novembre 12, 2008

News

Sabato 15 novembre p.v., alle ore 17.30, nell’Auditorium dell’Istituto Alberghiero “L. de’ Medici”, Via Zabatta (Ottaviano), presentazione del libro:

GIACOMO LEOPARDI

LE DONNE, GLI AMORI

di

RAFFAELE URRARO

edito dalla Casa Editrice “Leo. S. Olschki” – Firenze.

Interverranno:

Marcello Carlino, Docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università “La Sapienza” di Roma;

Ruggero Guarini, Scrittore, Redattore del Corriere del Mezzogiorno;

Alessandro Carandente, Direttore della rivista di Letteratura e Arte “SECONDO TEMPO”;

Giuseppe Casillo, Scrittore;

Virginio Ferrara, Dirigente Scolastico dell’Istituto “L. de’ Medici”


giacomo_leopardi_1"L’infinito" di Giacomo Leopardi

 

 

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8 Responses to “”

  1. sorax Says:

    Complimenti al professor Urraro per questo nuovo lavoro e per aver dimostrato ancora una volta che anche in un paese detestabile come il nostro è possibile produrre cultura di ottimo livello, con rigore e dedizione, e sempre con un occhio alle tradizioni della ormai scomparsa cultura contadina che è stata la nostra risorsa più preziosa.

    Sasà

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  2. anonimo Says:

    Un grazie di cuore al prof.Urraro per il suo impegno a squarciare le tenebre dell’ignoranza che ci avvolgono.Spero che la gente interverrà in massa per esprimere gratitudine al lavoro svolto.

    Una sola remora:noi Sangiuseppesi per fare cultura siamo costretti ad emigrare ad Ottaviano mentre la nostra sala consiliare viene utilizzata solo per vuoti consigli comunali o per festeggiare zeppole e sobrette.

    Quando ci riappropieremo dei nostri spazi pubblici?

    MIMMO RUSSO

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  3. anonimo Says:

    se seeeee

    sai che palleeeeeeee.

    ma ‘ascit, tuccat ‘e femmen.

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  4. anonimo Says:

    Leopardi…le donne, gli amori…ma è letteratura o gossip?

    Aspettiamo di leggerlo per giudicare, ma a me il titolo pare già infelice.

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  5. anonimo Says:

    Greatings from London !!!!

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  6. urraro Says:

    #1, 2, 3, 4

    Ai ragazzi di “Voce Nueva” dico soltanto: grazie e arrivederci a sabato.

    Grazie anche a Sorax e a Mimmo Russo per le belle espressioni che spero di meritare.

    All’autore anonimo del commento 3 non ho nulla da dire.

    Invito poi l’autore del commento 4, onde fugare le sue preoccupazioni, a leggere quanto ha scritto Alessandro Carandente nella sua recensione al mio libro:“Cominciamo dal titolo che suona subito accattivante, leggero, quasi sfiora il pettegolezzo giornalistico; infatti incuriosisce e attira e attrae con quell’invito complice ad esplorare qualcosa di indiscreto, ad addentrarsi, non visti, in qualcosa di morbido e intricante quale appunto promette l’universo fascinoso delle donne e degli amori. Ma il ciciarare fitto nell’ora assorta tanto atteso, la promessa d’assaporare qualche bacillo afrodisiaco sono smentiti man mano che scorrono le pagine e si procede nella lettura. Stiamo parlando del libro, fresco di stampa, di Raffaele Urraro, Giacomo Leopardi: le donne, gli amori (Olschku, Firenze 2008, pagg. 375). Un volume ricco e articolato, sul piano filologico attento e meticoloso, frutto di una ricerca annosa, che ricostruisce uno spaccato di vita leopardiana e ci permette, mettendo a confronto lettere, testimonianze e interviste, di seguire con dovizia di particolari il poeta a Recanati e poi nei suoi spostamenti a Roma, a Bologna, a Pisa, a Firenze e infine a Napoli, di penetrare in anfratti sconosciuti e di conoscere aspetti e pensieri, affetti e stati d’animo che di volta in volta hanno dominato la sua mente. Se da un lato c’è la cronaca degli avvenimenti che procede sempre sulla base dei documenti disponibili, senza dare mai adito a illazioni e ipotesi arbitrarie, dall’altro non manca spazio per la riflessione e per l’interpretazione. Certo, il poeta metabolizza ciò che conosce e gli è capitato, è capace anche di elaborarlo e di trascenderlo, eppure tra vita e letteratura sussiste un legame da cui non si può facilmente prescindere” (in “Secondo Tempo”, rivista di Letteratura e Arte, libro trentaquattresimo, pag. 41)

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  7. TylerDurdan Says:

    Professore Urraro,io 25 enne troglodita,rispetto enormemente il suo lavoro,ma vorrei che volgesse meglio lo sguardo al commento numero4,tristemente anonimo come al solito (perchè non vi firmate!),ma secondo me interessante.

    Oggi i media tendono molto a spettacolarizzare le vite degli artisti,e focalizzarsi sugli aspetti relativi alla sfera sentimentale di una persona può avvicinarsi al gossip..Pensi alle fiction tv (rino gaetano),al cinema(the doors,chiedi alla polvere,ma ce ne sono tanti..),a quello che fa la televisione tutti i giorni.

    Capisco che lei ha analizzato esattamente quell’aspetto,ed è lodevole visto che si tratta pur sempre di poesia,ma a volte anche se “tra vita e letteratura sussiste un legame da cui non si può facilmente prescindere”,la vita è fatta anche d’altro.

    Senz’offesa eh!

    Reply

  8. urraro Says:

    #7

    Caro Tyler Durdan,

    apprezzo il tono serio ed educato del tuo commento e di quello dell’anonimo del n. 4. Però preferirei aprire una discussione sulla mia ricerca dopo che si è letto il libro in modo che si abbia un’dea precisa della tipologia del mio lavoro nel quale ho cercato di chiarire il rapporto che si venne a stabilire tra Leopardi e l’universo femminile. Il gossip – te lo assicuro – non c’enta per niente. Qui si tratta di definire l’incidenza della donna, e dell’amore, non soltanto sul mondo sentimentale di Giacomo Leopardi, ma anche su quello umano, su quello filosofico e su quello poetico. È un problema molto complesso. Non si pensi alla banalizzazione di un argomento serissimo, soprattutto trattandosi di Leopardi, né a “pruderie”. Perciò se ne può parlare dopo la lettura del libro, come d’altra parte ammesso dall’autore del commento 4.

    Sono disponibile fin da questo momento ad un confronto aperto, senza alcuna preclusione, sia sul blog stesso che in un dibattito pubblico. D’altra parte in questo periodo ho già in programma tutta una serie di incontri, anche con gli studenti di molte scuole, per affrontare un argomento che mi ha visto impegnato in una faticosissima ricerca durata molti anni, per la quale ho avuto il conforto e l’assistenza del Centro Nazionale Studi Leopardiani di Recanati.

    A presto.

    Raffaele Urraro.

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