alle opere pubbliche??Ai servizi sociali??

    Qualcuno intelligente mi risponderebbe tutte visto che nessuna delle opzioni riportate funziona davvero nel nostro paese…però a parità di urgenza quale preferireste??Quale problema è più incombente??

    A mio avviso, troppi soldi vengono stanziati per servizi inefficienti (vedi raccolta differenziata) e pochi soldi per servizi ora inesistenti (vedi scuola giù i Nappi)(i bambini sono costretti a fare le lezioni in una casa abbandonata e priva sicuramente delle più elementari norme per la sicurezza)…

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  7. anonimo Says:

    Ciao Brassen,ottimo progetto.

    Non solo a Porto Alegre è divenuta realtà,anche in molte città Italiane applicano questi concetti.

    In un certo senso queste tecniche di democrazia partecipata sono applicate anche nel nostro Comune.

    Mi spiego:

    Questa Amministrazione,come tutti sanno, amministra senza alcun criterio se non la spartizione del potere fine a se stessa.Bene,cosa fanno i cittadini a distanza di un anno dal voto amministrativo?Premiano con il 74% dell’elettorato queste persone.Non è forse un sistema referendario di amministrare il potere?

    Un’esempio eclatante:

    Alberto cita la scuola dei Nappi,sapete i genitori di quei bambini stipati in quel tugurio che qualcuno chiama scuola,come hanno votato?All’ottanta per cento il gruppo di potere che fa capo al Sindaco.Io non vorrei essere mai figlio di un genitore dei Nappi.

    Il concetto che proponi,Brassen,è bellissimo ma come attuarlo a San Giuseppe è il problema.Forse se troviamo la soluzione abbiamo già risolto metà del nostro problema.

    Buon lavoro

    MIMMO RUSSO

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  8. albertocatapano Says:

    innanzitutto credo che chi governa dovrebbe sempre cercare il confronto con i cittadini a prescindere dal colore politico…purtroppo chi è eletto è sempre una persona incapace e sfugge alla platea per non mettere in mostra la sua incapacità a governare….

    Secondo me, l’input dovrebbe venire dall’amministrazione che potrebbe organizzare nella sala consiliare (unico spazio pubblico) meeting in cui si invita la cittadinanza anche solo a visionare un progetto….

    Visto che ciò non avviene, potremmo organizzare noi (vocenueva e chi voglia esporsi)a pretendere dall’amministrazione un pò di collaborazione e trasparenza in più…

    Ma poi sorge il problema degli atti che dovrebbero essere pubblici ma che in realtà vengono celati la maggior parte delle volte anche a chi fa il consigliere d’opposizione…Insomma la democrazia non alberga nel nostro paese!!!

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  9. CoscienzaPulita Says:

    raga andate sul sito c è un video fatto da noi…un saluto al compagno ciccio t.

    HASTA COMPANERO

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  10. anonimo Says:

    se si aspetta che arrivi l’input dall’amministrazione….aahuahuahaauahuahuahauahauauahaahahaha stamm’ appost’ …. addirittura organizzare meeting con la cittadinanza?….wuà.. magari?! ma se io sn andata a chiedere la settimana scorsa ai vigili un informazione che DOVEVANO sapere..ed essere di loro competenza………e mi è stato detto: e lo volete sapere proprio da noi? ….cioè….. io sn uscita dal comune sconvolta…nn sapevo se dovevo ridere o piangere…… a san giuseppe vesuviano dovrebbero trapiantare migliaia di cervelli nuovi….perchè quelli che c sono so infetti…. so ‘ngrippat… so senz speranz’…..

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  11. anonimo Says:

    Si c’è un ignoranza e un’arroganza molto diffusa in tutti gli uffici comunali.

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  12. locomotivando Says:

    http://www.universostudenti.it/index.php?option=com_content&task=view&id=166&Itemid=1

    dateci un’occhiata, è sulla pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione sulla coltivazione di marijuanain casa…

    A presto

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  13. anonimo Says:

    sì dai locomotivami con tutto lo sdegno!!!!!

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