Nucleare: il problema senza la soluzione.

febbraio 8, 2011

Ambiente, News

Quello che avete appena visto è lo spot contro l'energia nucleare prodotto da Greenpeace e diffuso in questi giorni sul web. La spot si contrappone alla massiccia campagna mediatica che il Forum Nucleare – associazione (presunta) indipendente, in realtà finanziata da Enel, EdF, E.On ed altre multinazionali del settore energetico – sta portando avanti da qualche settimana. Il messaggio del Forum è, al primo impatto, interlocutorio: lo spot sembrerebbe mettere a confronto diverse argomentazioni sull'enegia dall'atomo, al fine di avviare un dibattito nazionale che faciliti il sorgere di una posione il più possibile condivisa fra la popolazione. In realtà, ad un'analisi più attenta, la strategia comunicativa del Forum appare facilmente identificabile. E non potrebbe essere altrimenti, data la natura dei soggetti "finanziatori" della campagna stessa.

Fra i quesiti referendari proposti dall'Italia dei Valori e dai Comitati ad hoc che la Corte costituzionale ha giudicato ammissibili e che quindi saranno oggetto di consultazione popolare in primavera, c'è anche la richiesta di abbrogazione di una serie di norme approvate dal Governo Berlusconi per "reintrodurre" l'energia nucleare in Italia, nonostante i referendum del 1987 ne avessero decretato la messa al bando. E' l'affare dei prossimi vent'anni.

Il dibattito resta aperto e, salvo elezioni anticipate, sarà il tema politico a maggior esposizione mediatica fra maggio e giugno prossimo. La sproporzione fra le forze in campo è enorme: da un lato, Governo e multinazionali – in primis l'Enel – con tutta la schiera dei media (più o meno) amici; dall'altro, i comitati referendari, le associazioni ambientaliste e alcuni esponenti della comunità scientifica nazionale ed internazionale. La battaglia si preannucia complessa, non da ultimo per la debolezza dello stesso strumento referendario che, nelle recenti esperienze, è sembrato inadatto al raggiungimento degli obiettivi fissati dai Comitati promotori.

E' auspicabile che la campagna referendaria sia apripista per un dibattito più ampio sui temi del risparmio energetico e delle fonti (realmente) rinnovabili (e il nucleare non lo è!). Settori da cui non solo dipenderà la sopravvivenza dell'intero ecosistema e, in termini strettamente economici, il grado di efficienza e competitività del nostro sistema produttivo, ma da cui potrebbero scaturire enormi opprtunità di sviluppo per il Mezzogiorno.

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One Response to “Nucleare: il problema senza la soluzione.”

  1. AlbK Says:

    Spero che i referendum (come già avvenuto) non siano stabiliti in giorni balneari e che rappresentino davvero un momento di riflessione per tutti i cittadini circa le proposte di abrogazione.

    D'altrocanto, bisogna segnalare che già i cittadini in maggioranza si erano espressi sul nucleare rifiutandolo in maniera inequivocabile e chiara. Poi il governo ha fatto un'apposita leggina in contraddizione a quanto il "popolo" ha votato (e questo vi fa capire che Berlusconi chiama il suo popolo sovrano quando gli fa comodo).

    In tutti i casi, l'attuale battaglia sul nucleare si sta consumando in maniera impari e a favore dei grandi gruppi che pubblicizzano il ritorno al nucleare.
    Io dico NO AL NUCLEARE per diverse ragioni ma riassumendole :

    1)  Le energie rinnovabili (di cui l'Italia potrebbe disporne rispetto ad altri Paesi in misura maggiore) sono di gran lunga più redditizie (rapporto costi di produzione / energia prodotta) e meno inquinanti ;
    2) Stiamo ancora smaltendo (e su ciò pesa un assurdo segreto di Stato) sul nostro territorio le scorie di 30/40 anni fa, figuriamoci quelle a venire ;
    3) Solo questi grandi gruppi beneficierebbero del ritorno al nucleare, esponendo l'intera popolazione italiana a possibili problemi di inquinamento e sicurezza nazionale.
    4) Proprio per ragioni democratiche e di tutela del cittadino, non trovo giusto cancellare una volontà popolare con una legge ad hoc redatta da non eletti ma nominati dalle segreterie di partito. Partiti che si sono intelligentemente tenuti fuori dal parlare in campagna elettorale di nucleare. Per cui chi poi ha votato quel partito, è stato ingannato sul ritorno (o meno) al nucleare.

    Credo che VoceNueva, insieme ad altre associazioni che si sono prodigate per l'affermazione di ulteriori quesiti referendari (come l'acqua pubblica e il legittimo impedimento), parteciperanno attivamente alla stagione referendaria.

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