“La luce vince l’ombra” : gli Uffizi a Casal di Principe. Il 12 settembre vieni con LP alla mostra.

Un tempo vi si impartivano ordini di morte e avvenivano segrete riunioni dei boss del casertano. Una villa che sembra un tempio e che, anche dopo la sua confisca da parte dello Stato, la criminalità organizzata per decenni ha saccheggiato, depredato e rovinato. E’ l’ex villa del boss Egidio Coppola, detto Brutus, luogotenente di Cicciotto ‘e mezzanotte, tra i capi storici del clan dei casalesi. Uno dei luoghi simbolo di “Gomorra” che oggi prova a voltare pagina. E lo fa attraverso l’arte degli Uffizi di Firenze: dal 21 giugno al 21 Ottobre, la villa, ora dedicata alla memoria di don Peppe Diana, il parroco ucciso dai sicari del clan il 19 marzo 1993, ospiterà 20 opere d’arte provenienti dalle collezioni degli Uffizi, del Museo di Capodimonte, della Reggia di Caserta e del Museo Campano di Capua. “Una villa che non incuterà più timore, che non sarà più una dimora inviolabile, ma l’esempio concreto che la camorra può essere sconfitta” ha scritto Roberto Saviano, tra i primi visitatori dell’esposizione.

“La luce vince l’ombra” si intitola la mostra, proprio a voler proclamare la vittoria della legalità sull’illegalità, dell’arte e della cultura sulla violenza e sull’ignoranza. Esporre per la prima volta in Italia le opere del più importante museo nazionale in un bene confiscato alla camorra recuperato e reso fruibile è stata la sfida, finora vinta, da R_Rinascita. Tra i principali promotori dell’esposizione, R_Rinascita è un progetto di sviluppo, inclusione e cooperazione sociale che per l’esposizione ha selezionato 80 giovani del territorio (chiamati “Ambasciatori della Rinascita”) tra persone senza carichi penali o condanne, ma privi anche di legami diretti di parentela con criminali, camorristi in particolare, destinati ad accogliere e guidare i turisti in visita alla mostra e a narrare le eccellenze locali.   uffizi 2

Curata dal Direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, “la luce vince l’ombra” è composta da otto dipinti che arrivano dalla galleria fiorentina, mentre altre nove opere giungono dal Museo di Capodimonte. Dalla Reggia di Caserta proviene in prestito “Fate presto” di Andy Warhol (che fu realizzata reinterpretando la prima pagina de Il Mattino pubblicata il 26 novembre 1980, tre giorni dopo il terremoto in Irpinia), mentre da Capua è giunta l’antica statua Mater Matuta, che nella mitologia romana rappresentava la dea del Mattino o dell’Aurora. Non solo arte: nei locali adibiti al ristoro presso la villa confiscata, ci saranno degustazioni di prodotti tipici coltivati e lavorati su terreni confiscati alla camorra.

Sabato 12 settembre, l’associazione Laboratorio Pubblico, in collaborazione con il Collettivo Vocenueva, invita tutti i lettori del giornale e tutti i cittadini alla visita guidata e alla degustazione di prodotti all’esposizione a Casal di Principe.

Un tour organizzato con partenza in autobus alle 17.30 da San Giuseppe. Costo del biglietto di ingresso con bus navetta e della degustazione, 25 euro. “La partecipazione e la condivisione di questa mostra e di questo progetto significano sostenere attivamente il desiderio e il bisogno di un’intera comunità che vuole andare oltre Gomorra e la Terra dei Fuochi, che vuole riscattarsi rivendicando con orgoglio l’appartenenza alla propria terra, anche attraverso il turismo e la bellezza” dichiara Alberto Catapano, referente per l’organizzazione dell’evento guidato. “La bellezza salverà il mondo”, dice il principe Miškin ne “L’idiota” di Dostoevskij. Da Casal di Principe, inizia la rinascita campana e italiana.

 

Per maggiori informazioni e per prenotazioni, scrivere a vocenueva@gmail.com.

Scarica gratuitamente il n. 25 di LP Luglio – Agosto 2015 “Mille culure”.

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