Cari commissari

febbraio 19, 2011

Legalità, News, San Giuseppe Vesuviano

Cari commissari, un passo verso la civilizzazione potrebbe essere questo, anche in tempi di fognature, bonifiche e altri lavori infrastrutturali alquanto superati altrove…

Cari sindaci, Wired porta il wi-fi gratis in 150 piazze: prenotatevi!

 

 

Ci abbiamo preso gusto. Dopo aver visto il successo delle tre antenne montate a piazzale Cadorna, a Milano, accanto ai nostri uffici, ci siamo detti: perché fermarsi qui? E quindi con i nostri compagni di avventura, il wireless service provider Unidata e i Green Geek (i ragazzi milanesi che si battono per la diffusione del wi-fi gratuito, protagonisti dello scorso numero di Wired), abbiamo pensato di rilanciare. Porteremo il wi-fi gratuito per tutto il 2011 in 150 piazze italiane, 150 come gli anni dell’Italia unita che festeggeremo il 17 marzo. In quali piazze lo deciderete voi: tocca ai sindaci mandarci la richiesta scrivendoci a info@wired.it, indirizzo al quale scrivere anche per chiedere maggiori delucidazioni. Il tutto sarà fatto secondo gli standard del kit open source creato dal Consorzio delle università romane (il Caspur) per la Provincia di Roma: obiettivo, la creazione di una “ rete di reti” dove con un unico account e un’unica password tutti possano navigare gratis in tutta Italia. Siete pronti ad accendere il wi-fi libero in 150 Comuni? 
Dopo aver fatto un po’ di chiarezza in merito alle regolamentazioni in vigore in materia di connessioniWi-Fi pubbliche e private, passiamo al lato concreto della questione: come fare? Come deve muoversi un soggetto che ha compreso le potenzialità del Wi-Fi e vuole dotare la sua attività/associazione di una rete pubblica senza fili?  



La questione, come abbiamo già avuto modo di spiegare, è delicata: le norme vigenti sono molteplici e mettono chiunque decida di offrire una connessione ‘aperta’ in condizione di rispondere agli stessi obblighi a cui è sottoposto un Internet Service Provider come Telecom, Vodafone, Tiscali o Fastweb. L’abolizione della maggior parte dei commi della legge Pisanu, inoltre, contribuirà indubbiamente allo snellimento di alcuni passaggi necessari allo sviluppo di una copertura capillare della Penisola ma non spalanca le porte a un’apertura totale e indiscriminata delle connessioni. Abbiamo quindi elencato le informazioni dalle quali non si può prescindere per diventare fornitore di un collegamento wireless. 



Perché mettere il Wi-Fi nel mio locale/piazza in cui è il mio locale? 

Per un esercente offrire una rete Wi-Fi vuole dire impreziosire il proprio servizio commerciale, incoraggiare i consumi – si pensi a un bar o a una tavola calda in cui aumenta inevitabilmente il tempo trascorso nel locale – e coincide con la possibilità di veicolare messaggi ad hoc (vedi l’ultimo punto). Le amministrazioni hanno inoltre tutto l’interesse a promuovere lo sviluppo del collegamento per ragioni legate all’abbattimento del digitale divide, all’alfabetizzazione digitale e all’economia del territorio.  



A chi devo chiede l’autorizzazione? 

Per diffondere i segnale all’interno di un esercizio commerciale (bar, pizzeria, ristorante, lavanderia a gettoni) è auspicale appoggiarsi a un Isp, scegliendo una delle imprese riconosciute dal ministero ( qui la lista) ed è possibile rivolgersi a un tramite che si occupi di aspetti tecnici e burocratici. Gli Internet Point, fornitori della rete come attività principale, devono inoltre chiedere l’autorizzazione al questore. Un’altra opzione, più onerosa, consiste nel farsi carico di tutti gli oneri di un Internet Service Provider diventando di fatto uno di essi. Per agire in qualità di Isp bisogna fare riferimento all’articolo 107 delCodice delle comunicazioni elettroniche e alla richiesta di autorizzazioni che lo stesso impone. I moduli sono disponibili all’interno di un’apposita pagina del sito del ministero dello Sviluppo Economico. Ottenuto il silenzio assenso dopo 60 giorni è necessario iscriversi al ROC, registro degli Operatori di Comunicazione ( qui i moduli necessari). 

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6 Responses to “Cari commissari”

  1. AlbK Says:

    Proprio perchè il Collettivo ha puntato molto su internet come strumento di informazione rapido, libero e indipendente, abbiamo avanzato questa proposta per un accesso libero dei cittadini alla rete.
    Il Comune inoltre potrebbe farsi carico di questa spesa (senza nessuna variazione di bilancio) allegerendo così anche la bolletta dei suoi contribuenti.

    La proposta si inserisce altresì in un contesto di modernizzazione che avanziamo per il paese, insieme all'illuminazione a led e all'informatizzazione di tutti gli atti comunali, quest'ultima proposta soprattutto nell'ottica di una trasparenza a garanzia dei diritti dei cittadini.
    La trasparenza è un Valore che non finiremo mai di perseguire e di volere per San Giuseppe.

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  2. anonimo Says:

    Che cosa ci azzeccano i commissari? Pur di contestare sparare caxxxate!

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  3. AlbK Says:

    Infatti non c'è nessuna polemica, solo una proposta per il paese.
    Nient'altro.

    Forse hai qualche difficoltà nella comprensione del testo??

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  4. mezzalasinistra Says:

    E' una proposta che la rivista Wired fa a tutti i comuni, se c'era il sindaco l'avremmo indirizzata al sindaco, visto che ci sono i commissari l'abbiamo indirizzata a loro.
    Pur di contestarci non ti leggi nemmeno i post.

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  5. anonimo Says:

    Bravo Albk hai una bottiglia di champagne prenotata all'hollywood!

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  6. AlbK Says:

    Vieni che la apriamo insieme !!!!!!!!

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