Aprire gli occhi ai cacciuttielli

ottobre 28, 2009

News

 Un paio di anni fa è uscito un web film no-profit diretto dal regista inglese Peter Joseph intitolato Zeitgeist. Zeitgeist è un concetto filosofico di matrice tedesca che letteralmente significa "lo spirito del tempo"; con questo nome si identificava la tendenza culturale predominante di un determinato periodo.

Il film in questione trova nel mito lo zeitgeist di quasi tutta la storia della civlità umana; le tre parti che lo compongono si riferiscono al mito della religione cristiana, al mito dell’11 Settembre e ai miti creati ad hoc dagli americani per giusticare praticamente tutte le guerre dell’ultimo secolo.

Uso la parola mito in corsivo perchè con esso si intende un significato più ampio di ciò che comunemente si intende come mito; nell’accezione degli autori del film mito è equivalente a zeitgeist.

Potete vedere questo documentario e magari scrivere cosa ne pensate qui sotto, nei commenti.

Quello che penso io su questo film, se interessa a qualcuno, lo dirò dopo.

Ve lo consiglio perchè, tra tante puttanate che si vedono tra cinema e televisione, questo mi sembra un documentario che, al di la della sua veridicità o meno, offre molti spunti di riflessione. 

 

Il link per vederlo in lingua originale sottotitolato in italiano (consigliato) è questo:  video.google.it/videoplay



Per vederlo doppiato (male) in italiano, cliccate qui: video.google.it/videoplay



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One Response to “Aprire gli occhi ai cacciuttielli”

  1. anonimo Says:

    Un consiglio per il ministro alfano.
    Immagino che lei si stia spremendo le meningi per trovare una soluzione al problema giudiziario del capo. Se mi condannano non me ne vado; sciolgo le camere e si rivota; il popolo è con me.
    Come ministro (della giustizia) deve soffrire le pene dell’inferno; la sua funzione è pregiudicata; c’è il rischio di una massiccia emulazione di tutti i condannati; e chi sa dove andremo a finire. E poi: finiamo con Berlusconi e si presenta Dell’Utri e poi tutti gli altri in attesa.
    E poi: se si rivolta come se la quaglia con Micciche? Vuoi vedere che berlusconi si rifà i conti e la manda nel dimenticatoio.
    Urge una soluzione; a tutti i costi.
    E prima ancora che le sue elucubrazioni mentali desertifichino il suo cuoio capelluto.
    E qui il mio aiuto che si sdoppia in due consigli:
    il primo: appena avrà la soluzione se ne fotta del PD. Al più faranno quattro chiacchiere. Ma metta sotto pressione berlusconi con un bel ricatto (di questi tempi nessuno se ne scandalizza): io ti preparo la soluzione e tu mi affidi al tuo trapiantista di fiducia (anche io voglio il sottile piacere di passarmi il pettine trai i capelli). Altrimenti ciccia. Se va bene avrà di che usare gli shampo; se va male passerà per un ministro dalla schiena dritta che non si piega ai voleri del capo.
    Il secondo: se va bene si ricordi che all’inizio della campagna berlusconiana di distruzione del sistema giudiziario (riforme e leggi ad uso personale, svillaneggiamento dei magistrati, ecc) un tizio, fattosi accorto dei guasti che il suddetto avrebbe provocato al paese per soddisfare il proprio interesse, elaborò una proposta che le rappresento, caso mai possa essere utile allo scopo.
    Una legge che sancisca l’immunità personale di berlusconi e di una decina di suoi amici, scelti a suo incensurabile criterio.
    Risolveremmo tutti i problemi che ancora oggi riempiono le prime pagine dei giornali italiani e stranieri.
    Disgraziatamente la proposta non passò perché Ghedini ancora non c’era, ed i suoi consiglieri, fini giuristi ma un po’ tardi di comprendonio, non se la sentirono di condividerla.
    Ora i tempi sono maturi. Ce l’avete messa tutta rompendo le scatole anche a quelle cariatidi della corte costituzionale.
    Siamo tutti convinti che non è possibile che il primo governante dell’Italia, invece di accudire alle faccende del paese, debba perdere tempo nelle aule di giustizia (non dia retta a chi pensa: e per fortuna).  
    Se la proposta passa lei avrà fatto il più grande servizio al paese (napoletanamente parlando), del quale noi ci ricorderemo per lunghi anni e lei assurgerà all’empireo dei grandi riformatori.
    E non dovrà temere neppure vistose reazioni se considera che il PD, memore di questa proposta smaccatamente filo-berlusconi, non lo ha nemmeno candidato nelle ultime primarie.
    Ah dimenticavo: il personaggio in questione è Nando Dalla Chiesa.
    M i buoni consigli si accettano da chiunque.

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