Maggioranza comunale a pezzi, si dimettono Leone e Casillo. Giunta a metà da un mese, resta incertezza sulla scadenza del mandato

agosto 9, 2017

Laboratorio Pubblico, News

Maggioranza comunale a pezzi, si dimettono Leone e Casillo
Giunta a metà da un mese, resta incertezza sulla scadenza del mandato


I governi che si reggono soltanto sul potere per il potere cadono rovinosamente. Senza idee sul paese, senza un progetto per il futuro, senza alcuna prospettiva per i giovani, l’amministrazione Catapano crolla sotto il peso delle bugie e delle responsabilità politiche di chi ha promesso la luna ma è incapace di realizzare persino il minimo. Ad inizio giugno, con un’azione che sembrerebbe non coordinata ma certamente dirompente negli effetti, si sono dimesse il vicesindaco Dolores Leone e l’assessore Marilù Casillo. Le uniche due donne della Giunta comunale abbandonano in forte polemica l’esperienza della consiliatura Catapano.

Che la maggioranza fosse a pezzi non è una novità. Da più di tre anni l’amministrazione tira a campare, immobilizzata dalla guerra tra fazioni interne. Eppure, giunta e consiglieri restano al proprio posto, incuranti della situazione. L’assessore Leone, con deleghe pesanti come bilancio, cultura e legalità, ha rassegnato le dimissioni perché, scrive, non ritiene più possibile portare avanti il mandato ricevuto. Sembrerebbe che il vicesindaco avesse fortemente protestato con sindaco e maggioranza per non averla supportata adeguatamente nell’esercizio delle deleghe. Basta ricordare il disastro della vicenda tributi, con l’ufficio al collasso dopo l’invio delle cartelle pazze. Alcuni però riferiscono di forti contrasti sulla gestione delle opere pubbliche (in particolare il rifacimento di alcune strade) e della biblioteca, per la quale Leone si era pubblicamente spesa. Una vicenda che, come abbiamo scritto più volte anche su questo giornale, ha prodotto un errore dopo l’altro (dalla riapertura dei locali in condizioni precarie, alla mancata agibilità delle aule studio, fino all’assunzione di una consulente esterna di cui è al vaglio delle autorità competenti la procedura di nomina). Più di altre, pare essere stata la gestione amministrativa ed operativa dell’Ambito 26 Legge 328, di cui San Giuseppe è capofila, ad aver fatto nascere contrasti non più sanati tra il vicesindaco Leone, il sindaco e la restante parte della maggioranza. Da alcuni mesi, infatti, l’Ambito è impelagato in contenziosi legali con alcune cooperative che vantano crediti per milioni di euro. Una vicenda complessa e tuttora in corso.

Pochi giorni dopo arriva la rottura anche dell’assessore allo sport ed alle politiche giovanili Marilù Casillo, la più giovane della squadra. Era entrata in giunta nel 2015 e molti avevano auspicato un rinnovamento basato sul fattore generazionale e su una prospettiva che guardasse
al futuro. Purtroppo, anche l’assessore Casillo ha dovuto constatare che con questo sindaco e con la sua maggioranza non vi è alcuna possibilità di avviare un cambiamento reale delle cose. Quella che emerge è piuttosto la volontà del primo cittadino e del suo cerchio magico di perpetuare un potere personale che non ha al centro i cittadini e le loro legittime aspirazioni a vivere in un paese migliore.

Mentre parte il toto-nomine sulle sostitute, sarebbe di grande utilità che gli assessori uscenti rendessero pubbliche le motivazioni che hanno portato ad una scelta così pesante negli ultimi mesi di mandato. La sensazione, però, è che quello che ci divide dalle elezioni sarà un periodo tutt’altro che sereno, con il sindaco oramai esclusivamente interessato alla costruzione delle liste a suo sostegno ed il paese lasciato al proprio destino, abbandonato da chi dovrebbe amministrare. Proveranno poi a vendere di nuovo il solito catalogo di promesse (che fine hanno fatto lo stadio, il palazzetto dello sport, la zona industriale, l’asilo a Piano del Principe, l’isola ecologica?), dimenticandosi delle periferie, delle scuole, del collasso del sistema di raccolta rifiuti. Proveranno a far dimenticare tutto con un po’ di asfalto, qualche festa e le mille bugie in cui sono campioni. Ma la responsabilità sarà in capo ai cittadini, perché saranno loro a dover scegliere se cambiare davvero o restare impantanati nelle logiche della vecchia politica portate avanti dall’amministrazione Catapano.

Un’amministrazione su cui pesa l’incognita della scadenza di mandato. Assodato ormai che al voto si tornerà nel 2018, in primavera, resta da sciogliere il nodo su cosa accadrà a novembre, con il termine dei cinque anni previsti dalla legge. Le ipotesi sono almeno due. Una prima, vede la proroga del sindaco e della giunta comunale. L’altra, porterebbe al termine questa esperienza di governo ed al passaggio della gestione ordinaria ad un delegato del Prefetto, un commissario che possa traghettare il nostro paese al voto. Le varie ipotesi sono al vaglio della Prefettura di Napoli e del Ministero dell’Interno. Non è dunque escluso che i prossimi mesi possano riservare ulteriori sorprese.

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