La trasmissione Ballarò trasmetterà domani sera una trasmissione televisiva sui “costi del NO” alle scelte energetiche che il governo sta avallando ( carbone, rigassificatori, nucleare).
Pur sollecitata, la redazione di Ballarò si è rifiutata di dare voce a chi sostiene che siano superiori, non solo e non sopratutto in termini economici, i “costi del SI”.
Chi si oppone sui territori per la salvaguardia della salute e dell’ambiente è stato ancora una volta oscurato dai media di stato.
Proponiamo che si inviino email di protesta con su scritto “Ovvio, no, Bersani suona e Floris Ballarò. Stop all’informazione parziale e pilotata su energia e ambiente.” alla trasmissione di raitre per far semntire il nostro dissenso. Lindirizzo mail é ballaro@rai.it
Chi ne ha voglia, di inviare le stesse anche ai quotidiani, anche locali,o alle agenzie di stampa.
Vanni Destro
Coordinamento dei comitati per la difesa dell’ambiente
Per gli amanti di Chavez e a proposito di libertà :
Il presidente ha ammesso la sconfitta prima dell’arrivo dei risultati completi…bocciata la riforma, l’unica cosa che davvero conta è la prima sconfitta di Chavez dopo nove anni di vittorie senza appello.
e da adesso il leader venezuelano ha almeno una data di scadenza: il 2012, momento in cui finirà il suo attuale mandato presidenziale. Questo almeno in teoria perché gli effetti della sconfitta di ieri vista la posta in gioco potrebbero anche aprire nuovi scenari nel volgere di pochi mesi…
Chissà in perfetto stile sudamericano cosa farà il nostro/vostro caro Chavez…(porquè no ve calleis tios??Adios Chavez)….
Che il Referendum andasse bocciato non vi è dubbio alcuno. Ma non riesco a capire questa enfasi di Alberto, questo suo voler tornare ai governi fantoccio di Washinghton che prima di Chavez avevano ridotto il Venezuela a mero barile di petrolio USA.
Nessuno difende i metodi populisti del Presidente ma, ragionando con realismo, oggi Chavez e tutto il movimento di rinascita del Sud America sono un’opportunità per paesi da sempre condannati allo sfruttamento occidentale. Senza i finanziamenti del Venezuela, le deboli economie del Sud America non avrebbero retto all’ostracismo di Washington. Se poi, Alberto, sei diventato un sostenitore dell’imperialismo dell’amm. Bush, allora niente da obiettare. Basta saperlo.
caro agitprop NON tifo per l’imperialismo di Bush o vorrei vedere morto Chavez, ero solo contento di questa bocciatura del referendum in quanto esistevano delle misure oltre del mandato a vita, veramente da dittattura socialista…tipo controllo della banca centrale,divieto assoluto della privatizzazzione delle società dello Stato, misure per scoraggiare la proprietà privata e tante altre che Chavez ha chiamato “pillole del socialismo”…Non dico di seguire Bush perchè gli U.s.A. attualmente non sono un modello da seguire in nessun campo (dalla società alla politica estera all’assistenza sanitaria), però un altro modo di governare è possibile come la collega del Cile,Michelle Bachelet, un volto bello, moderno,socialista e soprattutto donna che sta rilanciando l’immagine e l’economia del Cile dopo i terribili anni di Pinochet e del dopo Pinochet.
Forse ho esagerato nel tifo contro, però questo è il mio pensiero…spero che abbia chiarito la mia posizione.
La Bachelet, come pure altri paesi dell’America latina, non andrebbero molto lontano e non avrebbero performance di crescita talvolta a due cifre se non avessero continue linee di credito da parte del Venezuela (Chi volete che acquisti titoli del tesoro di democrazie così deboli se non il Presidente che punta al rafforzamento del Mercosur sotto la direzione del proprio paese). Per non parlare delle forniture di greggio che, nonostante le limitazioni OPEC, da Caracas giungono ai “compagni” latino-americani a prezzi calmierati.
Chavez, ripeto, non è il modello democratico a cui ispirarsi, ma è l’unica alternativa di transizione per questa parte del mondo. Ovviamente questo non fa di me un sostenitore del mandato a vita, ma neppure un militante della causa antichavista.
Vedetevi il documentario: “La rivoluzione non sarà Teletrasmessa” … dei cronisti francesi si sono trovati in venezuela durante il golpe militare che ha deposto Chavez per qualche giorno… Albè se te lo vedi forse qualcosa ti sembrerà + chiaro.
Nella Venezuela del caudillo Chavez, il Presidente ha accettato un verdetto negativo, nonostante i SI fossero sopra al 49%. Non mi sembra che anche da noi si sia fatto lo stesso in occasione delle politiche 2006.
Morale della favola: destra italiana impara da CHAVEZ! Lui sì che è un democratico…. lui che fa vincere in NO al 50,1 % ma poi fa sempre di testa sua…ih ih ih
Sinceramente? Siete proprio ingenui.
Cmq quoto Agitprop sulla questione dell’America Latina
Bhe puoi anche sottovalutarmi, non me ne curo. Dico soltanto che, pur nella sua precarietà, il popolo venezuelano abbia potuto esprimere il proprio dissenso. Insomma, molto più di quello che accade in Russia. O sbaglio?
Che poi certa destra italiana debba avere lezioni di democrazia, questo è sotto gli occhi di tutti. Insomma,è’ una banalità.
dicembre 3, 2007 at 4:19 pm
Ma cos’è, la sigla dei Giovani di Forza Italia?
dicembre 3, 2007 at 10:43 pm
“…a libertà, a libertà
pur ‘o pappavall l’adda pruvà.”
Mee ;o)
dicembre 3, 2007 at 10:56 pm
La trasmissione Ballarò trasmetterà domani sera una trasmissione televisiva sui “costi del NO” alle scelte energetiche che il governo sta avallando ( carbone, rigassificatori, nucleare).
Pur sollecitata, la redazione di Ballarò si è rifiutata di dare voce a chi sostiene che siano superiori, non solo e non sopratutto in termini economici, i “costi del SI”.
Chi si oppone sui territori per la salvaguardia della salute e dell’ambiente è stato ancora una volta oscurato dai media di stato.
Proponiamo che si inviino email di protesta con su scritto “Ovvio, no, Bersani suona e Floris Ballarò. Stop all’informazione parziale e pilotata su energia e ambiente.” alla trasmissione di raitre per far semntire il nostro dissenso. Lindirizzo mail é ballaro@rai.it
Chi ne ha voglia, di inviare le stesse anche ai quotidiani, anche locali,o alle agenzie di stampa.
Vanni Destro
Coordinamento dei comitati per la difesa dell’ambiente
della provincia di Rovigo
dicembre 4, 2007 at 1:18 am
Per gli amanti di Chavez e a proposito di libertà :
Il presidente ha ammesso la sconfitta prima dell’arrivo dei risultati completi…bocciata la riforma, l’unica cosa che davvero conta è la prima sconfitta di Chavez dopo nove anni di vittorie senza appello.
e da adesso il leader venezuelano ha almeno una data di scadenza: il 2012, momento in cui finirà il suo attuale mandato presidenziale. Questo almeno in teoria perché gli effetti della sconfitta di ieri vista la posta in gioco potrebbero anche aprire nuovi scenari nel volgere di pochi mesi…
Chissà in perfetto stile sudamericano cosa farà il nostro/vostro caro Chavez…(porquè no ve calleis tios??Adios Chavez)….
dicembre 4, 2007 at 9:06 am
Che il Referendum andasse bocciato non vi è dubbio alcuno. Ma non riesco a capire questa enfasi di Alberto, questo suo voler tornare ai governi fantoccio di Washinghton che prima di Chavez avevano ridotto il Venezuela a mero barile di petrolio USA.
Nessuno difende i metodi populisti del Presidente ma, ragionando con realismo, oggi Chavez e tutto il movimento di rinascita del Sud America sono un’opportunità per paesi da sempre condannati allo sfruttamento occidentale. Senza i finanziamenti del Venezuela, le deboli economie del Sud America non avrebbero retto all’ostracismo di Washington. Se poi, Alberto, sei diventato un sostenitore dell’imperialismo dell’amm. Bush, allora niente da obiettare. Basta saperlo.
dicembre 4, 2007 at 9:06 am
sopra: Agitprop.
dicembre 4, 2007 at 10:05 am
Ma stai ancora pensando al fatto ke ha chiamato fascista Aznar?
dicembre 4, 2007 at 10:08 am
caro agitprop NON tifo per l’imperialismo di Bush o vorrei vedere morto Chavez, ero solo contento di questa bocciatura del referendum in quanto esistevano delle misure oltre del mandato a vita, veramente da dittattura socialista…tipo controllo della banca centrale,divieto assoluto della privatizzazzione delle società dello Stato, misure per scoraggiare la proprietà privata e tante altre che Chavez ha chiamato “pillole del socialismo”…Non dico di seguire Bush perchè gli U.s.A. attualmente non sono un modello da seguire in nessun campo (dalla società alla politica estera all’assistenza sanitaria), però un altro modo di governare è possibile come la collega del Cile,Michelle Bachelet, un volto bello, moderno,socialista e soprattutto donna che sta rilanciando l’immagine e l’economia del Cile dopo i terribili anni di Pinochet e del dopo Pinochet.
Forse ho esagerato nel tifo contro, però questo è il mio pensiero…spero che abbia chiarito la mia posizione.
dicembre 4, 2007 at 10:28 am
La Bachelet, come pure altri paesi dell’America latina, non andrebbero molto lontano e non avrebbero performance di crescita talvolta a due cifre se non avessero continue linee di credito da parte del Venezuela (Chi volete che acquisti titoli del tesoro di democrazie così deboli se non il Presidente che punta al rafforzamento del Mercosur sotto la direzione del proprio paese). Per non parlare delle forniture di greggio che, nonostante le limitazioni OPEC, da Caracas giungono ai “compagni” latino-americani a prezzi calmierati.
Chavez, ripeto, non è il modello democratico a cui ispirarsi, ma è l’unica alternativa di transizione per questa parte del mondo. Ovviamente questo non fa di me un sostenitore del mandato a vita, ma neppure un militante della causa antichavista.
Agitprop
dicembre 4, 2007 at 10:34 am
Vedetevi il documentario: “La rivoluzione non sarà Teletrasmessa” … dei cronisti francesi si sono trovati in venezuela durante il golpe militare che ha deposto Chavez per qualche giorno… Albè se te lo vedi forse qualcosa ti sembrerà + chiaro.
dicembre 4, 2007 at 10:42 am
Ah, vorrei far notare una cosa.
Nella Venezuela del caudillo Chavez, il Presidente ha accettato un verdetto negativo, nonostante i SI fossero sopra al 49%. Non mi sembra che anche da noi si sia fatto lo stesso in occasione delle politiche 2006.
Agitprop
dicembre 4, 2007 at 11:20 am
Morale della favola: destra italiana impara da CHAVEZ! Lui sì che è un democratico…. lui che fa vincere in NO al 50,1 % ma poi fa sempre di testa sua…ih ih ih
Sinceramente? Siete proprio ingenui.
Cmq quoto Agitprop sulla questione dell’America Latina
dicembre 4, 2007 at 11:33 am
Bhe puoi anche sottovalutarmi, non me ne curo. Dico soltanto che, pur nella sua precarietà, il popolo venezuelano abbia potuto esprimere il proprio dissenso. Insomma, molto più di quello che accade in Russia. O sbaglio?
Che poi certa destra italiana debba avere lezioni di democrazia, questo è sotto gli occhi di tutti. Insomma,è’ una banalità.
Agitprop