La Madonna piange sperma.

giugno 19, 2007

News

L’Italia che si indigna…
Dal sito del corriere della sera:

Annullata mostra nel quartiere San Vitale, arriva denuncia per blasfemia

«Madonna piange sperma», rivolta a Bologna
Il ministro Melandri toglie il patrocinio, il sindaco Cofferati critica l’iniziativa. Polemiche bipartisan sulla rappresentazione



BOLOGNA
– Rischia di passare alla storia come di uno degli eventi di cui si è più parlato, anche se nessuno lo ha visto. Ma sullo spettacolo «La Madonna piange sperma», che doveva andare in scena il prossimo 29 giugno negli spazi di Vicolo Bolognetti, sede del quartiere San Vitale di Bologna, è già calato il sipario. La decisione è stata presa sulla scia delle furiose polemiche scatenate dalla programmazione della rappresentazione, per molti considerata blasfema. Dopo le critiche della Curia, della Cdl e persino dell’assessore alla Cultura, Angelo Guglielmi, anche il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha bocciato l’evento, promosso dall’associazione gay «Carni scelte». Cofferati ha parlato di «inaccettabile volgarità che offende credenti e non credenti». Alla fine è arrivato anche la «revoca del patrocinio» – all’intera manifestazione – da parte del ministero delle Politiche giovanili e dello Sport, guidato da Giovanna Melandri. Non era previsto, come ha spiegato il ministero, «l’erogazione di alcun contributo». Il patrocinio era stato concesso, recita la nota ufficiale, «sulla base di un programma che non conteneva alcun riferimento all’iniziativa che ha innescato le proteste e le discussioni delle ultime ore».

DENUNCIA – E in serata è arrivata anche la notizia di una denuncia presentata da Fabio Garagnani, deputato bolognese di Forza Italia, «contro gli organizzatori della manifestazione blasfema sulla Madonna», sulla base dell’articolo 403 del codice penale, "Offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio di persona", che recita testualmente, come ha ricordato il deputato: «Chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa mediante vilipendio di chi la professa è punito con la multa da 1000 a 5000 euro». «In quanto cattolico – aggiunge Garagnani – mi sono sentito vilipeso sulla base del medesimo articolo, ritengo pertanto che vi siano gli estremi per procedere penalmente e mi aspetto che la Procura della Repubblica faccia il suo dovere».
MOSTRA ANNULLATA – Alla fine è stata annullata la mostra. L’annuncio è avvenuto nel corso di una conferenza stampa dalla presidente dell’associazione Jurta Francesca Rossi: «Non c’era nulla di blasfemo nella serata del 29 giugno – ha detto – ma per non mettere in difficoltà il quartiere San Vitale abbiamo deciso di annullare la serata». Il quartiere San Vitale di Bologna e il suo presidente Carmelo Adagio (che ha dettato per telefono da Berlino le sue dichiarazioni alla responsabile dell’associazione Jurta) e l’organizzazione «si scusano per l’errore tecnico che ha offeso la sensibilità di molti». La rassegna creativa curata dal gruppo «Carni scelte» andrà comunque avanti. «Chiedo scusa a tutte le persone che si sono sentite offese – ha detto ancora Francesca Rossi – ma invito l’assessore Guglielmi e il sindaco Cofferati a venire a vicolo Bolognetti dove potranno verificare che non si svolge nulla di offensivo o blasfemo».
POLEMICA IN CONSIGLIO – «La cultura è efficace quando è rispettosa e non trascende in volgarità come purtroppo è capitato in questo caso», ha puntualizzato il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, che ha auspicato il ritorno entro limiti più consoni delle iniziative culturali dell’estate bolognese. «E’ evidente che– ha aggiunto l’ex segretario della Cgil – ci sono dei filtri che non hanno funzionato». Insomma «è un caso che non doveva capitare». Sebbene sia «il titolo l’elemento volgare – ha sottolineato il primo cittadino – in ogni caso cambiarlo non sarebbe sufficiente». Per questo l’evento, quindi, ha ripetuto Cofferati andava cancellato». Dai banchi dell’opposizione consiglieri di An e Forza Italia hanno parlato di «iniziativa pseudo-culturale, volgarità abominevole e uno sfregio al sentimento religioso dei credenti» (Alberto Vecchi) e di «titolo e contenuto fortemente offensivo e blasfemo nei confronti del sentimento religioso popolare» (Gianni Varani), chiedendo in una interpellanza alla giunta regionale di togliere il patrocinio pubblico a tali manifestazioni.
MELANDRI SI DIMETTA – «Anche solo a leggere la frase la Madonna piange sperma ti viene subito la pelle d’oca e ti si stringe lo stomaco. Ma adesso tutti coloro che si sono macchiati di una simile vergogna, compresi coloro che hanno dato il patrocinio, dimostrino un minimo di dignità e coraggio e, dal ministro Melandri fino agli assessori regionali e comunali competenti, si dimettano subito». La richiesta arriva dal senatore leghista Roberto Calderoli. «Io – ricorda – mi sono dimesso per una maglietta, che tra l’altro nessuno ha visto, riportante Maometto sorridente seduto su una nuvoletta. Chi ha ideato o ha dato il patrocinio ad uno spettacolo del genere non può non fare altrettanto e forse – conclude Calderoli – dovrebbe dire anche qualche preghiera per salvarsi l’anima…». La richiesta di dimissioni da parte di Giovanna Melandri è stata ribadita anche dal deputato azzurro Isabella Bertolini (ed estesa al sindaco Cofferati).
ARCIGAY – Anche il presidente onorario dell’Arcigay Franco Grillini ha ammesso che il titolo della mostra che sarebbe dovuta andare in scena al quartiere San Vitale era eccessivo: «Io non avrei fatto quel titolo perché non mi interessa litigare con la Chiesa Cattolica. Polemizzo con la Chiesa Cattolica solo quando si mette di traverso rispetto, per esempio, alla garanzia dei diritti delle persone, con la pretesa di dettare legge al Parlamento italiano. Con un po’ di buona volontà da parte di tutti si potrebbero evitare polemiche inutili. Ci sono moltissimi argomenti per dire la propria – ha concluso Grillini – senza bisogno di fare provocazioni eccessive e quindi starei un po’ più attento quantomeno ai titoli».
CURIA – Malgrado la cancellazione dal palinsesto dello spettacolo, la comunità diocesana ha deciso di raccogliersi «in una preghiera di riparazione per gli oltraggi di cui è stata recentemente oggetto la Vergine Maria Madre di Dio», come recita una nota dell’Arcidiocesi. Martedì sarà l’arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, a presiedere la Santa Messa, alle 18,30, nel Santuario della Madonna di San Luca. La Curia aveva definito la mostra-spettacolo una «bestemmia abominevole».

A seguire:

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No Responses to “La Madonna piange sperma.”

  1. Lukettok Says:

    benvenuti nel mondo dell’Ipocrisia !!

    Grande sta canzone di Gaber…..

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  2. greeninn Says:

    a dir poco grande…

    antoa

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  3. ollimac Says:

    i litfiba furono accusati di satanismo..(vi ricordate la canzone el diablo? dice: sua santità el diablo…)

    si paventò la scomunica……

    e ora ?

    corsi e ricorsi storici….o quasi:

    stanno facendo un bordello assurdo dimissioni di tutti i politici, preghiere purificatrici, indignazione di ogni genere,

    Messa in cattedrale alla presenza dell’ arcivescovo….

    Sicuramente la sensibilità dei fedeli e non solo può non tollerare determinate cose ( a me avrebbe fatto ribrezzo allo stesso modo un titolo del tipo: agata piange sperma e feci…) ed infatti gli organizzatori si sono scusati per il titolo infelice…..

    ma la reazione non vi sembra esagerata?

    Perchè nessun cattolico o membro della chiesa, ha manifestato la sua indignazione per i manifesti di forza nuova con la scritta:

    “no more gay, basta con i froci”?

    Forse perchè loro sono contro i froci (o gay o culattoni o ricchioni o come volete chiamarli.. tanto non si tocca la chiesa si può denigrare quelle persone)?

    ma siamo in un mondo libero, e dico libero, o siamo solo liberi di non toccare la chiesa?

    A volte non ci riesco proprioa capire come vanno le cose in italia …..

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  4. zenigatto Says:

    …e poi la chiesa può fare proprio tutto,non dimenticatelo,può proteggere preti pedofili e sotterrare abusi sessuali di qualsiasi genere.

    In fondo gesù alla fine punirà tutti buoni e cattivi…

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  5. zenigatto Says:

    dimenticavo grande GABER

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  6. TylerDurdan Says:

    L’intento di questo post non era quello di accusare la chiesa o la gente comune di falsi moralismi et similia,in quanto io stesso trovo che la frase,vista da una prospettiva cattolica,potesse essere irriguardosa.

    Io mi interoggavo proprio su questa “prospettiva cattolica” che coinvolge tutti,preti e politici,Cofferati e Caffara,destra e sinistra,lavoratori e padroni,che tanto si indigna,mai così unita e compatta,contro quest’orribile vilipendio.

    Quello che mi inquieta è proprio “l’università di certi concetti” (porco dio non si può dire,ne ora nè mai),di come sia universalmente condivisi rispetto ad altri,a mio avviso enormemente più gravi.

    Ci hanno insegnato certi principi e siamo abituati ad accettarli.

    Ecco io credo che sia ora di cominciare a vederli da qualche altra angolazione.

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  7. CorrectstyleO Says:

    I gravi errori che la chiesa cattolica ha commesso nel corso della storia hanno determinato una forma mentis reazionaria nei laici tanto da annullare la percezione dell’orrido.

    La pornografia e’ oggettivamente tale e la sua laica valutazione dovrebbe esulare dal batti e ribatti chiesa-laicato, strumentalCDL-categorie in cerca di riconoscimenti.

    Viva la bellezza!! Abbasso la pornografia!!

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  8. anonimo Says:

    Tyler sottolinea il cuore della questione: vi sono cose innominabili, non criticabili, perchè “non sta bene”, oppure perchè offendono la sensibilità altrui.

    Confesso che la questione mi pone in stato di crisi. Sono abituato a pensare che la libertà di espressione, e quindi di critica, anche dura, sia un elemento fondamentale dell’humus delocratico. A maggior ragione se tale critica è rivolta al potere, alla Chiesa che potere é, senza dubbio alcuno. Poi pero’ penso la chiesa è anche Don Ciotti, Don Gallo, mia zia che si fa il culo h24 per la caritas ed altre associazioni cattoliche. E allora elaboro che la mia soddisfazione di ridere di una “madonna che piange sperma” possa offenedere nell’animo persone estremamente degne.

    Sono assolutamente lontano dal trovare un equilibrio, soprattutto quando la prepotenza della Chiesa, quella delle gerarchie, non quella solidale di mia zia e di “Libera”, combatte una battaglia retrograda contro i valori dello stato democratico e laico. Contro i miei valori e la mia libertà di esprimere, di criticare, di immaginare. E sono assolutamente contrariato dal comportamento della giunta bolognese, per questa levata di scudi contro la critica alla istutuzione-Chiesa. Poi penso che essere primo cittadino significa fare gli interessi di tutti, tutelare le diverse sensibilità, e, non senza difficoltà, cerco di capire la scelta di Cofferati, pur non condividendola.

    E’ la stessa domanda che mi sono posto quando Nolte, storico di fama mondiale, é stato condannato a tre anni di carcere da un tribunale austriaco. Nolte negava che la “soluzione finale” fosse stata predeterminata, negava che la Shoa fosse stata delle dimensioni raccontate dai vincitori, e non per un rigurgito nazionalsocialista, ma in virtù delle proprie ricerche.

    Ecco, quella censura fu colta da tutti, me compreso, come un atto di giustizia: il negazionismo è pericoloso e lo Stato deve perseguirlo, senza esitazione.

    Poi ho pensato agli effetti collaterali. Perché quella condanna spiana la strada ad una censura stabilita ex legge, limitando la ricerca scientifica, prima della libertà di espressione. Ho pensato che il razzismo e l’antisemitismo sono reati che la legge già persegue, e che negare la possibilità storica di revisionare le vicende dell’ultimo conflitto mondiale è, in fondo, una sconfitta per tutti, soprattutto per la cultura democratica a cui appartengo. Ho pensato che difenderci dalle sfide che il revisionismo pone con la repressione, al fine di tutelare la sensibilità comune, significa ammettere la debolezza del regime democratico. Perchè una democrazia che ricorre alla violenza per perseguire reati di opinione non fa altro che sancire la propria immaturità.

    Se fossimo una società realmente evoluta, nessuno griderebbe allo scandalo per “una madonna che piange sperma”, né tantomeno per le farneticazioni di un vecchio storico di destra. Matabolizzeremo tali istanze come esercizio della liberta di espressione, rimanendo saldi ai nostri principi, ai nostri valori, alle nostre idee. Se fossimo una democrazia compiuta rideremmo delle invettive papali, tanto quanto della blasfemia di Vicolo Bolognetti, del bigottismo di certa classe dirigente che (si) impone scelte che essa stess condivide, ma che attua per quieto vivere.

    Antonio B.

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  9. maristelle Says:

    ..già antonio, se solo fossimo una civiltà più evoluta..

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