Ancora assunzioni senza concorso al Comune.

Da Laboratorio Pubblico n. 30,

Ancora assunzioni senza concorso al Comune.

Cresce il costo dello staff del sindaco, ma è davvero necessario?

 

Ci risiamo. Il 2016 dell’amministrazione Catapano si apre con altre due assunzioni senza concorso nell’ufficio staff del sindaco. Una delle peggiori abitudini della vecchia politica a cui oramai Catapano ci ha abituati fin dal dicembre 2012, in barba ai proclami di cambiamento e discontinuità annunciati in campagna elettorale. Catapano come Ambrosio: il vizietto dell’assunzione facile. Una pratica ricorrente, diventata consuetudine, quella della procedura di reclutamento ai sensi dell’art. 90 del Testo Unico sugli Enti Locali. Il principio è “intuitu personae”, che si basa cioè esclusivamente sulla conoscenza diretta dei selezionati: un metodo che nella pubblica amministrazione alimenta il sospetto che a guidare le assunzioni siano logiche diverse dal merito.

Dall’ insediamento della nuova giunta, sono 10 le assunzioni senza concorso classificate come “ufficio staff del Sindaco”. Oggi in pianta stabile ne risultano sette e non svolgono il ruolo di consulenti del sindaco, ma attività paragonabili a quelle dei dipendenti della macchina amministrativa comunale. Subito dopo le elezioni, il primo contratto è per Luigi Acquaviva, candidato in una lista contraria l’attuale primo cittadino, assegnato all’ufficio Ambiente. Poi è toccato a Francesca Amoruso, ingegnere incaricata di reperire fondi per i progetti comunali, ma dura poco e dopo alcuni mesi il contratto si esaurisce. Arrivano Vincenzo Auricchio e Pasquale Ambrosio, sempre all’ufficio tecnico, e Gennaro Cozzolino, incaricato del censimento delle aree verdi. Fra gli assunti ex art.90 che hanno poi terminato il loro rapporto di lavoro c’è Francesco Giugliano, allora giornalista del Metropolis, responsabile dell’ufficio stampa del sindaco Catapano ed oggi presidente del movimento politico Rinascita Civile. L’ufficio tecnico è quello che ha accolto risorse maggiori tra quelle formalmente in staff al sindaco. Fra questi, anche Gennaro Sepe, figlio dell’ex assessore della giunta Ambrosio, Giuseppe Sepe. Più recentemente, è stato il turno di Michele Ammirati, inquadrato nella segreteria del sindaco, e degli ultimi due assunti: Paolo La Manna, incaricato dell’ufficio stampa, e Giuseppina Perillo.

art 90

E’ opportuno ribadire che il rispetto verso le professionalità assunte non è in discussione. Si contesta però radicalmente questa pratica, oramai abusata dal primo cittadino. Lo staff del sindaco sembrerebbe essere diventato un ufficio di collocamento le cui spese supererebbero i 90mila euro all’anno. Risorse che andrebbero destinate a voci di spesa ben più importanti, come interventi di assistenza per famiglie in difficoltà e politiche giovanili, a cui anche quest’anno l’amministrazione Catapano ha destinato poco meno di 5000 euro. Briciole.

Il Collettivo Vocenueva ha più volte proposto un sistema di razionalizzazione delle assunzioni ex art.90. Come già avvenuto in altre città italiane, il Comune potrebbe creare un fondo per il supporto degli studenti di maggior talento, valutati da una commissione indipendente di esperti. Il fondo potrebbe finanziare studi specialistici, anche all’estero, di giovani laureati nelle diverse aree di competenza dell’Amministrazione comunale (tecnica, sociale, organizzativa, finanziaria) ed una volta terminato il percorso di perfezionamento post-universitario, gli studenti selezionati entrerebbero a far parte dello staff del sindaco, portando così sul territorio il bagaglio di conoscenze acquisite e “restituendo” alla collettività quanto ricevuto grazie ai fondi pubblici.

E’ solo uno dei tanti modi possibili per interrompere la spirale clientelistica che le assunzioni ex art.90 hanno assunto. Una pratica che da più parti viene sempre più criticata e che è stata oggetto di sentenze della Corte dei Conti, la quale ha sanzionato i sindaci che hanno assunto art. 90 in posizione D senza i necessari requisiti, quali la laurea. Mentre la Regione Campania prova ad eliminare il ricorso ad inutili consulenze esterne, per ridurre i costi e favorire la trasparenza, il nostro Comune in totale controtendenza continua ad applicare un metodo di selezione dei dipendenti pubblici che, seppur legittimo, riduce le opportunità soprattutto dei giovani.

Un’amministrazione seria dovrebbe supportare i giovani disposti a mettersi in gioco, garantendo le stesse opportunità, pur non essendo amici del sindaco, di un assessore o di un consigliere di maggioranza. Un paese che, a dispetto delle tante promesse, continua a vivere di corsie preferenziali, che calpesta il merito e non garantisce a tutti pari diritti, è un paese destinato alla sconfitta. E questo il futuro a cui ci siamo rassegnati?

 

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