Ex Cava Ranieri: finalmente la bonifica. Il sito ospiterà un parco archeologico e un museo all’aperto

aprile 17, 2018

Ambiente, Laboratorio Pubblico

Ex Cava Ranieri: finalmente la bonifica. Il sito ospiterà un parco archeologico e un museo all’aperto

 

Giovedì primo febbraio si è svolto nel sito di Cava Ranieri, a Terzigno, “La storia ritrovata: da sito di stoccaggio a sito archeologico”, evento promosso dall’amministrazione comunale guidata da Francesco Ranieri. Erano presenti le istituzioni locali tra cui il Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio Agostino Casillo, il Presidente della Sogesid S.p.a. Enrico Biscaglia, il Direttore del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna, Mario Cesarano della Soprintendenza Abap per l’area metropolitana di Napoli. Presenti anche Consiglieri Regionali e della Città Metropolitana, ma soprattutto alcuni studenti delle scuole locali. L’evento ha evidenziato i progressi compiuti nell’attività di bonifica della ex Cava e delineato le future opportunità di rilancio del territorio.

Cava Ranieri è un parco archeologico in località Boccia al Mauro (Terzigno), un’area di circa 500.000 metri quadrati a 6 chilometri a Nord di Pompei che ricade interamente nel Parco Nazionale del Vesuvio e, con maggiore precisione, all’interno del perimetro del SIN “Aree del litorale Vesuviano”. Il sito, agli inizi degli anni Ottanta, è stato oggetto di studio archeologico grazie al quale sono emersi reperti appartenuti a ville rustiche di epoca romana. Scavi più approfonditi hanno evidenziato che il sito, con le sue ville sepolte dall’eruzione del 79 d.C., era abitato fin dal II secolo a.C. Dal 1997 è riserva Man and Biosphere UNESCO: un’area in cui attraverso un’appropriata gestione del territorio si dovrebbe associare la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Questo patrimonio naturale, geologico ed archeologico purtroppo negli anni 2000 viene adibito a discarica per far fronte all’emergenza rifiuti in Campania, con ordinanza sindacale del comune di Terzigno. Il sito resta in uso sino alla sua chiusura nel dicembre 2002. Si tratta di un invaso contenente 11.000 metri cubi di rifiuti che da vita ad una discarica con annesso parco archeologico, caso forse unico al mondo.

I lavori di risanamento hanno avuto inizio circa sei mesi fa ad opera della Sogesid, società in house del Ministero dell’Ambiente, che svolge, nel progetto previsto dall’accordo di programma del 2008 per le compensazioni ambientali nella Regione Campania, il ruolo di soggetto attuatore. Sogesid ha avuto il compito di elaborare il piano di intervento di rimozione dei rifiuti per poi affidare l’esecuzione dei servizi attraverso una gara ad evidenza pubblica al R.T.I. Edilgen F.lli Gentile. Il progetto prevede che, dopo la totale rimozione dei cumuli, si continuerà con l’indagine sui suoli e con la validazione dei dati da parte dell’Arpa Campania, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Seguirà, infine, l’intervento di rinaturalizzazione del luogo con arbusti tipici dell’area vesuviana e la nascita del Museo Archeologico Territoriale. L’intervento, che prevede la bonifica sia all’interno della cava che delle aree limitrofe, anch’esse purtroppo deturpate da depositi abusivi di rifiuti, ad oggi risulta effettuato al 75% ed è sempre più vicino l’obiettivo di trasformazione in parco archeologico con un museo all’aperto. A tal proposito, lo scorso 12 febbraio è stata firmata la convenzione per la realizzazione della mostra archeologica dei reperti rinvenuti nelle ville romane. L’accordo, sottoscritto dal sindaco Ranieri del Comune di Terzigno, dal presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Casillo e dal Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Osanna, finanzierà con risorse dell’ Ente Parco parte dei costi e si occuperà della promozione del sito. “L’iniziativa – ha dichiarato il Presidente Casillo – va nella direzione segnata dalla Carta di Roma sul Capitale Naturale e Culturale, firmata dai paesi membri dell’Unione nel 2014, nel corso del semestre di presidenza italiana. Puntiamo sull’interconnessione tra patrimonio naturale e patrimonio culturale perché crediamo sia l’unica strategia possibile di rilancio del nostro territorio.”

Quella di Cava Ranieri è la storia di un territorio che per anni è stato abusato da sversamenti illeciti, da incuria e soprattutto da una cattiva gestione da parte delle amministrazioni dello Stato. E’ la storia di un luogo che chiede di riscattarsi, portando alla luce la storia e la bellezza del territorio vesuviano. Oggi, finalmente, possiamo guardare al futuro, a questo spaccato naturalistico e geologico che ricade nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, un gioiello che potrà creare sviluppo per la città di Terzigno e per l’intera area, facendola diventare una piccola Pompei. 

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