Politiche 2018: i dati di San Giuseppe Vesuviano. Boom M5S: Urraro senatore. Delude la Lega del sindaco Catapano

marzo 27, 2018

Laboratorio Pubblico, News

Politiche 2018: i dati di San Giuseppe Vesuviano. Boom M5S: Urraro senatore. Delude la Lega del sindaco Catapano

 

Domenica 4 marzo, poco più di 50 milioni di italiani sono stati chiamati al voto per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Dopo cinque anni di maggioranze a trazione PD, con i governi Letta, Renzi e Gentiloni, si è arrivati alla scadenza naturale del mandato. Negli ultimi mesi di legislatura è stata approvata una nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum Bis (dal nome capogruppo PD Rosati, primo firmatario). Il sistema prevede l’elezione dei parlamentari per un terzo in collegi maggioritari, per la restante parte in collegi plurinominali con metodo proporzionale. Alla Camera, dei 630 seggi 232 vengono assegnati tramite il metodo “first past the post”: vince il candidato più votato. Gli altri 386 seggi sono distribuiti proporzionalmente tra partiti e coalizioni in collegi plurinominali, con soglia di sbarramento nazionale per le singole liste fissata al 3%. È possibile presentarsi in coalizione, accettando però una soglia del 10%. I collegi plurinominali sono formati con la fusione di più collegi uninominali contigui. Gli ultimi 12 seggi vengono invece assegnati attraverso il voto degli italiani residenti all’Estero.

Stessa modalità elettiva anche al Senato, con la differenza che i collegi uninominali sono 102 e 207 i seggi da assegnare con quelli quelli plurinominali. In questo caso, vige un criterio di assegnazione regionale, anche per le soglie di sbarramento. Infine, sempre per Palazzo Madama, ci sono i 6 seggi della circoscrizione Estero.

Le votazioni si sono chiuse con una partecipazione al di sopra delle aspettative. Quasi il 73% degli italiani aventi diritto si è recato alle urne, stravolgendo, in alcuni casi, i sondaggi che si sono susseguiti fin negli ultimi giorni. Il consenso più significativo è stato conferito al Movimento Cinque Stelle, al quale va circa il 32% delle preferenze degli italiani, sia alla Camera che al Senato. La vittoria però, in termini percentuali, va alla coalizione di centrodestra, composta da Lega (17,4%) Forza Italia (14,1%), Fratelli d’Italia (4,3%) e Noi con l’Italia (1,3%), per un totale di circa 12 milioni di voti. Sconfitto invece il centrosinistra, che esce dalla competizione con risultati al di sotto delle aspettative. La coalizione guidata da Matteo Renzi sfiora il 23%, facendo registrare una importante perdita di consensi per il Partito Democratico (18,7%). Discreta affermazione invece per la lista radicale +Europa, che si attesta al 2,6%. Lo sbarramento è invece stato superato di poco da Liberi e Uguali (3,4%), formazione politica a sinistra del PD, un dato certamente al di sotto delle aspettative. Tra i partiti minori, l’unico a superare l’1% è Potere al Popolo, neonata lista di sinistra.

L’exploit del M5S si è concretizzato soprattutto nel Mezzogiorno, dove si registrano medie quasi al 50% dei consensi. A trainare questo enorme successo, il risultato della Campania, dove in alcune aree si arriva anche a superare il 60%. Un vero e proprio boom che ha portato, a San Giuseppe Vesuviano, all’elezione in Senato di Francesco Urraro, presidente dell’ordine degli avvocati di Nola. Una candidatura che arriva dopo mesi di rumors e che ha incontrato il consenso dei cittadini sangiuseppesi, che hanno scelto Urraro al 52% nello scrutinio per il collegio senatoriale di Portici-Nola. Con quasi 110.000 voti, l’avvocato sgretola quella che è una volta era una roccaforte del centrodestra. Infatti il senatore uscente Testa si piazza al secondo posto con uno scarto di circa 45.000 voti. In terza posizione Libera D’Angelo, la candidata del Partito Democratico, sotto le 30.000 preferenze. Risultato pressoché omogeneo per quanto riguarda la Camera. Nel collegio uninominale di Nola, nel quale è inserito il comune di San Giuseppe Vesuviano, la sangennarese pentastellata Silvana Nappi (47,99%) arriva davanti al secondo classificato, l’ex parlamentare Lorenzo Cesa (34,31%). Al terzo posto, il candidato dem Andrea Manzi (12,17%). Il candidato sangiuseppese Francesco Turchetti, musicista e attivista ambientale della lista Potere al Popolo, raggiunge le 1.327 preferenze (1,06%), piazzandosi dopo Nicola Montanino di LeU (3.300 voti, 2,65%). A destare un certo scalpore il risultato ottenuto dalla Lega, che fa registrare a San GIuseppe Vesuviano il 4,2%. A sostegno del partito di Salvini anche il sindaco Catapano e il consigliere Santorelli, oltre a pezzi della maggioranza consiliare. Un risultato al di sotto delle aspettative, visti gli sponsor locali. La svolta “leghista” del sindaco sembra sia stata dettata dal rapporto con Pina Castiello e con Gianluca Cantalamessa, entrambi eletti in Campania col partito di Salvini. Che sia il preludio a una nuova collocazione in vista delle amministrative? Meglio della Lega fa Fratelli d’Italia (4,3%), anche se pare ci sia un errore di assegnazione voti nella sezione 25 che avrebbe fatto aumentare le preferenze al partito della Meloni. Nella stessa sezione, nello scrutinio per il Senato, anche alla Lega sarebbero state assegnate impropriamente tutte le preferenza raccolte dalla coalizione di centrodestra. Si attendono eventuali verifiche. Terza forza politica in paese è il PD (9%), che si piazza dopo Forza Italia (25%) e il M5S (49,4% alla Camera, 52% al Senato).

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