Istituzioni e cittadini nella battaglia contro la camorra.

maggio 6, 2012

Legalità

E’ di questi giorni l’iniziativa della Commissione straordinaria di San Giuseppe Vesuviano che permetterebbe ai cittadini sottoposti ad estorsione da parte della camorra di essere esentati per un triennio dal pagamento delle imposte comunali qualora decidessero di denunciare il racket e di entrare in un programma di protezione da parte delle autorità.
Non crediamo che questa iniziativa risolverà la drammatica condizione di quei commercianti e imprenditori che vivono quotidianamente la violenza mafiosa e lo stato di terrore permanente che attanaglia il nostro territorio, ma è pur sempre un segnale importante che le Istituzioni possono e devono dare.
Siamo da anni così abituati ad una condizione di illegalità diffusa, che certe iniziative sembrano essere accolte con diffidenza, quando non con manifesta opposizione. Il timore che, una volta denunciati gli estorsori, i cittadini possano essere abbandonati al loro destino è da prendere in serissima considerazione. Eppure, crediamo sia fondamentale non arrendersi, accettando come immutabile la condizione di dominio della camorra, di controllo capillare del sistema economico del nostro territorio da parte di criminali e aziende colluse.
Nelle terre di camorra, un gesto simbolico a volte è più importante di tante chiacchiere, ma non può e non deve sostituire l’azione di contrasto che le istituzioni (amministrazioni locali e centrali, magistratura, forze dell’ordine) devono mettere in atto per arginare il fenomeno mafioso. I cittadini, la società civile, sono però chiamati a fare la propria parte, sostenendo le istituzioni nella battaglia, partecipando a quella rivoluzione culturale senza la quale la guerra contro la mafia non può essere vinta.

«La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.» (Giovanni Falcone)

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